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"MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO E CRISTIANO" (A. Z.).

CONTRO LA XENOFOBIA ITALIANA, L’APPELLO E LA DENUNCIA DI PADRE ALEX ZANOTELLI. Non possiamo stare zitti, dobbiamo parlare, gridare, urlare. E’ in ballo il futuro del nostro paese, ma soprattutto è in ballo il futuro dell’umanità anzi della vita stessa - a cura di pfls

venerdì 27 giugno 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Mi vergogno di appartenere ad un paese che si dice cristiano ma che di cristiano ha ben poco. I cristiani sono i seguaci di quel povero Gesù di Nazareth crocifisso fuori le mura e che si é identificato con gli affamati, carcerati, stranieri. «Quello che avrete fatto ad uno di questi miei fratelli più piccoli lo avrete fatto a me».
Come possiamo dirci cristiani mentre dalla nostra bocca escono parole di odio e disprezzo verso gli immigrati e i Rom? Come possiamo gloriarci di fare le (...)

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> CONTRO LA XENOFOBIA ITALIANA, L’APPELLO E LA DENUNCIA DI PADRE ALEX ZANOTELLI. --- IMPRONTE DIGITALI... ’’Una cosa del genere non è mai successa fino ad ora’’ in uno Stato membro dell’Ue!!!

venerdì 27 giugno 2008


-  La proposta del ministro dell’Interno Maroni: prendere le impronte digitali ai nomadi
-  Jacques Barrot, commissario alla Giustizia ricorda che Bruxelles vigila sui diritti umani

.L’Ue boccia le impronte ai rom ."Mai successo prima in Europa"

Ma la Commissione puntualizza: "commenteremo solo la legge quando approvata"

BRUSSELLES - La Commissione Ue si espressa sulla schedatura dei residenti dei campi nomadi in Italia: prendere le impronte ai rom viola le norme della Comunità europea.

’’Una cosa del genere non è mai successa fino ad ora’’ in uno Stato membro dell’Ue. Così Pietro Petrucci, portavoce del Commissario europeo alla giustizia Jacques Barrot, rispondendo ad una domanda nel corso del briefing quotidiano, ha commentato la proposta del ministro dell’Interno Roberto Maroni di prendere le impronte digitali ai Rom, compresi i minori. ’’La Commissione non può commentare dichiarazioni rese da politici di Stati membri, ma solo leggi approvate dal Parlamento’’, ha tuttavia precisato il portavoce aggiungendo che il braccio esecutivo dell’Ue ’’non ha ricevuto informazioni dirette o indirette dalle autorità italiane’’ sul tema.

Il portavoce ha poi ricordato che Bruxelles dà grande importanza al rispetto dei diritti umani e dei valori fondamentali e alla lotta contro la discriminazione.

* la Repubblica, 27 giugno 2008.


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