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COSTITUZIONE (ART. 87): IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E’ IL CAPO DELLO STATO E RAPPRESENTA L’UNITA’ NAZIONALE..... DELL’ITALIA!!!

La Corte Costituzionale ’’ha un solo padrone: la Costituzione della Repubblica". Grazie, Presidente Flick, ad avermelo ricordato!!! Io pensavo che dal 1994 - dalla nascita del partito "Forza Italia" - e dal "lodo Alfano", il padrone fosse ormai il presidente del "partito della libertà" - a cura di Federico La Sala -

Costituzione, art. 54 - Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge
sabato 15 novembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
COSTITUZIONE, LINGUA E PAROLA.....
L’ITALIA (1994-2010), TRE PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA SENZA "PAROLA", E I FURBASTRI CHE SANNO (COSA SIGNIFICA) GRIDARE "FORZA ITALIA".


CONSULTA: FLICK ELETTO PRESIDENTE *
ROMA - E’ Giovanni Maria Flick il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Succede a Franco Bile, il cui mandato è scaduto lo scorso 8 novembre. Ad eleggerlo sono stati, a scrutinio segreto, i quindici della (...)

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> La Corte Costituzionale ’’ha un solo padrone: la Costituzione della Repubblica". ---- CSM. Mancino: "P3? Cono d’ombra sulla magistratura, ma l’autonomia della toghe non si discute".

mercoledì 21 luglio 2010


-  CSM

-  Mancino: "P3? Cono d’ombra sulla magistratura
-  ma l’autonomia della toghe non si discute"

-  Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura torna sull’inchiesta: "L’interferenza nella libera attività del magistrato non è mai stata posta in discussione"

ROMA - "Gli ultimi avvenimenti relativi all’inchiesta sull’associazione segreta Loggia P3 gettano un cono d’ombra, ma non credo che possano incidere sulla sostanza dell’attività che abbiamo svolto al Csm". Il vicepresidente dell’organo di autogoverno della magistratura, Nicola Mancino, intervistato da Sky Tg24, torna sulla vicenda della cosidetta P3 e sui tentativi di interferire sugli orientamenti di alcuni consiglieri per favorire la nomina del presidente della Corte d’Appello di Milano, Alfonso Marra. Mancino fa peraltro notare che "è in corso un’inchiesta da parte della Prima commissione del Csm" e che "lo stesso Pg della Cassazione avverte la necessità di avviare un procedimento disciplinare. Vediamo cosa succederà".

Davanti al plenum, Mancino torna sulla richiesta di dibattito sulla deontologia dei consiglieri, avanzata da alcuni membri togati e rimandata alla prossima consiliatura dal capo dello Stato, ribadendo come il Csm abbia sempre garantito ai magistrati "la tutela del libero esercizio della giurisdizione".

"L’esperienza di questi quattro anni - dice Mancino - dimostra la validità di un impianto istituzionale che rende il giudice obbligato ad assumere la legge come guida nell’esercizio della sua attività. L’attività della sezione disciplinare dimostra con quanta attenzione ci siamo posti il problema di garantire autonomia e indipendenza della magistratura. L’interferenza nella libera attività del magistrato non è mai stata posta in discussione e le stesse modifiche sulle regole per le pratiche a tutela dimostrano che ciò che il consiglio vuole garantire al magistrato è proprio la tutela del libero esercizio della giurisdizione".

Mancino replica così al consigliere Ciro Riviezzo che prendendo la parola in aula aveva sottolineato come la stampa stia rappresentando una magistratura "fatta di faccendieri che si rivolgono ai loro amici per ottenere vantaggi, favori e raccomandazioni".

* la Repubblica, 21 luglio 2010


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