Carissimo Francesco,
la risposta alla tua domanda è la seguente. Che Vattimo si sia dimesso è un fatto. Su queste pagine, ne sono state spiegate a sufficienza le motivazioni, credo. Mi pare che tu non le abbia condivise, e rispetto questa tua opinione. Devo però sottolineare che il ruolo di Vattimo è stato fondamentale: le sue idee di emancipazione hanno ispirato e continuano a ispirare le nostre battaglie solitarie. Mi piace la tua insistenza sulla proposta. Proporre vuol dire costruire. Io credo con onestà che il nostro piccolo contributo al cambiamento, da Tiano a Militerno, da Domenico Barberio al sottoscritto, si sia tradotto nella denuncia e nel progetto. Denuncia di ingiustizie e politiche sociali mirate, attente ai deboli, ai giovani, alla legalità, ai diritti. Sottolineo, non senza amarezza, che le istanze, i comunicati e gli interventi del giornale o del movimento "Vattimo per la città" sono stati taciuti dai media, salvo eccezioni, e non discussi in sede di consiglio comunale. Con onestà intellettuale devo dire che le mozioni presentate in consiglio da Marco sui disabili e l’organizzazione della sanità locale non sono mai state considerate, così come è caduta per indifferenza dei colleghi la sua proposta di istituire il difensore civico e di allargare la composizione della Consulta degli emigrati ai veri protagonisti dell’organo consultivo. Per ultimo, staremo a vedere che cosa dirà il sindaco sull’interpellanza presentata da Marco a proposito di concessioni edilizie, regolamento cimiteriale, inquinamento elettromagnetico, politiche per i giovani, emergenza neve, tassa sui rifiuti solidi urbani, discarica del Vetrano e aumento dei tumori. A me, su questi argomenti non ha ancora risposto. Sono passati più di 30 giorni dalla presentazione della mia istanza scritta, inviata con raccomandata a/r. Ogni giorno sto chiamando in municipio e non so, ad oggi, chi è il responsabile del procedimento riguardante la mia istanza. Della mia proposta di realizzare un monumento alle vittime di ’ndrangheta se ne sono infischiati in maggioranza, così come dell’idea di proclamare San Giovanni in Fiore "Città della Concordia". Come potrai verificare, dopo la mia provocazione di candidare Borsellino e Pecora quali assessori all’ambiente e alla cultura, il Comune non ha ancora sostituito i titolari delle deleghe, Tiano e Spadafora, dimessi per divergenze nella maggioranza. Se vai sul sito di Sila tv, trovi, datato, un tg con tanto di servizio sulla soluzione al caso, data come immediata dalla televisione e poi svanita come da copione Cordialissimi saluti.
emiliano