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COSTITUZIONE, EVANGELO, e NOTTE DELLA REPUBBLICA (1994-2016): PERDERE LA COSCIENZA DELLA LINGUA ("LOGOS") COSTITUZIONALE ED EVANGELICA GENERA MOSTRI ATEI E DEVOTI ...

VIVA L’ITALIA!!! LA QUESTIONE "CATTOLICA" E LO SPIRITO DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. Per un ri-orientamento antropologico e teologico-politico. Una nota (del 2006) - di Federico La Sala

La Costituzione è (...) la nostra “Bibbia civile”, la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavori dell’Assemblea).
domenica 31 gennaio 2016 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il messaggio del patto costituzionale, come quello del patto eu-angelico ...e della montagna è ben-altro!!! La Costituzione è - ripetiamo: come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente, Carlo A. Ciampi - la nostra “Bibbia civile”, la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavori dell’Assemblea), e non la ’Legge’ di “mammasantissima” e (...)

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> VIVA L’ITALIA. LA QUESTIONE CATTOLICA E LO SPIRITO DEI NOSTRI PADRI E E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. --- il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in apertura dei lavori del Consiglio permanente. Un discorso fitto di giudizi sull’operato del governo (positivi su fronti quali il federalismo e la scuola, scettici sugli interventi nel sociale) e anche di ricette, tutte in linea con quanto la Chiesa cattolica ripete da tempo sui temi più scottanti.

lunedì 22 settembre 2008


-  Il presidente della Cei valuta la situazione del Paese e l’operato del governo
-  toccando tutti i temi più scottanti, dall’economia alla bioetica, alla violenza

-  Bagnasco: "Preoccupa la povertà"
-  Appello per gli immigrati irregolari
*

ROMA - I vescovi sono preoccupati per la situazione di povertà che investe la società, soprattutto le famiglie. Ma anche per la violenza nei confronti degli immigrati e per alcune tendenze distruttive che si affermano tra i giovani. A farsi portavoce di questo sentimento è il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in apertura dei lavori del Consiglio permanente. Un discorso fitto di giudizi sull’operato del governo (positivi su fronti quali il federalismo e la scuola, scettici sugli interventi nel sociale) e anche di ricette, tutte in linea con quanto la Chiesa cattolica ripete da tempo sui temi più scottanti.

La situazione economica. "La gente avverte sulla scena politica una certa voglia di fare - dice Bagnasco - ad esempio per colmare gli scarti infrastrutturali e per risolvere alcune delle grandi emergenze aperte, ma per ora non si attenua quella percezione di impoverimento di cui s’è detto in precedenti occasioni. Nessuno evidentemente può ignorare le condizioni poste da una sempre più complessa crisi internazionale e dai suoi caratteri per lo più inediti, dovuti a una globalizzazione sostanzialmente poco governata". In questo quadro la Conferenza episcopale italiana propone un sistema fiscale basato sul quoziente familiare che garantisca una maggiore equità fiscale. Bagnasco invoca quindi "misure organiche che diano un minimo di serenità, consentendo ai nuclei familiari di pianificare le loro prospettive di vita". Nel complesso il cardinale dà un giudizio positivo sull’Italia: non è un "Paese da incubo", dice contrastando quelle che definisce visioni "altalenanti e pessimistiche".

Immigrazione. "Resta uno degli ambiti più critici della nostra vita nazionale - afferma il presidente della Cei - Vogliamo credere che non si tratti già di una regressione culturale in atto ma motivi di preoccupazione ce ne sono, e talora anche allarmi". Bagnasco è preoccupato anche per l’"incessante" arrivo di "nuovi irregolari, sempre nostri fratelli" di fronte al quale chiede "risposte sempre civili", "accordi di cooperazione" per portare "alla legalità situazioni irregolari", "integrazione sociale" e accoglienza delle "domande di ricongiunzione familiare". Il presidente della Cei rileva quindi che "nell’ultimo periodo stanno emergendo qua e là dei segnali di contrapposizione anche violenta che sarà bene da parte della collettività ai vari livelli non sottovalutare".

Bioetica. Sui temi della vita, il cardinale ribadisce la linea della Chiesa: sì a una legge sul testamento biologico ma senza nessuna concessione all’abbandono terapeutico o a forme di eutanasia mascherata. La normativa, dice Bagnasco, non accetti dichiarazioni che specifichino "alcunché sul piano dell’alimentazione e dell’idratazione, universalmente riconosciuti ormai come trattamenti di sostegno vitale, qualitativamente diversi dalle terapie sanitarie". Non si deve legittimare in alcun modo né "eutanasia" né "abbandono terapeutico". E’ questa una "salvaguardia indispensabile" per evitare "esiti agghiaccianti". Ma è da respingere anche l’idea dell’accanimento terapeutico.

Giovani e scuola. Tra le preoccupazioni della Chiesa c’è quella per i "frequenti episodi di violenza e di spregio della vita umana che vedono spesso protagonisti dei giovani, perfino minorenni". Tale violenza "nasce in ultimo dal vuoto dell’anima - rimarca Bagnasco - dalla povertà di valori oggettivi e universali; vuoto che stravolge fino a sostituire ciò che è buono con ciò che non lo è, il giusto con l’ingiusto, il vero con il falso... Il tutto assume i connotati di una grave carenza rispetto al dovere educativo che, se da una parte si presenta oggi con i tratti di un’autentica e prioritaria urgenza, dall’altra costituisce la principale risorsa di un Paese che vuol guardare concretamente al futuro".

Il presidente della Cei esprime poi apprezzamento per le "innovazioni" previste nella scuola e "stima" per i docenti, avanzando una nuova richiesta del riconoscimento pratico del diritto per le famiglie di scegliere le scuole cattoliche.

Chiesa e politica. I cattolici in Italia rappresentano "un popolo vero, che chiede il rispetto della propria dignità agli occhi del mondo", afferma Bagnasco parlando del "problema aperto di un certo sguardo laico sulla Chiesa". Dai laicisti, prosegue, arrivano "pre-comprensioni così ossificate che solo il tempo e, quanto a noi, gli spazi per un’ulteriore coerente testimonianza potranno allentare’’. Il cardinale rinnova l’appello a creare una nuova generazione di politici cattolici e invita gli intellettuali e l’opinione pubblica a mobilitarsi in difesa della libertà religiosa quale caposaldo della civiltà dei diritti dell’uomo, e come garanzia di autentico pluralismo e vera democrazia".

Quadro internazionale. Guardando all’estero il presidente della Cei parla in particolare dei paesi in cui i cristiani sono oggetto di violenze. L’"ondata di persecuzioni" in India si è verificata "nel dispregio delle leggi, nell’impunità dei colpevoli, nella disinformazione della stampa nazionale, nell’imbarazzo dei politici locali e nel quasi silenzio della comunità internazionale", dice ricordando anche le violenze anticristiane in Pakistan e il "calvario" dei cristiani iracheni, ridotti alla metà da una vera e propria "pulizia religiosa".

* la Repubblica, 22 settembre 2008.


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