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ETA’ DELLO SPIRITO E MEMORIA EVANGELICA. Gesù "Cristo, che non era schizofrenico", non si travestiva da imperatore e pontefice romano e non predicava il van-gelo del Dio-Mammona ("Deus caritas est": Benedetto XVI, 2006). Pasqua è in arrivo ...

GIOACCHINO DA FIORE INVITA BENEDETTO XVI AD APRIRE PORTE E FINESTRE IN VATICANO. La Chiesa, il bunker di Papa Ratzinger, e lo Spirito di Gioacchino. Una nota di Enzo Mazzi - a cura di Federico La Sala

LA "SACRA FAMIGLIA" DELLA GERARCHIA CATTOLICO-ROMANA E’ ZOPPA E CIECA: IL FIGLIO HA PRESO IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO".... E CONTINUA A "GIRARE" IL SUO FILM PREFERITO, "IL PADRINO". E’ ORA DI RESTITUIRE "L’ANELLO DEL PESCATORE" A GIUSEPPE, E AMARE MARIA - E NON GIOCASTA!!!
lunedì 22 marzo 2010 di Federico La Sala
[...] Gli orrori della pedofilia così come tutto il
marcio che emerge dal buio degli spazi sacri non si può più affrontare con quell’assolutismo
gerarchico che è la radice stessa dei mali della Chiesa. Occorre aprire porte e finestre allo Spirito
che alimenta i «segni dei tempi» [...]
LA CHIESA E IL VERGOGNOSO SILENZIO SULLA PEDOFILIA DELLA GERARCHIA VATICANA. Il tradimento strutturale della fiducia. Una nota sul numero 3 (2004) della rivista "CONCILIUM"
A ROMA: URBI ET ORBI. CHE IL (...)

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> La Chiesa, il bunker di Papa Ratzinger, e lo Spirito di Gioacchino. ---- Lo scandalo pedofilia travolge la Chiesa mondiale (di Alessandro Alviani e Giacomo Galeazzi - Monaco, si dimette il prete dello scandalo)

martedì 16 marzo 2010

Monaco, si dimette il prete dello scandalo

di Alessandro Alviani e Giacomo Galeazzi (La Stampa, 16 marzo 2010)

Lo scandalo pedofilia travolge la Chiesa mondiale. In Brasile due vescovi e un sacerdote sono nella bufera per un video che documenta i loro abusi sessuali su minori. Il primate d’Irlanda Brady, accusato di aver indotto al silenzio le vittime delle violenze, è pronto a lasciare su richiesta di Benedetto XVI. E in Germania padre Hullermann è stato sospeso con effetto immediato.

L’arcidiocesi di Monaco, infatti, ha tolto tutti gli incarichi pastorali al sacerdote che ha fatto sì che lo scandalo pedofilia arrivasse a sfiorare anche il Papa. Col consenso dell’allora arcivescovo Ratzinger, padre Hullermann venne accolto nel 1980 a Monaco per sottoporsi a una terapia (era stato accusato di abusi su un undicenne a Essen); pochi anni dopo, però, fu denunciato nuovamente per pedofilia e condannato. Hullermann «non si è attenuto alle condizioni che gli erano state imposte», comunica l’arcidiocesi: nel 2008 gli era stato vietato di lavorare a contatto diretto coi minorenni; la scorsa estate era invece in un campeggio per ragazzi a celebrare messa da solo.

Comunque, ha precisato l’arcidiocesi, non ci sono indizi che facciano pensare che il sacerdote abbia commesso nuovi abusi da quando, nel 2008, era stato trasferito a Bad Tölz, nel Sud della Baviera.

Sempre ieri il superiore di Hullermann, il prelato Josef Obermaier, ha deciso di rassegnare le dimissioni, prontamente accolte. È la seconda volta in 62 anni di vita che padre Hullermann viene sospeso dall’arcidiocesi di Monaco. Dopo che nel 1980 l’allora vicario generale, Gerhard Gruber, decise autonomamente di riaffidargli degli incarichi pastorali, il sacerdote rimase dapprima a Monaco, poi venne spostato nella vicina Grafing. Lì lavorò anche come insegnante di religione nel liceo locale. Sei ore a settimana per tre mesi, dal 18 settembre 1984 all’inizio delle ferie natalizie, il 21 dicembre. Poi, d’un tratto, fece perdere le sue tracce. «Mi spiace dover rinunciare al mio incarico, ma sono stato improvvisamente trasferito», scrisse l’8 gennaio 1985 in una breve lettera all’allora direttore. Pochi giorni dopo, il 29 gennaio, veniva sospeso a causa di nuove accuse di pedofilia e l’anno dopo veniva condannato a 18 mesi con la condizionale. «Nella scuola non è successo nulla; dev’essere quindi successo qualcosa in parrocchia, coi chierichetti», spiega l’attuale direttore del liceo di Grafing, Harald Parigger.

Nel frattempo in Germania si allarga il fronte di quanti chiedono a gran voce una chiara presa di posizione del Pontefice. Ieri la stampa bavarese lamentava «il silenzio del Papa» e la Abendzeitung arrivava persino a chiedergli «delle scuse ufficiali». Anche la Gioventù cattolica ha auspicato un suo intervento e l’associazione «Iniziativa Chiesa dal basso» (Ikvu) è arrivata persino a chiedere provocatoriamente le sue dimissioni. E, mentre il ministro della Giustizia tedesco Sabine Leutheusser-Schnarrenberger annunciava che incontrerà il 15 aprile il presidente della Conferenza episcopale tedesca Robert Zollitsch, si è inserita nel dibattito anche Angela Merkel. «La cancelliera accoglie con favore il fatto che il Santo Padre abbia sottolineato espressamente la necessità di far piena luce su questi fatti ripugnanti», ha detto un suo portavoce.


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