Quindi dirige, organizza un blog. Per vero, presentato ai lettori come "rotocalco on-line" e ricco di ghiotti particolari su questioni giudiziarie. Ha dunque a che fare con fonti e voci entro cui deve per forza dimenarsi.
Interpreta il ruolo dell’ignorante e riferisce notizie che, invece, presuppongono una ricerca. Che, per definizione, non può condurre chi ignora.
Arriva qui, spara su Travaglio, la richiamo, tace. Spara su persone vicine a Borsellino e altri morti ammazzati. Le chiedo un nome di chi, piangendo sui suoi cari, è diventato parlamentere, falso filosofo et coetera. E ancora tace. Dice d’avermi posto delle domande, e non riesco a individuarle manco col General Inquirer.
Usavo la squadra e il compasso nelle ore di applicazione tecnica. Non ero molto bravo nella disciplina.
In quanto alle sue lunghe divagazioni, non commento. Certe volte il silenzio è eloquente.
Ancor più lieto di lei per queste tracce elettroniche, la saluto con viva, maggiore cordialità.
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