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UNITA’ D’ITALIA, 1861-2011: FINALMENTE, IL "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!! Una riunione di grandi intellettuali (uomini e donne) delle Accademie e delle Università della Penisola ha deciso all’unanimità di approvare il nuovo inno "nazionale": "Forza Italia"!!! A "REGIME LEGGERO", FINO ALLA CATASTROFE ....

LA SCUOLA ITALIANA E LA MINESTRA DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!! Sulle graduatorie regionali per i prof., una nota di Fabio Luppino - a cura di Federico La Sala

Una soluzione che straccia una recente sentenza del Consiglio di Stato, la Costituzione italiana ed europea e qualche mezza dozzina di trattati internazionali.
giovedì 22 aprile 2010 di Federico La Sala
[...] Il panorama dell’anno scolastico 2010-2011 è semplice: 25.600 professori senza lavoro e migliaia di perdenti posto (coloro che rimarranno titolari di cattedra ma che non avranno più le 18 ore nella stessa scuola e che progressivamente potrebbero diventare soprannumerari e successivamente titolari senza orario, dopo due anni anche loro licenziabili). L’esito finale dei tagli sull’orario nelle superiori, per tutte e cinque le classi a regime nel 2011-2012 [...]
A "REGIME (...)

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> LA SCUOLA ITALIANA E LA MINESTRA DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!! ---- 25 APRILE: "CASO SALERNO". Cirielli "cancella" la Resistenza: -"Liberi solo grazie agli americani"

venerdì 23 aprile 2010


-  25 APRILE
-  Salerno, Cirielli "cancella" la Resistenza
-  "Liberi solo grazie agli americani"

Il presidente della Provincia fa affiggere manifesti celebrativi ma senza citare la lotta di liberazione. "Fra i partigiani c’era anche chi, su commissione della Russia, voleva instaurare la dittatura comunista. L’Italia si è salvata grazie al sacrificio di migliaia di giovani Usa" *

SALERNO - Alla vigilia del 25 aprile scoppia il "caso Salerno". Il presidente della Provincia Edmondo Cirielli, l’ex deputato di An oggi Pdl e presidente della commissione Difesa della Camera, "cancella" dal manifesto celebrativo la Resistenza e la lotta di liberazione dall’occupazione nazifascista. A Salerno campeggiano i manifesti della Provincia ma su di essi non c’è nessun riferimento - come fanno notare esponenti locali del centrosinistra - alla Resistenza partigiana e alla lotta al nazifascismo, bensì un elogio all’esercito americano "per l’intervento nella nostra terra che ha sancito un’alleanza che ha garantito un luogo periodo di pace e di progresso economico e sociale senza precedenti e che ha salvato l’Italia, come l’Europa, dalla dittatura comunista". Il centrosinistra salernitano parla di "provocazione da guascone" di Cirielli: "Non si può rinnegare la storia" e "piegarla alle contingenti convenienze della politica".

"Polemiche costruite ad arte", si difende il diretto interessato. Che si difende dalle accuse di revisionismo: "La presa di distanza dalle conseguenze nefaste, per la democrazia, dell’esperienza fascista - spiega - è inequivocabilmente scritta nel testo: ’la festa del 25 aprile celebra la riconquista della libertà del popolo italiano e la difesa dei valori fondanti per la dignità dell’uomo e per la convivenza civile e democratica della nostra comunità nazionale. Il riconoscimento dell’impegno, del ruolo svolto dagli italiani che hanno sacrificato la loro vita a fianco degli alleati per la conquista della libertà è ugualmente presente in maniera centrale come fondativo della nostra nuova Italia".

Cirielli punta il dito contro "una certa cultura antidemocratica per anni a servizio, a volte anche a pagamento, della Russia comunista", cultura che, a suo giudizio, vorrebbe "negare alle giovani generazioni la possibilità di conoscere una serie di verità storiche", come ad esempio quella che "senza l’intervento e il consequenziale sacrificio di centinaia di migliaia di giovani americani, l’Italia non sarebbe stata liberata e la coalizione non avrebbe sconfitto la germania nazista", che "la Resistenza era un movimento composito che intruppava anche persone che non combattevano per la libertà e per la democrazia, ma per instaurare una dittatura comunista in italia". Infine, che "se ci avesse liberato l’Armata Rossa, anziché gli americani, per 50 anni non saremmo stati un paese libero".

* la Repubblica, 23.04.2010


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