La mia situazione attuale è di grande rischio, egualmente quella di Emiliano Morrone. I media non si interessano certo di noi. C’è qualcosa sul web, sulla rete dei movimenti anti mafia, ma la stampa locale e nazionale, le tv, le radio hanno ben altro da pensare. Una situazione a rischio di uccisione la vivono anche altri che combattono le mafie e penso soprattutto a quella di Aldo Pecora e di Roberto Saviano.

Caro Biagio, non mi fare dire cose che non ho scritto perchè di querele ne ho avute già abbastanza. Io non ho scritto che Franco Laratta è un colluso. Ho scritto che appartiene alla “casta” e che questa casta sta strumentalizzando il dramma umano di Roberto Saviano per farsi pubblicità. Ho anche scritto che dei suoi conterranei, con problemi forse anche più gravi ( non siamo protetti, ci hanno spogliato di ogni possibilità lavorativa in Calabria, subissato di querele con tutto quello che costa, minacciato, aggredito il padre di Emiliano, etc.) evidentemente non si interessa. Al Campidoglio non scelsi io la sua partecipazione, e comunque i motivi che altri mi diede erano un apparente impegno contro le mafie da parte dell’on. Laratta ed una certa trasparenza manifestata pubblicando i suoi guadagni sul suo sito web, last but not least: è di San Giovanni in Fiore come noi. Voglio anche scusarmi per il tono che ho usato nel precedente post, scritto di getto sotto l’impeto della rabbia e dell’abbandono. Avrei potuto scrivere in modo più incisivo, ma ti giuro sono stanco, stressato, senza casa e senza lavoro, in giro come un pacco postale e a volte mi girano proprio le balle per tutta questa ipocrisia. Con stima Saverio Alessio