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IL MESSAGGIO EVANGELICO, LA COSTITUZIONE, E IL PARADOSSO ISTITUZIONALE DEL MENTITORE, ATEO E DEVOTO. COME LA "SACRA FAMIGLIA" DIVENNE ZOPPA E CIECA E IL FIGLIO PRESE IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO" E DIVENNE IL SANTO "PADRINO".... CON E ACCANTO A "MAMMASANTISSIMA".

LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est") E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da "Presidente della Repubblica"), che canta "Forza Italia" con il suo "Popolo della libertà" (1994-2012). Questo è il nodo da sciogliere. Materiali sul tema - di Federico La Sala

giovedì 14 giugno 2012 di Maria Paola Falchinelli
VIVA L’ITALIA. LA QUESTIONE "CATTOLICA" E LO SPIRITO DEI NOSTRI PADRI E E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. Per un ri-orientamento antropologico e teologico-politico.
PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...
PER UNA NUOVA TEOLOGIA E PER UNA NUOVA CHIESA.
L’INDICAZIONE DI GIOVANNI XXIII E DI GIOVANNI PAOLO II: LA RESTITUZIONE DELL’ANELLO DEL PESCATORE A GIUSEPPE.
Il loro successore ha il cuore di (...)

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> LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. ---- PD E AMALGAMA. ARRIVA UN CATTOLICO A CASA GRAMSCI. Claudio Sardo, il primo cattolico, che dirigerà, dall’8 luglio, il giornale fondato da Gramsci (di Daniela Preziosi).

mercoledì 6 luglio 2011


-  Pd e amalgama
-  Arriva un cattolico a casa Gramsci

di Daniela Preziosi (il manifesto, 6 luglio 2011)

Non capita spesso che i primi «cordiali auguri» a un nuovo direttore dell’Unità arrivino dall’Osservatore Romano, organo ufficiale della Città del Vaticano. Anzi, fin qui non era nell’ordine delle cose, nonostante il crollo del Muro e via scendendo.

È capitato ieri a Claudio Sardo, il primo cattolico (dichiaratamente tale, non solo in interiore homine) che dirigerà, dall’8 luglio, il giornale fondato da Gramsci. Sostituisce Concita De Gregorio, contratto scaduto e non rinnovato con i ringraziamenti della casa, nonostante la riconsegna delle chiavi a quota 38mila, meno 10mila copie di quelle che le aveva lasciato Antonio Padellaro.

Formalmente il Pd non c’entra con la nomina decisa dalla Nie, e in persona dall’editore Renato Soru, arrivato nel 2008 da presidente della Sardegna con la nuova stagione veltroniana, poi disarcionato e fra le concause della successiva ’walterloo’. Ma il vento è cambiato e l’editore, che ora punta sul suo nuovo Sardegna 24, si vuole disimpegnare. E così chiama il notista del Messaggero (e segretario della Stampa parlamentare) che, insieme allo storico Miguel Gotor ha firmato il libro-intervista di Bersani, «Per una buona ragione». L’ottima ragione di Soru è che così il Pd non potrà tirarsi indietro nel ’facilitare’ la sua uscita. L’ottima ragione di Bersani è che oltretutto le ultime interviste di Sardo al giornale di Caltagirone sono state D’Alema, Casini, oltreché lo stesso segretario Pd: più che articoli, un’alleanza di governo.

«Ma no, quello a cui potrei contribuire piuttosto è alla costruzione di un’alleanza fra società, movimenti e politica», replica Sardo. Che è cattolico, «di sinistra» ma soprattutto persona prudente. E non dimentica che la sua predecessora rischiò il collo raccontando la linea editoriale a un periodico prima che alla redazione. «Rispetteremo le radici dell’Unità e cercheremo di dare un contributo alla nuova identità plurale del Pd. Sapendo che non tutte le antinomie sono componibili. Dando priorità alla questione sociale. Ma l’Unità è un giornale, faremo giornalismo».

Su Gramsci ovviamente non c’è discussione, «importantissimo per la cultura italiana, come decisivo è stato l’apporto del Pci». Quanto al suo essere cattolico, «la cultura religiosa è spesso un apporto decisivo alla partecipazione e a un tessuto sociale solidale». Tanto basta per zittire i Fioroni e i D’Ubaldo.

Sardo è un ex aclista dell’era di Domenico Rosati, ai tempi ne ha anche diretto il settimanale. Ha certo un’allure meno scapigliata della tuttavia pettinatissima De Gregorio, che è approdata all’unità da Repubblica con nel curriculum un po’ di cose di sinistra, persino un libro sul G8 di Genova.

Tutto congiurerebbe contro di lui, dalla gioia dell’Udc a un entusiasmo che D’Alema e i dalemiani hanno messo in circolo per la sua nomina. Ma che Sardo non abbia il profilo del normalizzatore lo dimostra il fatto che la redazione - stanca di fili rossi e direttrici in tv - ha accolto con un comunicato affettuoso il «professionista serio e autorevole» a cui offre «massima collaborazione».

Lui ha ricambiato con un gesto di quelli che dicono cose, una prima informale visita alla redazione già lunedì, stringendo la mano a colleghi e poligrafici. Dettagli: la direttrice a metà giugno ha preso le ferie, e fin qui di saluti non se n’è visti.


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