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IN MEMORIA DI GIOVANNI FALCONE, PAOLO BORSELLINO, ANTONINO CAPONNETTO....

CONVIVERE CON LA MAFIA, NAZIONALIZZARE LA MAFIA!?! 1992-2010: LA GUERRA DI "FORZA ITALIA" CONTRO L’ITALIA. E’ TUTTO FINITO?! Un "quaderno di appunti" per non dimenticare - di Federico La Sala

martedì 7 dicembre 2010 di Maria Paola Falchinelli
GIOVANNI FALCONE, PAOLO BORSELLINO, ANTONINO CAPONNETTO. UN URLO PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE
E’ tutto finito? La lezione di Antonino Caponnetto: "Nessuno di noi, e io meno di chiunque altro, puo’ dire che ormai tutto e’ finito" (Una preghiera laica ma fervente)!!!
RESTITUITEMI IL MIO URLO!!! IL GIORNO DELLA MEMORIA E LA DIGNITA’ DELL’ ITALIA, 27 GENNAIO 2008. IL TRUCCO DELLO SPECCHIETTO DELLE ALLODOLE FUNZIONA ANCORA E LA CARTA DI IDENTITA’ DI TUTTI GLI ITALIANI E DI TUTTE LE (...)

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> CONVIVERE CON LA MAFIA, NAZIONALIZZARE LA MAFIA!?! 1992-2009: LA GUERRA DI "FORZA ITALIA" CONTRO L’ITALIA. ----- I giudici dicono che la ’ndrangheta è entrata in Parlamento. E’ un’affermazione terribile (di Roberto Saviano - Ribellarsi allo scandalo)

giovedì 25 febbraio 2010

L’ANALISI

Ribellarsi allo scandalo

di ROBERTO SAVIANO *

I giudici dicono che la ’ndrangheta è entrata in Parlamento. E’ un’affermazione terribile: proviamo a fermarci un momento e cerchiamo di capire cosa vuol dire. Significa che il potere mafioso ha messo piede direttamente nel luogo più importante, delicato dello Stato: quello dove il popolo si fa sovrano, dove la democrazia si realizza. E’ questa la vera emergenza di cui dovremmo discutere. E’ come un terremoto, una valanga, solo che la colpa non è del fato: non è stata una calamità.

ASCOLTA L’AUDIO DI ROBERTO SAVIANO

Sapevamo tutto. La criminalità organizzata prima crea zone dove il diritto non entra, poi si espande, pervade l’economia, si appropria del Paese, e infine entra lei stessa nello Stato. Ci sono anni di inchieste, prove raccolte, fiumi di denaro che testimoniano l’immenso potere delle mafie d’Italia. Prima le cosche siciliane, poi le calabresi e campane hanno tolto al sud ogni possibilità di sviluppo e avvelenano l’intera economia.

Ma la vera emergenza non è questa. L’emergenza è che tutto questo passi come l’ennesimo scandalo silenzioso, al quale siamo rassegnati. L’emergenza è che tutto ciò non faccia sentire nel cuore, nello stomaco, nella mente di ogni italiano (qualsiasi sia il suo credo e la sua posizione politica) un’indignazione che lo porti a ribellarsi, a dire: "Ora basta".

© la Repubblica, 25 febbraio 2010


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