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AL DI LA’ DEL PRAGMATISMO E DELLA RESPONSABILITA’. L’arroccamento del Cavaliere ....

EMERGENZA NAPOLETANA: ALLARME ITALIA!!! Risolvere - oggi - la catastrofe napoletana senza pregiudicare - per il domani - la Costituzione e le regole del gioco di una democrazia. L’analisi di Giuseppe D’Avanzo - a cura di pfls

Ricorderemo a lungo l’estate del 2008 come la stagione di una catastrofe sanitaria molto poco europea.... ???
domenica 1 giugno 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] l’urgente necessità di agire per risolvere, nel brevissimo periodo, una crisi che può diventare un cataclisma e il dovere di garantire, protetto dall’indipendenza della magistratura, il diritto alla salute che, violato, potrebbe produrre nel medio/lungo periodo danni al cittadino e disgrazie per la democrazia non più lievi di quelle prodotte dall’emergenza di oggi. Non c’è spazio per gli estremismi ideologici. Occorre pragmatismo e responsabilità. E una faticosa mediazione che, (...)

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> EMERGENZA NAPOLETANA: ALLARME ITALIA!!! Risolvere - oggi - la catastrofe napoletana senza pregiudicare - per il domani - la Costituzione e le regole del gioco di una democrazia. --- "La crisi dei rifiuti e il potere della camorra sono un bubbone così grande che non ci sarà mai sviluppo vero se non viene estirpato". Lo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (Ansa).

venerdì 30 maggio 2008

Ansa» 2008-05-30 10:38

NAPOLITANO, ESTIRPARE BUBBONE RIFIUTI E POTERE CAMORRA

ROMA - "La crisi dei rifiuti e il potere della camorra sono un bubbone così grande che non ci sarà mai sviluppo vero se non viene estirpato". Lo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un colloquio-intervista con il "Mattino" sul film Gomorra, che il presidente ha visto insieme al regista Matteo Garrone e all’autore del libro Roberto Saviano.

GOMORRA FILM IMPRESSIONANTE, SPERO IN POLITICA - "Impressionante, un film impressionante". Giorgio Napolitano ha visto il film "Gomorra" insieme all’autore del libro, Roberto Saviano, con il regista Matteo Garrone ,la signora Clio e il figlio Giulio, gli amici Francesco Rosi, Raffaele La Capria con Ilaria Occhini il produttore Domenico Procacci e Caterina D’Amico di Rai Cinema, oltre ai suoi più stretti collaboratori. I commenti del presidente della Repubblica, riportati in un articolo del "Mattino", sono improntati alla preoccupazione per i temi sollevati dalla pellicola. "E’ un film di verità e dolore su Napoli, che mai come in questo momento interroga e stimola le nostre coscienze", dice Napolitano. "Ora Gomorra farà il giro del Mondo - prosegue il presidente - alimentando il dibattito e le polemiche sulla realtà di Napoli e della Campania ma il film come il libro si fonda, oltre che su conoscenze ed esperienze dirette, su basi di documentazione ineccepibile, atti giudiziari e parlamentari. Certo, le luci di Scampia o di Castelvolturno sono fosche ma c’é sempre uno sforzo di comprensione di quello che avviene. Questo è un segnale da cogliere. E la visione con Saviano del film deve valere come un gesto di sostegno, di vicinanza delle istituzioni alla sua battaglia, al suo coraggio di svelare il mondo criminale dei Casalesi. Bisogna coltivare la speranza che in Campania accada quello che è successo in Sicilia, che ci sia contro i clan che muovono il traffico di rifiuti tossici lo stesso impegno partecipato a denunciare il racket. In questo la magistratura - penso al processo contro i Casalesi - e il comportamento della politica sono molto importanti per coinvolgere i cittadini".

PALAMARA, INCHIESTA PIENAMENTE LEGITTIMA

"E’ pienamente legittima l’inchiesta napoletana sui rifiuti che non è un’inchiesta a orologeria ed era partita già a gennaio". Lo ha detto il presidente dell’Anm Luca Palamara, intervenendo a Radio Anch’io - nell’ambito di una puntata dedicata al rapporto tra politica e magistratura - riferendosi alle critiche sugli arresti, da alcuni definiti ’a tempo’, disposti l’altro giorno dalla Procura di Napoli anche nei confronti di una ex stretta collaboratrice di Bertolaso. Inoltre Palamara ha affermato che "legittimo il fatto che un magistrato residente a Chiaiano si sia affacciato a vedere che cosa stavano facendo i manifestanti che erano vicini alla sua abitazione", a proposito di articoli sulla stampa che riportavano la notizia che un magistrato (il pm Quadraro) aveva partecipato alle proteste dei comitati antirifiuti. Palamara ha poi aggiunto che "l’inchiesta di Napoli ha come oggetto l’accertamento della commissione di reati nell’ambito del ciclo dello smaltimento dei rifiuti". Infine, il presidente dell’Anm ha ricordato che nei giorni scorsi i magistrati hanno consegnato al ministro della Giustizia Angelo Alfano "proposte di riforma a costo zero per velocizzare i processi".

DA GOVERNO SI’MODIFICHE DL,BERTOLASO CRITICA PM

Mentre il Csm si appresta a mettere a punto il parere sul decreto sui rifiuti che ha attribuito al procuratore di Napoli la competenza su tutte le inchieste in materia ambientale in Campania e il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ribadisce che l’obiettivo è riportare la regione "alla normalità e ad una situazione civile", anche attraverso "scelte dolorose", il governo non esclude che nel corso dell’iter parlamentare possa essere corretto il provvedimento che non solo ha provocato le critiche dei magistrati napoletani ma che suscita perplessità anche in alcuni settori dello stesso esecutivo. E dopo due giorni di silenzio, Guido Bertolaso risponde all’inchiesta dei giudici napoletani che ha portato all’arresto di 25 persone, tra cui una sua stretta collaboratrice. Quel provvedimento, sottolinea, ha provocato non solo "grandi sofferenze personali" ma anche "grandi problemi con le autorità locali" che ora sara più difficile convincerle della bontà delle iniziative intraprese. "L’intervento a Chiaiano era stato bello, concertato con tutti i soggetti coinvolti e importante anche per le altre comunità locali" aggiunge ribadendo che "esisteva la possibilità di andare avanti senza scontri, per trovare soluzioni che avrebbero ridotto i disagi per le popolazioni". Tutte cose che, fa intendere Bertolaso, sono state messe in secondo piano dall’inchiesta napoletana. Nonostante dunque la necessità di procedere con un provvedimento d’urgenza - il relatore Agostino Ghiglia ha detto in commissione Ambiente della Camera che le misure straordinarie sono state preso per "fronteggiare e finalmente risolvere la drammatica emergenza" e il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito ha assicurato che il dl sarà calendarizzato al più presto - il governo sta studiando alcune modifiche. Anche se, si fa notare in ambienti governativi, l’obiettivo sarebbe quello di discutere in aula le eventuali correzioni. Tra queste, ci sarebbe la possibilità di sdoppiare la competenza dei reati in materia ambientale: non sarebbe solo la procura di Napoli ad occuparsene ma anche quella di Salerno, sede come il capoluogo di Corte d’Appello. In commissione, il ministro Prestigiacomo comunque ribadito che i maggiori poteri attribuiti alla procura di Napoli "saranno legati soltanto all’emergenza rifiuti". Che le modifiche siano necessarie ne sono consapevoli anche all’interno della stessa maggioranza. Nel Pdl ci sono alcuni, ed é il caso di ambienti influenti di Forza Italia ma anche di alcuni settori di An, che fin dall’inizio hanno criticato l’impianto dell’articolo 3 (appunto quello relativo alla competenza dell’autorità giudiziaria) che, secondo fonti governative, sarebbe stato voluto proprio da Bertolaso. Per la Lega invece parla direttamente Maroni sostenendo che le critiche avanzate contro la superprocura "sono miopi e inopportune" e aggiungendo che "quello individuato è uno strumento per risolvere la tragedia nazionale dei rifiuti". In ambienti vicini al ministro si fa però notare che da parte della Lega c’é comunque un’apertura a valutare eventuali suggerimenti. E anche dal Pd arrivano richieste di modifica, con il ministro ombra dell’Ambiente Ermete Realacci che indica i punti su cui bisognerà intervenire: bonifiche e raccolta differenziata; intervento dell’esercito per la protezione dei siti; azione della magistratura, "che va messa bene perché non si può indebolire il lavoro sulla malavita organizzata". Chi non si ha parlato del decreto è stato invece il sottosegretario Bertolaso che però alle considerazioni tecniche - "la situazione è drammatica e il tempo è tiranno" - ha fatto seguire quelle politiche, con la critica ai magistrati. "Se vi sono state parole forti - ha poi aggiunto riferendosi ai contenuti delle intercettazioni - queste sono state dettate dall’esasperazione di chi aveva accettato di tentare di risolvere il problema, sapendo di dover percorrere tutte le strade, anche quelle al limite delle norme vigenti". Certo che, é stata la sua conclusione polemica, "ogni volta che tentiamo di affrontare il problema e magari anche di prospettare soluzioni, incontriamo delle difficoltà".


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