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Al colmo: Bruno Contrada sta querelando Salvatore Borsellino

Aldo Pecora interviene, "Ammazateci tutti" e "la Voce di Fiore" lanciano un appello all’attenzione generale. Per la Giustizia, per Borsellino, contro l’uso strumentale delle querele
martedì 29 luglio 2008 di Aldo Pecora
Spesso, parlando dei fatti calabresi, ho cercato di stigmatizzarne ironicamente l’assurdità cercando sempre, però, di non ridurne mai la loro triste e cruda drammaticità.
Qui non siamo nuovi, purtroppo, alla protervia di taluni che, calpestando in ogni modo le leggi umane e dello Stato, con gli occhi freddi e le mani ancora grondanti di sangue, o le tasche piene di soldi, hanno negato l’evidenza delle proprie azioni, per di più ergendosi a vittime, perseguitati, capri espiatori da (...)

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> Al colmo: Bruno Contrada sta querelando Salvatore Borsellino

martedì 29 luglio 2008

Invito il prof. Federico La Sala a non pubblicare post che non facciano riferimento, sulla vicenda di Bruno Contrada, a fatti specifici.

Invito chi intende scrivere sul forum ad attenersi al buon senso, evitando insulti e offese gatuite. Invito tutti a non abusare della libertà che qui è concessa per una scelta di fondo, datata e confermata.

Invito la giornalista Marina Salvadore e i suoi ad un’esposizione rispettosa degli altri e del sottoscritto. Inutile che si mandino messaggi su biografie prelevate da Wikipedia. Nando dalla Chiesa è stato, non è, parlamentare. Salvatore Borsellino no. Mai. Il fatto che uno sia stato parlamentare non significa alcunché.

In quanto alle affermazioni di Aldo Pecora, non è perseguibile un giovane, il quale peraltro ha vissuto l’omicidio di Francesco Fortugno, che esprime la sua indignazione per una figura condannata con sentenza definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Le parole vanno interpretate nel loro contesto e non alla lettera (Gianni Vattimo, erede dell’ontologia ermeneutica di Hans-Georg Gadamer) .

Mi astengo da qualsiasi commento sulla persona di Bruno Contrada. Per l’ennesima volta, l’ultima, sto rivolgendo un appello perché, se può esserci una discussione, la si faccia in modo civile e corretto. E sulla base di fatti.

L’attacco personale, mi duole il richiamo, vale a nulla. Riferire delle proprie frequentazioni di personaggi illustri non serve - "la storia siamo noi, attenzione" (F. De Gregori, e, prima ancora, C. Ginzburg). Anche perché ciascuno ha le sue frequentazioni e, mi sia consentito, non c’è uno strumento tecnico oggettivo per misurare il valore di chicchessia.

Spero d’essere stato sufficientemente chiaro.

Emiliano Morrone


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