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ALLARME COSTITUZIONALE, LOGICO E LINGUISTICO. L’ITALIA DELL’INDECENZA: IL NOME E L’IDENTITA’ DI TUTTO IL PAESE NELLE MANI DI UN PRIVATO E DI UN PARTITO!!!

PER LE EUROPEE, 93 SIMBOLI DI PARTITI. Per tutelare il ’copyright’ ed evitare atti di pirateria, anche il contrassegno di "Forza Italia" (già registrato nel ’94). ANCORA?!! Il sonno della ragione a quanto pare è proprio lungo - a cura di Federico La Sala

martedì 21 aprile 2009 di Federico La Sala
[...] C’è, ovviamente, il neonato Popolo delle Libertà e ci sono anche i contrassegni di Forza Italia e Alleanza nazionale. Non è ’pubblicita’ ingannevole’ ma un modo per tutelare il ’copyright’, evitare insomma atti di pirateria. Prontamente interviene la ’veterana’ Cece: "I simboli vanno presentati per proteggerli" [...]
VENENDO DA UN PAESE EUROPEO, ALLA FRONTIERA, SUL CANCELLO D’ENTRATA DEL NOSTRO PAESE C’E’ LA SCRITTA: "FATTORIA ITALIA" ... CASA DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’".
ELEZIONI (...)

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> ELEZIONI REGIONALI. LISTE LAZIO. Quirinale: "Decidono i giudici". --- La Corte d’Appello di Milano esclude la lista "Per la Lombardia" di Roberto Formigoni.

lunedì 1 marzo 2010


-  La vicenda assume anche tratti farseschi. Il
-  presentatore elettorale Alfredo Milioni minacciato?
-  La Corte d’Appello di Milano esclude la lista
-  "Per la Lombardia" di Roberto Formigoni

-  Liste nel Lazio, Quirinale: "Decidono i giudici"
-  Il Pdl denuncia i Radicali per violenza privata

-  Manifesti: "Non vogliono farti votare". Oggi maratona
-  oratoria aperta ai cittadini con la Polverini
-  Presentato il ricorso in Corte d’Appello. Ma si tenta
-  anche la strada del Tar e del Consiglio di Stato
*

ROMA - Il Quirinale respinge al mittente gli appelli in extremis rivolti dai vertici del centrodestra e dalla candidata alla presidenza della Regione Lazio Renata Polverini affinché fosse il capo dello Stato in persona a sciogliere il pasticcio provocato dal ritardo nella presentazione delle liste del Pdl al Tribunale di Roma con l’esclusione della lista Pdl per Roma e provincia dalle prossime elezioni regionali. Intanto oggi il Pdl ha presentato una denuncia-querela contro alcuni militanti dei Radicali per violenza privata e contro i componenti dell’Ufficio Centrale per abuso d’ufficio. E in Lombardia la lista ’Per la Lombardia’ di Roberto Formigoni non è stata ammessa alle elezioni regionali per invalidità di 514 firme. Lo ha deciso la Corte di Appello di Milano, accogliendo il ricorso presentato dalla lista Bonino-Pannella.

La denuncia. E’ stato presentato stamani all’Ufficio centrale presso la Corte d’Appello il ricorso della Pdl contro l’esclusione della lista per Roma e provincia dalle prossime elezioni regionali. "Entro domani - spiega il responsabile elettorale nazionale del Pdl Ignazio Abrignani - ci aspettiamo una risposta, perché hanno 48 ore per darcela. Spero che prevalga il buonsenso e soprattutto che i cittadini romani possano esercitare un diritto che la Costituzione gli consente".

"Al ricorso è allegata una denuncia-querela che l’avvocato Grazia Volo ha presentato presso la Procura della Repubblica", ha spiegato Abrignani. "Nella denuncia querela - ha detto - si denunciano i militanti del partito Radicale, anche se non sono stati fatti nomi e i componenti dell’ufficio centrale per abuso d’ufficio, per avere impedito il legittimo esercizio del diritto politico di voto".

Il Quirinale. Con un comunicato emesso stamattina, il Quirinale specifica: "La preoccupazione di una piena rappresentanza, nella competizione elettorale regionale in Lazio come dovunque, delle forze politiche che intendono concorrervi, non può che essere compresa e condivisa dal Presidente della Repubblica". Ma, conclude il Colle, "spetta solo alle competenti sedi giudiziarie la verifica del rispetto delle condizioni e procedure previste dalla legge".

Lo scontro nel Pdl. Tramontata dunque l’ipotesi di un intervento "super-partes", nel Pdl sembra destinato ad inasprirsi lo scontro interno. Intanto si cerca di capire la natura esatta del "pasticcio". Minacciato o solo affamato? O forse impegnato a modifiche di lista dell’ultimo minuto? La vicenda oscilla ormai tra la farsa e il dramma politico. Al centro c’è Alfredo Milioni, presidente Pdl del XIX municipio della capitale: l’uomo che ha lasciato l’edificio del Tribunale forse per andare a mangiare un panino o, forse, per cancellare qualche nome dalle liste che stava per presentare su indicazioni, pare, venute molto dall’alto. Quanto alle notizie su presunte minacce, compaiono qua e là soprattutto nelle dichiarazioni dei leader Pdl, ma pochi credono che un uomo esperto di presentazioni elettorali come Milioni si sia lasciato davvero intimidire.

GUARDA IL VIDEO DI MILIONI

Il "redde rationem". Nel Popolo delle Libertà c’è grande fermento: da una parte ci si prepara al "redde rationem" interno, dall’altra si cercano soluzioni. L’idea, la prima venuta in mente al sindaco Alemanno e alla stessa Polverini, di chiamare in causa il presidente Napolitano chiedendogli di garantire la presenza del "maggiore partito del Lazio", era stata già bocciata dagli alleati dell’Udc. "Lasciamo in pace il capo dello Stato" ha sentenziato ieri Casini e il segretario regionale dei centristi, Luciano Ciocchetti aggiunge oggi: "Che può fare il presidente della Repubblica? Non può far niente. Credo che l’unica partita sia al Tar e al Consiglio di Stato". Anche Di Pietro si è fatto sentire sul tema: "Almeno Napolitano la legge la faccia rispettare. Credo che il capo dello Stato non possa e non debba intervenire, perché si renderebbe correo di una violazione della legge".

Gli esperti. Ma anche i ricorsi alle autorità competenti dal punto di vista amministrativo rischiano di lasciare il tempo che trovano. Esperti giuristi fanno sapere che la lista non è stata presentata e, quindi, non c’è margine per contestazioni e ripensamenti. L’unica strada sarebbe quella di dimostrare che il presentatore è stato minacciato. In questo caso scatterebbero anche denunce penali che potrebbero portare addirittura al rinvio del voto.

La maratona oratoria. E, mentre il ministro Gianfranco Rotondi, tenta la difficile strada dell’accordo bipartisan attraverso una leggina ad hoc, il Pdl si affida alla piazza. Oggi, in San Lorenzo in Lucina, è in programma una "maratona oratoria" con Renata Polverini aperta ai cittadini. Si parlerà a sostegno delle ragioni della lista Pdl. E stamani, a tempo di record , sono apparsi in molti quartieri di Roma due manifesti Pdl e della lista Polverini che denunciano l’esclusione e si rivolgono direttamente agli elettori esortandoli a reagire. "Non vogliono farti votare, fatti sentire" recita un manifesto che ha praticamente tappezzato la zona dell’Ostiense. Sull’altro è stato scritto: "Vogliono cancellare la democrazia. Fatti sentire". A quanto si è appreso da fonti Pdl sono state stampate diecimila copie di ognuno dei manifesti.

L’appello di Alemanno. Il sindaco della capitale Gianni Alemanno ha indirizzato una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulle elezioni regionali manifestandogli la sua "profonda preoccupazione per la situazione che si sta determinando nella città di Roma".

L’esclusione della lista Formigoni in Lombardia. La Corte d’Appello di Milano ha escluso dalle elezioni la lista ’Per la Lombardia’ di Roberto Formigoni per l’invalidità di 514 firme, accogliendo il ricorso presentato dalla lista Bonino-Pannella. La legge impone che le firme siano non meno di 3.500 e non più di 5 mila. In particolare le irregolarità riguardano la "mancanza di timbri sui moduli", mancanza di data dell’autenticazione e "mancanza del luogo dell’autenticazione.

FOTO. LA STORIA SUL WEB DIVENTA TORMENTONE

* la Repubblica, 01 marzo 2010


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