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INDIVIDUAZIONE. Dopo quasi un secolo pubblicata l’opera in cui Carl G. Jung tentò di capire l’inconscio a partire dalle sue visioni e fantasie.

COME JUNG DIVENNE JUNG. Dai "Libri Neri", il "Libro Rosso, o "Liber Novus". Una nota di Sonu Shamdasani e una pagina di Jung - a cura di Federico La Sala

Il Liber Novus presenta il prototipo del processo di individuazione, da lui considerato la forma universale dello sviluppo psicologico individuale.
sabato 24 ottobre 2009 di Federico La Sala
[...] Nel Libro Rosso sono discussi una serie di temi, tra cui: la natura della conoscenza di sé, l’importanza del pensare e del sentire e i tipi psicologici, la relazione tra virilità e femminilità interna ed esterna, l’unione degli opposti, la solitudine, l’importanza del sapere e dell’imparare, lo stato della scienza, il significato dei simboli e come si deve interpretarli, la pazzia, la pazzia divina e la psichiatria, l’imitazione di Cristo, la natura di Dio e degli dei, Nietzsche, la (...)

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> COME JUNG DIVENNE JUNG. --- Wolfgang Pauli, in cura da Jung. Un premio Nobel sul lettino dell’analista (di Moreno Montanari)

lunedì 21 marzo 2016

Il carteggio. *

Il fisico Wolfgang Pauli fu in cura da Carl Gustav Jung. Con il quale scambiò lunghe lettere. Tema: trovare una base scientifica dell’attività psichica

Un premio Nobel sul lettino dell’analista

di Moreno Montanari (la Repubblica, 20.03.2016)

Il carteggio tra il premio Nobel per la fisica Wolfgang Pauli e Carl Gustav Jung testimonia l’originale e pregevole sforzo di ricercare «una base concettuale unitaria per la comprensione scientifica dello psichico come del fisico». L’incontro tra i due, tuttavia, non avvenne per questioni scientifiche: nel 1930 il padre di Pauli, collega universitario di Jung, gli chiese di prendere in cura il figlio che a soli trent’anni era già un’autorità nel campo della fisica quantistica ma era anche una persona depressa e con scatti d’ira che l’avevano ripetutamente portato ad offrire un pessimo spettacolo di sé nei bar di Zurigo, la città dove insegnava fisica teorica. Jung accettò e fu subito colpito dai sogni del suo paziente che mostrano un inconscio «stracolmo di materiale arcaico» che sembrava confermare la sua teoria degli archetipi collettivi alla quale stava lavorando proprio in quegli anni.

Fu un caso fortunato o una sincronicità? Jung era smanioso di sapere se quest’ultimo concetto, l’ipotesi di una relazione acausale, sul piano fisico e psichico, tra eventi apparentemente fortuiti e indipendenti che tuttavia l’individuo avverte come connessi e fortemente significativi sul piano esistenziale, avesse riscontro nella fisica quantistica e trovò in Puali la conferma.

C’era una significativa somiglianza «ai diversi tipi di forme acausali olistiche presenti in natura e alle condizioni che accompagnano il loro attuarsi», disvelate proprio da questa nuova frontiera della fisica. Per non rischiare di influenzare il giudizio e l’attività onirica del suo paziente, Jung decise di inviarlo a una collega donna alla quale chiese di trascrivere e consegnargli i sogni del paziente che utilizzerà poi per il suo libro Alchimia e psicologia.

Fu solo quando l’analista di Pauli si trasferì a Berlino che questi chiese e ottenne di proseguire, per due anni, l’analisi con Jung dalla quale nascerà un carteggio certo difficile (curato da Antonio Sparzani per Moretti & Vitali), ma fecondo per entrambi. Lo psicoanalista ne ricavò intuizioni capaci di dare al suo pensiero «un cuore nuovo » - la metafora del Sé come un «nucleo raddiattivo». L’idea dell’archetipo come «probabilità dell’accadere psichico» favorita dalla spiegazione che «nella fisica quantistica l’archetipo va ricercato nel concetto di probabilità (matematica), cioè nella concordanza di fatto tra il risultato atteso, calcolato con l’aiuto di questo concetto, e le frequenze misurate empiricamente». L’invito a estendere la psicoanalisi ben oltre la sfera clinica. Pauli, da parte sua, beneficiò enormemente di una rinnovata attività onirica costellata anche da «sogni di Fisica» - riportati nel testo - che contenevano importanti intuizioni la cui elaborazione si rivelerà decisiva per la formulazione delle sue teorie successive che gli valsero, nel 1945, il Nobel per la fisica.

* JUNG E PAULI a cura di Antonio Sparzani MORETTI&VITALI TRAD. DI G. DRAGO PAGG. 408 EURO 30


Sul tema, nel sito, si cfr.:


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