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Memoria della libertà....

A FREUD (Freiberg, 6 maggio 1856 - Londra, 23 settembre 1939), GLORIA ETERNA!!! IN DIFESA DELLA PSICOANALISI. Federico La Sala risponde a Dario Antiseri. E lo scontro piace. La loro dialettica è tutta da gustare - lo scritto è del prof. Federico La Sala

A seguire, i testi di riferimento
venerdì 16 maggio 2008 di Emiliano Morrone
[...] "anche se il futuro riplasmerà o modificherà questo o quel risultato delle sue ricerche, mai più potranno essere messi a tacere gli interrogativi che Sigmund Freud ha posto all’umanità; le sue scoperte scientifiche non si possono né negare, né occultare (...) e se mai alcuna impresa della nostra specie umana rimarrà indimenticabile, questa sarà proprio l’impresa di Sigmund Freud" (Thomas Mann) [...]
Costituzione dogmatica della chiesa "cattolica"... e costituzione dell’Impero del Sol (...)

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> IN DIFESA DELLA PSICOANALISI --- CON KANT E FREUD, OLTRE: "ELVIO FACHINELLI. Psychoanalysis of Dissension in Italy". Una nota a margine di un lavoro di Pietro Barbetta (di Federico La Sala).

venerdì 26 aprile 2024

CON #KANT E #FREUD, #OLTRE. "UNA SCELTA DECISIVA PER L’INDIVIDUO E PER LA SPECIE". Un nuovo #paradigma antropologico: la decisiva indicazione di ELVIO #FACHINELLI. Antropologia, psicoanalisi, e #critica della #ragione hegeliana (e lacaniana).

Una nota a margine del lavoro di Pietro Barbetta: *

      • "[...] I recently wrote a chapter on the book The Years of Alienation in Italy (Barbetta, 2019) focusing on the persona of Elvio Fachinelli (1928-1989). In this essay, I will outline Fachinelli’s thought and clinical practice from the 1960s to the 1980s, up until his premature death at 61, in 1989. Fachinelli was a prominent exponent of the critical psychoanalysis in Milan; he was a peculiar type of psychoanalyst, not the kind of person easily to be enrolled or framed into a mainstream - whether it be Freudian or Lacanian. But this is not Fachinelli’s main highlight; during the years following 1968 in Europe, there have been many left-wing dissidents, or libertarians, psychiatrists, psychologists and psychoanalysts: Ronald #Laing, Franco #Basaglia and #FrancaOngaro, Franz #Fanon, Felix #Guattari, just to mention few [...]".

Brillante breve saggio sulla storica figura della cultura psicoanalitica e filosofica italiana, "Elvio Fachinelli - Psychoanalysis of Dissension in Italy" ("Qeios", 24 aprile 2024): pur partendo dall’importante #caso dell’#uomo con il #magnetofono (cfr. J.-J. #Abrahams, "L’uomo col magnetofono: dramma in un atto con grida d’aiuto di uno psicoanalista", con note di J.-P. #Sartre, J.-B #Pontalis, B. #Pingaud e E. #Fachinelli, edizioni L’erba voglio, Milano 1977), seguendo il filo di una obsoleta #storiografia freudiana (e fachinelliana), a mio parere, si perde l’equilibrio e ne esce una #visione della ricerca fachinelliana del tutto riduttiva, schiacciata nella valorizzazione pure importante dell’indicazioni di Sándor #Ferenczi.

Sul tema, mi sia lecito, si cfr. il capitolo intitolato "Il punto di svolta. L’indicazione di Fachinelli" all’interno di un mio "vecchio" lavoro, "La mente accogliente. Tracce per una svolta antropologica" (Antonio Pellicani editore, Roma 1991, pp. 138-161): "Con #Freud, #oltre - in una nuova direzione e in modo nuovo: contro le sfingi e contro l’imbalsamazione degli uomini come delle teorie".

DA RICORDARE: "L’#Interpretazione dei #Sogni" (1899) ha il suo legame con l’#Eneide (VII, 312: "Flectere si nequeo Superos, Acheronta movebo") di #Virgilio e "L’uomo Mosè e la religione monoteistica"(1938) con il tema dell’«In exitu Isräel de Aegypto» della #DivinaCommedia (Pg. II, 46-48) di #DanteAlighieri.

Note:

      • A) PSICOANALISI E FILOSOFIA. Federico La Sala, "La mente accogliente. Tracce per una svolta antropologica", Antonio Pellicani editore, Roma 1991.

      • B) PSICOANALISI E #ANTROPOLOGIA CULTURALE: "COSTRUZIONI NELL’ANALISI (S. FREUD, 1937). J.-J. Abrahams, "L’uomo col magnetofono: dramma in un atto con grida d’aiuto di uno psicoanalista", con note di J.-P. Sartre, J.-B. Pontalis, B. Pingaud e E. Fachinelli, edizioni L’erba voglio, Milano 1977.

Federico La Sala


L’ipotesi della distruzione in Sigmund Freud

di Elvio Fachinelli ("Il Corpo", 1, marzo 1965).*

"[...] Si pensi al programma ambizioso iscritto sul frontespizio della Interpretazione dei sogni: Acheronta movebo; trent’anni dopo, nelle ultime pagine de Il disagio nella civiltà, la mantenuta coerenza del proposito appare velata d’amarezza: "M’inchino al rimprovero... di non saper recare alcuna consolazione."Né disperazione, è chiaro; ma piuttosto la consapevolezza del profilarsi - al limite di separazione fra ciò che siamo e il futuro visibile dell’utopia - di una scelta decisiva per l’individuo e per la specie" (* ).

      • [NOTA AGGIUNTA - 1974]: "[...] In questa lotta di esito incerto, e forse, alla fine, negativo, tra Eros e Tanatos, sembra apparire, come una visione fra il sonno e l’insonnia, la finitezza e l’incompiutezza delle alternative concesse alla specie umana. Alla specie intera, e non a singole culture storiche. E come se ciò che sembrava lontano e perduto nel tempo diventasse improvvisamente ipotesi quotidiana, persino banale; come se d’improvviso l’occhio visionario vedesse da vicino e chiara la possibile conclusione di una lunga vicenda. A questo punto, è persino ovvio rilevare che ciò significa, per Freud, porre il problema del senso e della continuità della cultura cui apparteneva, la cultura occidentale egemone nel mondo; e rompere definitivamente il rapporto ottimistico che essa aveva intrattenuto con se stessa e le proprie mete tecnico-scientifiche, ultime eredi del rapporto con Dio. Si vedano queste sobrie osservazioni:
      • "Non paiono soltanto una fiaba, sono l’appagamento di tutti (o quasi) i desideri favolosi, queste cose che l’uomo, mediante la scienza e la tecnica, ha prodotto sulla terra. [...] Oggi... è diventato lui stesso quasi un dio... una specie di dio-protesi, veramente magnifico quando è equipaggiato di tutti i suoi organi accessori; ma essi non formano un tutt’uno con lui e ogni tanto gli danno ancora del filo da torcere" (Il disagio della civiltà, Boringhieri 1971, pp. 227-8).
      • Il dio-protesi si è da allora incredibilmente complicato, e il decorso del mondo si è incaricato di attorcigliargli ben bene il filo che lo lega ai suoi organi accessori. Visti oggi, i modesti avvertimenti di Freud sembrano imporci di imparare dall’esperienza, di cambiare strada. Ma è altrettanto tipico di Freud il non concedere illusioni: i suoi avvertimenti sono disarmati e non serviranno quindi a evitare quel che si sta preparando. Il vecchio indagatore della felicità dell’uomo - perché questo, esplicitamente, è il tema del Disagio - finisce dunque per urtarsi a una debolezza della verità. che si somma a quella di Eros nella sua lotta con Tanatos, e contribuisce a renderla ancora più incerta e difficile." (*).

* Cfr. AA, VV., "La negazione freudiana", "Nuova Corrente", 61/62, 1973, 159-171; poi, in E. Fachinelli, "Il bambino dalle uova d’oro", Milano, Feltrinelli 1974, pp. 13-29).


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