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SOCIETA’, POLITICA E RICERCA SCIENTIFICA. Nei regimi totalitari, l’attività del cervello arcaico è al massimo...

UN’ITALIA ARCAICA E SUICIDA. UN’INTERVISTA A RITA LEVI MONTALCINI, ALLA SOGLIA DEI CENTO ANNI - DI CRISTINA MOCHI

giovedì 3 gennaio 2008 di Federico La Sala
[...] "Viviamo ancora dominati da bassi impulsi, come cinquantamila anni fa. Perché il nostro cervello ha una componente arcaica e limbica (che ha sede nell’ippocampo) che è aggressiva, emotiva e affettiva ed è quella che ha permesso all’australopiteco di salvarsi, quando è sceso dagli alberi e ha affrontato il mondo. L’altra componente, cognitiva e neocorticale, è molto più recente e corrisponde alla fase dello sviluppo del linguaggio. Purtroppo questa parte non riesce ancora a (...)

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> UN’ITALIA ARCAICA E SUICIDA. UN’INTERVISTA A RITA LEVI MONTALCINI, ALLA SOGLIA DEI CENTO ANNI --- Montalcini, Montessori, Fallaci, donne del secolo.

sabato 7 marzo 2009

Montalcini, Montessori, Fallaci, donne del secolo

Rita Levi Montalcini, Maria Montessori e Oriana Fallaci. Ecco le tre donne più importanti del secolo secondo un’indagine svolta, in occasione dell’8 marzo, dal giornale online «Quinews.it» su 500 donne italiane, di cui il 50 per cento universitarie.

Al primo posto, con il 35 per cento delle preferenze, Rita Levi Montalcini, la scienziata che fra un mese compie 100 anni. È ricordata per aver vinto il Premio Nobel per la Medicina, nel 1986, e per essere senatrice a vita. Piace per la sua «intelligenza», il suo essere donna «semplice», «non presuntuosa» e «per nulla saccente». Il suo «impegno» umanitario è la cosa che più viene apprezzata dalla intervistate.

Al secondo posto, Maria Montessori, che raccoglie il 30 per cento delle preferenze. Viene ricordata per aver «influenzato» e «segnato» la psicologia e la pedagogia, italiana e non solo, del ’900, come la «prima» e più «importante artefice» dei «metodi per il recupero dei soggetti portatori di handicap», per l’educazione dei bambini delle scuole materne e di quelle elementari, e per essere stata la «prima» donna «laureata» in medicina.

Infine, al terzo posto c’è Oriana Fallaci, che con il 18 per cento delle preferenze è considerata una «grande» scrittrice e giornalista. Molte delle intervistate la ricordano come la «prima» donna ad andare al fronte come «inviata speciale». È ricordata anche per la «caparbietà», «l’intelligenza» e per le «decise», anche se «non del tutto condivise» battaglie «contro l’Islam».

Nell’indagine, al quarto posto, con il 7 per cento delle preferenze, si colloca la «straordinaria» letteraria Grazia Deledda vincitrice del Nobel per la Letteratura nel 1926. Al quinto, con il 6 per cento delle simpatie, si piazza «l’indimenticabile» Anna Magnani, personaggio «popolano», «sensibile» e «generoso».

* l’Unità, 07 marzo 2009


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