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IL MESSAGGIO EVANGELICO, LA COSTITUZIONE, E IL PARADOSSO ISTITUZIONALE DEL MENTITORE, ATEO E DEVOTO. COME LA "SACRA FAMIGLIA" DIVENNE ZOPPA E CIECA E IL FIGLIO PRESE IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO" E DIVENNE IL SANTO "PADRINO".... CON E ACCANTO A "MAMMASANTISSIMA".

LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est") E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da "Presidente della Repubblica"), che canta "Forza Italia" con il suo "Popolo della libertà" (1994-2012). Questo è il nodo da sciogliere. Materiali sul tema - di Federico La Sala

giovedì 14 giugno 2012 di Maria Paola Falchinelli
VIVA L’ITALIA. LA QUESTIONE "CATTOLICA" E LO SPIRITO DEI NOSTRI PADRI E E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. Per un ri-orientamento antropologico e teologico-politico.
PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...
PER UNA NUOVA TEOLOGIA E PER UNA NUOVA CHIESA.
L’INDICAZIONE DI GIOVANNI XXIII E DI GIOVANNI PAOLO II: LA RESTITUZIONE DELL’ANELLO DEL PESCATORE A GIUSEPPE.
Il loro successore ha il cuore di (...)

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> LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. ---- "L’uomo resta dove sta, e basta!" - Bertone contro Tettamanzi Università cattolica e Policlinico Gemelli: i giganti della guerra in Vaticano

mercoledì 29 febbraio 2012

Bertone contro Tettamanzi

Università cattolica e Policlinico Gemelli: i giganti della guerra in Vaticano

di Marco Lillo (il Fatto, 29.02.2012)

La partita del Toniolo non è affatto chiusa. L’ente conteso tra il cardinale Dionigi Tettamanzi, che lo presiede, e il segretario di Stato Tarcisio Bertone che vorrebbe metterlo sotto la sua ala, ieri è stato scosso dalla pubblicazione delle lettere nelle quali i due porporati se le davano di santa ragione al cospetto del Papa. A stupire non è stato tanto il contenuto delle missive, in parte rivelato dai migliori vaticanisti nella primavera scorsa, ma i toni.

NESSUNO si aspettava che il braccio destro del Papa, il cardinale Bertone, si permettesse di recapitare un simile “foglio di via” a un personaggio della caratura di Dionigi Tettamanzi, dato come probabile Papa nel 2005. Né era immaginabile che il Segretario di Stato si arrogasse il diritto di parlare a nome del pontefice o che arrivasse a licenziare il presidente dell’Istituto Toniolo addirittura con un fax. Allo stesso modo nessuno si aspettava di leggere la parte della lettera del cardinale Tettamanzi nella quale di fatto si dice che il senatore Emilio Colombo aveva perso la presidenza dell’Istituto per la sua spiacevole abitudine di consumare cocaina. Né che Tettamanzi giungesse a mettere in discussione la figura di Giovanni Maria Flick, ex ministro del Governo Prodi, vicino ai settori progressisti ai quali il cardinale si era appoggiato negli anni in cui aveva ricoperto il ruolo di arcivescovo prima a Genova e poi a Milano.

PROBABILMENTE dopo il braccio di ferro è arrivata l’epoca della tregua. Formalmente il Toniolo sarà guidato da Tettamanzi per tutto il 2012 di fatto però a uscire vincitrice è stata l’alleanza tra la Cei e la Curia milanese. Tra i due litiganti sono i due Angeli a godere. Dalla contesa epistolare tra Bertone e Tettamanzi sono usciti vincitori il cardinale Angelo Bagnasco e l’arcivescovo Angelo Scola. Non si comprende l’importanza della partita in corso se non si tengono a mente alcuni numeri. Dall’Istituto di Studi Superiori Giuseppe Toniolo, dipende l’università Cattolica del Sacro Cuore, il più grande ateneo privato d’Europa con 42 mila studenti, 1400 docenti, 14 facoltà, 54 istituti e 22 dipartimenti sparsi in quattro atenei con sedi a Milano, Brescia, Piacenza, Cremona, Roma e Campobasso. Il rettore, che proviene dal Toniolo è il ministro della cultura del Governo Monti, il professor Lorenzo Ornaghi, in aspettativa e sostituito solo “per il periodo dell’espletamento dell’incarico” dal professor Franco Anelli.

Fondato nel 1920 da padre Agostino Gemelli, il Toniolo controlla la casa editrice, fondata due anni prima, “Vita e pensiero”, che pubblica l’omonima rivista e un catalogo di 800 libri. Ma soprattutto il policlinico Agostino Gemelli, sorto nel 1964 a Roma su un’estensione di 37 ettari, per una superficie coperta che negli anni è aumentata fino a 30 mila metri quadrati, una cittadina di 20 mila abitanti (tra pazienti, medici e familiari) nella città. All’Istituto Toniolo fanno poi capo anche le (piccole) quote della SCAI Spa, Società di Chirurgia addominale italiana, e della Altipiani Val di Non Spa più la proprietà della Passo della Mendola Srl e della Monte Mario 2000 Srl, oltre che della Vita e Pensiero Srl.

IN PARTICOLARE la Monte Mario 2000 possiede un fabbricato in via degli Scolopi, sulla Trionfale e molti terreni nella zona Pineta Sacchetti, sui quali era stata tentata anche un’operazione immobiliare bloccata dagli enti locali e poi dalla giustizia amministrativa. Direttamente al Toniolo fanno capo interi palazzi a Milano, in viale Stelvio e in via San Vittore, oltre ovviamente ai fabbricati che ospitano le sedi degli atenei e del Policlinico Gemelli.

Ovviamente l’ospedale Gemelli e l’università Cattolica sono due grandi centri di spesa, imponenti stazioni appaltanti dai quali dipendono più di 1600 lavoratori e tante società fornitrici di beni e servizi.

Non a caso i primi annunci della lotta di potere che si sta disputando attorno al consiglio del Toniolo si riferivano proprio agli appalti. Nel settembre del 2010 furono pubblicati alcuni articoli sui grandi quotidiani nazionali nei quali si dava conto di alcune accuse, tutte da dimostrare, al direttore amministrativo della Cattolica, Antonio Cicchetti. In particolare uscirono sul Corriere della sera ampi stralci delle tre lettere scritte dal giurista Alberto Crespi. Il penalista che aveva insegnato per decenni diritto alla Cattolica prima di divenire anche preside della facoltà di giurisprudenza, dopo essere andato in pensione, prendeva carta e penna per segnalare “forti anomalie” nelle scelte dell’Istituto Toniolo.

Negli articoli, basati sulle lettere, fu così squadernato il reticolo di interessi, talvolta in società vicine alla Cattolica e al Gemelli, dei familiari di Cicchetti. Si ponevano dubbi sui conflitti di interesse.

MA QUALCUNO fa risalire il primo campanello di allarme di una sorda lotta di potere all’ombra dell’Istituto, mediante la pubblicazione di lettere e veline, alla campagna contro di Dino Boffo. L’allora direttore di Avvenire fu fatto fuori nell’estate 2009 per la pubblicazione sul Giornale di un documento falso e calunnioso che - secondo i bene informati - mirava a metterlo fuori gioco proprio dalla partita del Toniolo. Una partita che, dopo il mantenimento di Dionigi Tettamanzi alla presidenza e la nomina di Angelo Scola nel consiglio, però trova proprio in Dino Boffo e nella Cei il vero ago della bilancia.


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