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Memoria della libertà....

A FREUD (Freiberg, 6 maggio 1856 - Londra, 23 settembre 1939), GLORIA ETERNA!!! IN DIFESA DELLA PSICOANALISI. Federico La Sala risponde a Dario Antiseri. E lo scontro piace. La loro dialettica è tutta da gustare - lo scritto è del prof. Federico La Sala

A seguire, i testi di riferimento
venerdì 16 maggio 2008 di Emiliano Morrone
[...] "anche se il futuro riplasmerà o modificherà questo o quel risultato delle sue ricerche, mai più potranno essere messi a tacere gli interrogativi che Sigmund Freud ha posto all’umanità; le sue scoperte scientifiche non si possono né negare, né occultare (...) e se mai alcuna impresa della nostra specie umana rimarrà indimenticabile, questa sarà proprio l’impresa di Sigmund Freud" (Thomas Mann) [...]
Costituzione dogmatica della chiesa "cattolica"... e costituzione dell’Impero del Sol (...)

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>ANTROPOLOGIA E COSMOLOGIA --- "IL MOVIMENTO DI UN’ ANALISI" (NELLA "STANZA" DI FREUD) E IL "DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO" (NELLA "NAVE" DI GALILEO).

martedì 5 settembre 2023

PSICOANALISI, ANTROPOLOGIA, E COSMOLOGIA:

"IL MOVIMENTO DI UN’ANALISI" (NELLA "STANZA" DI FREUD) E IL "DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO" (NELLA "NAVE" DI GALILEO GALILEI).

Una nota sul tema, in memoria di Sigmund Freud (1939), Elvio Fachinelli (1989) e di Jean-Bertrand Pontalis (2013).

      • PIANETATERRA: NAVIGAZIONE E "COSTRUZIONI NELL’ANALISI" (SIGMUND FREUD, 1937).
      • "Finestre" (J.-B. Pontalis): "Spesso, quando ricevo un eventuale futuro paziente, vedo tessersi il canovaccio di un romanzo. Una storia di vita si delinea, con un’infanzia, con drammi, lutti, momenti di svolta, avvenimenti salienti e un ambiente sociale. Sono così convinto di capire, di afferrare i fili di un destino, che mi succede persino di anticipare quanto seguirà, come nella lettura di un romanzo.
        -  E poi bastano poche sedute e la storia si confonde, l’intelligibile cede il posto all’enigma, e io non sono più capace di raccontare niente.
        -  Non so più con che cosa né con chi ho a che fare.
        -  Avanziamo, l’uno e l’altro, nel buio.[...]
        -  Questo movimento che ci anima - il movimento del pensiero, della lingua, del sogno, della memoria, della parola, del desiderio - non potrà raccontare sé stesso. Tutt’al più potrà essere evocato. È possibile trasmettere il movimento di un’analisi? A questa condizione: che attraverso la mia voce si senta quella dell’altro."(J.-B. Pontalis, "Finestre", e/o 2001).

FACHINELLI E FREUD NELLA “NAVE” DI GALILEI (*). Nella "#culla" di Freud, a ben considerare, c’è la #memoria della #rivoluzionescientifica, e, al contempo, ci sono le #tracce per una ripresa della #rivoluzionecopernicana kantiana e una #svolta_antropologica epocale: la sollecitazione pontalisiana a "trasmettere il movimento di un’analisi" è un grande invito a rileggere il "#Dialogo sopra i #due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano" (#GalileoGalilei, 1632) e riprendere il lavoro nella "stanza" della "grande nave":

      • "[...] Con Freud, probabilmente, nessuno (né del ‘mondo’ psicoanalitico, né tantomeno del ‘mondo’ filosofico) ha ‘dialogato’ con più libertà di giudizio e onestà intellettuale di #ElvioFachinelli (1928-1989). E, come si sa, “essere giusti con Freud” non è affatto facile! [...] Grandezza e limiti di Freud: “Su Freud” (a c. di #LambertoBoni, Adelphi Edizioni, Milano 2012, e. 12, pp. 115) è un’ottima occasione per riconsiderare il percorso di Elvio Fachinelli e rendersi conto del suo lavoro (dal 1966 al 1989) per portare la psicoanalisi fuori dalla claudicanza e dalla cecità dell’orizzonte edipico.[...]" (cfr. FACHINELLI E FREUD NELLA “NAVE” DI GALILEI).

Federico La Sala


PSICOLOGIA, FILOSOFIA, E CRITICA DELLA RAGIONE "PURA":

USCIRE DALLO "STATO DI MINORITÀ"(I. KANT, 1784 - M. FOUCAULT, 1984).

      • Una lettera di SigmundFreud a Siegmund Heinrich Foulkes, "padre della psicoanalisi dei gruppi"

SUL "MOVIMENTO DELL’ANALISI" (J.-B. PONTALIS) E SULLA "MATURITÀ" DELL’ ANALISTA,

QUESTA LA RISPOSTA DI FREUD (1° maggio 1932) A S. H. FOULKES:

      • "[...] Ho l’impressione che voi prendiate un po’ troppo sul personale le precauzioni che la Società tedesca osserva riguardo ai nuovi membri. [...]
      • Molto di ciò che voi indicate criticamente nella vostra lettera è purtroppo ben fondato. A me sembra che la più grande delusione dell’analisi sia il fatto che essa non produca un maggiore cambiamento negli analisti stessi. Nessuno ha ancora fatto oggetto di studio con quali mezzi gli analisti riescano ad eludere l’influenza dell’analisi sulla propria persona. Speriamo che ci siano altri e più forti motivi per tenere insieme i membri, oltre al comune rapporto con me, che naturalmente non potrebbe durare a lungo nella mia esistenza.[...]" (cfr. Centro Veneto di Psicoanalisi).

Federico La Sala


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