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IL MESSAGGIO EVANGELICO, LA COSTITUZIONE, E IL PARADOSSO ISTITUZIONALE DEL MENTITORE, ATEO E DEVOTO. COME LA "SACRA FAMIGLIA" DIVENNE ZOPPA E CIECA E IL FIGLIO PRESE IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO" E DIVENNE IL SANTO "PADRINO".... CON E ACCANTO A "MAMMASANTISSIMA".

LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est") E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da "Presidente della Repubblica"), che canta "Forza Italia" con il suo "Popolo della libertà" (1994-2012). Questo è il nodo da sciogliere. Materiali sul tema - di Federico La Sala

giovedì 14 giugno 2012 di Maria Paola Falchinelli
VIVA L’ITALIA. LA QUESTIONE "CATTOLICA" E LO SPIRITO DEI NOSTRI PADRI E E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. Per un ri-orientamento antropologico e teologico-politico.
PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...
PER UNA NUOVA TEOLOGIA E PER UNA NUOVA CHIESA.
L’INDICAZIONE DI GIOVANNI XXIII E DI GIOVANNI PAOLO II: LA RESTITUZIONE DELL’ANELLO DEL PESCATORE A GIUSEPPE.
Il loro successore ha il cuore di (...)

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> LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. --- Nessun cambiamento di paradigma all’orizzonte: tutte le cose, urgentissime, che ci sarebbero da fare, non sono in programma (di Antonella Cilento).

domenica 7 marzo 2021

La lente azzurra

Contro la pandemia bisogna cambiare il rapporto col mondo

di Antonella Cilento (la Repubblica/Napoli, 07 Marzo 2021).

Nessun cambiamento di paradigma all’orizzonte: tutte le cose, urgentissime, che ci sarebbero da fare, non sono in programma.

Chiudere gli allevamenti intensivi che sono causa e humus della pandemia in corso e di quelle future (lo ha raccontato molto bene una puntata di "Indovina chi viene a cena" su Rai Tre), dare istruzione sulle abitudini alimentari, interrompere l’abuso farmacologico umano, agricolo e animale, fermare l’inquinamento chimico ed elettromagnetico (che ha già provocato danni a un’intera fascia di popolazione e che in questi giorni ha visto una condanna storia del professor Alexander Lerchl, docente di Biologia ed Etica della Scienza all’Università di Brema, da parte della Corte d’Appello Anseatica di Brema per aver supportato la diffusione massiva del 5 G: "tesi false che negano il potenziale genotossico della radiazioni elettromagnetiche"), introdurre abitudini mediche integrate e naturali: niente di tutto questo sta accadendo.

Non è accaduto per i numeri del cancro, non accade per il clima oltre la soglia di non ritorno, non accade neppure per la pandemia eterna che ci siamo, con le nostre stesse mani, organizzati. Nessuno guarda la luna, tutti il dito: il vaccino.

Certo: meglio usare i soldi pubblici europei per i laboratori farmaceutici, meglio sprecare energie per fare propaganda, per spingere una parte della popolazione ad accusarne un’altra.

Manon Aubry, eurodeputata di 31 anni, ha accusato in questi giorni Ursula Von Der Leyen di aver abdicato ogni potere ai laboratori farmaceutici privati, costruendo un gigantesco giro d’affari che rende i vaccini la leva con cui si può sollevare il mondo. I capi d’imputazione sono molti: contratti non chiari, consensi informati pieni di buchi, mancanza di garanzie. Ha chiesto di togliere la proprietà intellettuale sui brevetti, proprio in un momento in cui ci sarebbe necessità di produrre grandi quantità di vaccini su scala mondiale per uscire dalla crisi.

Ci sono segnalazioni di morti improvvise post vaccino (in Campania, in Alto Adige, in Norvegia, in Portogallo, in Francia): indagini in corso. Crescono i casi di effetti collaterali (l’Italia ha il primato europeo). Nessuna risposta per gli effetti su chi ha comunissime malattie autoimmuni (basta avere la diffusissima tiroidite di Hashimoto, regalino di Chernobyl per intere generazioni), nessuna risposta ai dubbi di una larga parte di popolazione, che è composta da persone che leggono e studiano, da medici, oncologi e scienziati di fama mondiale. Dopo il vaccino c’è chi non ha nessun effetto collaterale immediato. Le verifiche finali si faranno nel 2023: però questo non si fa a spese dei contribuenti.

Né si può parlare di obbligo vaccinale o passaporti vaccinali: la salute è un bene comune e sull’impossibilità di stabilire l’obbligo nelle scorse settimane si è espresso chiaramente il Consiglio Europeo.

Ci siamo fatti togliere molte libertà, in un anno, perché la paura conduce nel buio, ma non riusciamo con altrettanta forza a chiedere che vengano messe in opera politiche ambientali alternative che cambino il nostro rapporto col pianeta ma, è chiaro, queste politiche non sono un affare.

E allora affidiamoci alla letteratura: chissà che a leggere il bellissimo libro di Benjamín Labatut, "Quando abbiamo smesso di capire il mondo" (Adelphi) qualche dubbio sui comportamenti etici degli scienziati non venga. Romanzo della Storia, il genere che accomuna Sebald a una messe di scrittori contemporanei, i racconti intrecciati di Labatut narrano di come lo stesso elemento chimico può produrre il colore del manto delle madonne e il famigerato Zyklon B, di come i padri della fisica moderna abbiano alzato il velo della morte, di come siamo tutti esposti e abbiamo bisogno di etica e non di religioni della percezione.


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