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Dalla Calabria, una riflessione sulla forza vitale della morte, anche in chiave politica. Specie ora, fra crisi e immorali

sabato 3 settembre 2011
(18 marzo 2010) Siamo niente, in questo tempo, in questo mondo. Ci crediamo eroi onnipotenti, coi nostri giochi quotidiani che ci allietano e rattristano. Non siamo più capaci di sognare, di bramare ciò che va al di là del personale, dell’appagamento d’un giorno, d’un attimo.
Il pensiero della morte mi ravviva. Essa sopraggiunge inattesa, è imprevedibile, beffarda, reale. È la certezza di cui non possiamo fare a meno: dà senso alla vita, anche in una prospettiva non religiosa. C’è, quindi, (...)

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> Dalla Calabria, una riflessione sulla forza vitale della morte, anche in chiave politica. Specie ora, fra crisi e immorali

venerdì 31 maggio 2013

Il pensiero della morte mi ravviva. C’e’ una sola eventualita’ sia per gli umani che, animali (la morte) Pagare le tasse e morire non si scappa, non si possono evitare. Ci attende nascosta. Bisognerebbe - Attivare le nostre energie sconosciute per indurci alla ricerca della libertà. (Rifiutandocci di morire senza risposte...(dalla culla alla tomba!)

L’uomo e’ stato creato (Per credere) difatti ha’ incorporato un innato senzo che di solito lo sopprimiamo non gli diamo svogo di manifestarsi; a testimaniare che c’e’ un creatore e che dopo sei mila anni di imperfezione Lui e’ ancora (quello che era) Non siamo cambiati.

Siamo noi che cambiamo di male in peggio. COMUNQUE c’e’ “sempre” ( Non convertirsi all’ultimo momento o nell’agonia come ha fatto Costantino) da riparare la nostra relazione con il creatore; l’Unico vero-Dio se! ESERCITIAMO fede nel sacrificio espiatorio della morte di Suo figlio Cristo Gesu’.

Vivete dove siete nati? Vivete all’estero da decenni! Per voi primi una domanda: Vi sentite a casa? Per voi emigrati integrati vi sentite Italiani?. Se! la risposta e’ no allora dovete sapere che non siete i soli a provare questa strana sensazione: (Come se una mamma ci ha’ abbandonati, sia da appena nati alla porta della chiesa o da giovani consigliandocci di emigrare e per mai piu’ tornare e poi morire con un nodo in gola, per il fatto che non siamo stati al funerali della nostra stessa mamma che di papa’. (Come anche di nessuno dei nostri parenti)

In Calabria, ci stiamo annullando come popolo; Immaginate quanto sia stupido e imperdonabile; accettare di vivere nel disagio, nell’astinenza! Di varie cose; chiudersi nel proprio, angusto mondo. Sta a noi scegliere. Consapevoli di non essere immortali.

Distinti saluti a tutto lo staff della voce di fiore. Shalom


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