Ieri la fiducia, oggi l’approvazione a Montecitorio Sì al voto segreto. L’Idv espone cartelli listati a lutto
Intercettazioni, via libera al ddl
Napolitano si riserva di esaminarlo
Il ministro Alfano: "21 deputati dell’opposizione con noi"
ROMA - Via libera della Camera, tra bagarre e contestazioni, al ddl sulle intercettazioni. Si è votato con il voto segreto e i sì sono stati 318, i no 224 (un solo astenuto): numeri parlamentari alla mano, vuol dire che 21 deputati dell’opposizione - come non manca di sottolineare il ministro della Giustizia, Angelino Alfano - hanno agito da franchi tiratori, votando a favore del provvedimento. Adesso il testo passa al Senato. E nel clima di scontro sul provvedimento in serata il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano annuncia: "Mi riservo di esaminare il testo approvato e di seguire l’iter che avrà in Parlamento, per prendere poi le decisioni che mi competono. Certo, ci sono molte cose da difendere e molte cose da rinnovare". Parole che giungono poche ore dopo il voto e all’indomani dell’iniziativa dell’opposizione che ha scritto al capo dello Stato per esprimere il "profondo disagio" per un testo definito "politicamente eversivo".
I giornali hanno il dovere di informare. I cittadini hanno il diritto di sapere. Firma l’appello
L’Associazione nazionale magistrati. Oggi l’Anm torna all’attacco: "E’ un testo con previsioni incredibili. Con queste norme polizia e magistratura avranno le mani legate nei confronti dei criminali e abbiamo il dovere di dirlo ai cittadini" attacca il segretario dell’associazione Giuseppe Cascini. E dopo il voto il presidente dell’Associazione Luca Palamara parla di "duro colpo allo svoglimento dell’attività investigativa". "I delinquenti - prosegue - non verranno scoperti e puniti, soprattutto quelli che commettono i reati più insidiosi e che mettono a repentaglio la sicurezza nelle città, quali rapinatori e stupratori".
La reazione di Fieg e Fnsi. Nettamente critiche anche Fieg e Fnsi, che in una nota congiunta sottolineano come il voto di oggi sia "una brutta notizia per l’informazione, la sua autonomia, il suo valore non meramente materiale". Da qui l’appello "per rinnovare al Parlamento, ora in particolare al Senato, e a tutte le forze politiche, l’invito a scongiurare l’introduzione nel nostro ordinamento di limitazioni ingiustificate al diritto di cronaca e di sanzioni sproporzionate a carico di giornalisti ed editori".
La maggioranza si difende. Ma la maggioranza - in aula c’era anche Berlusconi - si difende: "Sulle nuove norme sulle intercettazioni c’è un allarmismo che viene da chi vorrebbe tenere in piedi una situazione inaccettabile", dice il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto.
La protesta dell’Idv. Durissima l’opposizione dipietrista che, al momento del voto ha esposto in Aula cartelli con le scritte come "libertà di informazione cancellata", "Pdl: protegge delinquenti e ladri", "vergogna" e manifesti listati a lutto con su scritto: "Oggi è morta la libertà di informazione uccisa dall’arroganza del potere". Replica del Pdl con coro di "buffoni". E’ severa la critica dell’Idv che parla di un provvedimento per cui "assassini, ladri, corruttori, violentatori e delinquenti ringraziano il Pdl. Mentre i delinquenti resteranno impuniti, i blogger finiranno in galera e ogni sito internet sarà equiparato a una testata giornalistica", afferma il capogruppo Massimo Donadi.
Alfano: "La vita delle persone non sarà più rovinata". Sul fronte del governo il ministro Alfano prima segnala come 21 deputati dell’opposizione abbiano votato il ddl, poi ne rivendica l’importanza: "Abbiamo raggiunto dopo un anno di lavoro un punto di equilibrio tra la tutela della privacy e la riservatezza delle indagini. Non ci sarà più la possibilità di rovinare la vita delle persone". Secco Umberto Bossi: "La gente non vuole essere intercettata. Berlusconi lo ha capito e ha avuto buon gioco".