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ELEZIONI USA. Politica e Religione....

USA ED EUROPA. LA DEMOCRAZIA, LO SPIRITO DI FILADELFIA DI OBAMA, E L’INTEGRALISMO DELLE CHIESE INVISIBILI. L’analisi di Barbara Spinelli - a cura di pfls

L’Islam integralista in Francia è cresciuto in scantinati adibiti al culto, non nelle moschee visibili dove aleggiano forse pensieri ostili ma almeno c’è luce.
domenica 4 maggio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] per risolvere i conflitti occorre complicare e non semplificare, negandoli: «La rabbia non sempre è produttiva; anzi, fin troppo spesso distoglie l’attenzione dalla risoluzione dei problemi reali; ci impedisce di guardare in faccia le nostre responsabilità per la condizione in cui ci troviamo e impedisce alla comunità afro-americana di stringere quelle alleanze di cui ha bisogno per produrre un cambiamento reale. Ma la rabbia è reale; è molto forte; e limitarsi a desiderare che (...)

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> ELEZIONI USA. LA DEMOCRAZIA, LO SPIRITO DI FILADELFIA --- , «Prendiamo il volo», discorso di laurea di Donovan Livingston. Harvard e il web rimangono stregati

venerdì 3 giugno 2016


Harvard e il web rimangono stregati dal discorso di laurea di Donovan *

«Prendiamo il volo»: è il titolo dell’originale discorso poetico tenuto da un giovane laureato afroamericano durante la consegna dei diplomi alla Harvard Graduate School of Education, e diventato virale su Facebook, dove è stato visto da oltre 8 milioni di persone guadagnando l’attenzione delle celebrità. L’hanno condiviso, tra gli altri, la super star Justin Timberlake e la candidata presidenziale democratica Hillary Clinton.

Nel video, di circa 4 minuti, Donovan Livingston si rivolge ai suoi compagni di corso rievocando gli storici ostacoli che hanno impedito ai neri di ottenere un’educazione. Il discorso comincia con una citazione dell’educatore riformatore Horace Mann («L’istruzione, al di là di tutti gli altri dispositivi di origine umana, e un gran equalizzatore delle condizioni dell’uomo») del 1948, quando «io non potevo leggere, non potevo scrivere e ogni tentativo di farlo era punibile con la morte».

E prosegue con riferimenti a influenti afroamericani, come il poeta Langston Hughes e l’abolizionista Harriet Tubman. I versi parlano di disuguaglianze razziali nel sistema educativo, di cosa significhi essere studente di colore ad Harvard e invitano la classe del 2016 a utilizzare il proprio ruolo di educatori per aiutare gli altri a realizzare il loro pieno potenziale e a «spiccare il volo», andando oltre i loro limiti, il loro curriculum, i loro standard. «Sono stato un buco nero in classe per troppo tempo, assorbendo ogni cosa, senza irradiare la mia luce... - ha declamato Donovan - Ma quei giorni sono passati. Io appartengo alle stelle». E adesso insegna «con la speranza di trasformare i contenuti in navi spaziali e i problemi in telescopi, affinché un bambino possa vedere il loro potenziale dal punto in cui si trovano».

«Educare richiede una pazienza degna di Galileo», ha sottolineato. «Come educatori, piuttosto che coprire con le vostre voci il fruscio delle catene, rimuoviamole, togliamoci le manette, svincolati dal peso ingombrante della povertà e del privilegio», ha proseguito. «Siamo nati per essere comete, per sfrecciare attraverso lo spazio e il tempo, per lasciare il segno in ogni impresa in cui ci tuffiamo», ha aggiunto, ricordando che «Il cielo non è il limite. È solo l’inizio».

Ma, ha ammonito, «è una ingiustizia dire che l’educazione è la chiave mentre continui a cambiare la serratura». Figlio di due insegnanti - papà in pensione e mamma logopedista, che lavora con gli studenti con handicap - Livingston spera ora di diventare un membro della facoltà, che ha deciso di postare il suo intervento su Facebook perché è «uno dei discorsi degli studenti più forti e sentiti che avete mai udito».

* LA STAMPA, 02/06/2016 - VIDEO


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