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TRASFORMARE LA CHIESA. Messaggio della Voice of the Faithful (VOTF) in occasione della visita di Papa Benedetto XVI negli Stati Uniti - a cura di pfls

sabato 5 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] A tutti i fedeli cattolici, Voice of The Faithful inoltra questo invito: in virtù del vostro battesimo, siete un popolo sacerdotale. E’ arrivato il tempo di alzarsi e parlare. Per amore della nostra chiesa, oggi dovete fare la vostra parte per la crescita e il benessere della nostra chiesa.
Col vostro aiuto possiamo riuscirci!
Per favore consultate il sito www.votf.org e iscrivetevi per ricevere gli aggiornamenti sulle attività volte a trasformare la nostra chiesa.
CHI E’ VOICE OF (...)

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> TRASFORMARE LA CHIESA. ---- WASHINGTON - Un crollo preoccupante dei valori nella società statunitense. Un fenomeno che riguarda anche la Chiesa e i cattolici. Come dimostra lo scandalo della pedofilia nella chiesa cattolica americana, un dramma di fronte al quale "nulla possono anche le parole del Papa". E’ questa la denuncia di Benedetto XVI nella sua omelia durante la messa celebrata al Nationals Park Stadium di Washington. Il Pontefice è tornato sullo scandalo degli abusi sui minori nella chiesa cattolica americana, esprimendo "profondo dolore". E ha invitato gli americani, "popolo della speranza", a non dimenticare le ingiustizie compiute nei confronti dei nativi e degli schiavi.

giovedì 17 aprile 2008

All’indomani dell’incontro con Bush alla Casa Bianca la prima messa a Washington
-  Benedetto XVI salutato con calore da fedeli arrivati da tutti gli Usa

-  In 50 mila allo stadio per il Papa
-  "Dolore per gli abusi sui minori"

-  il Pontefice: "Crollo dei valori anche nella Chiesa e tra i cattolici"

WASHINGTON - Un crollo preoccupante dei valori nella società statunitense. Un fenomeno che riguarda anche la Chiesa e i cattolici. Come dimostra lo scandalo della pedofilia nella chiesa cattolica americana, un dramma di fronte al quale "nulla possono anche le parole del Papa". E’ questa la denuncia di Benedetto XVI nella sua omelia durante la messa celebrata al Nationals Park Stadium di Washington. Il Pontefice è tornato sullo scandalo degli abusi sui minori nella chiesa cattolica americana, esprimendo "profondo dolore". E ha invitato gli americani, "popolo della speranza", a non dimenticare le ingiustizie compiute nei confronti dei nativi e degli schiavi. Ad ascoltare Benedetto XVI 50mila fedeli di tutte le diocesi Usa che hanno affollato fin dalla mattina lo stadio.

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Crollo dei valori. "Vediamo - ha detto Benedetto XVI - segni evidenti di un crollo preoccupante negli stessi fondamenti della società: segni di alienazione, rabbia, contrapposizione in molti nostri contemporanei; crescente violenza, indebolimento del senso morale, involgarimento nelle relazioni sociali e accresciuta dimenticanza di Dio".

"Anche la Chiesa - ha proseguito - percepisce, in modo spesso doloroso, la presenza di divisione e polarizzazione al suo interno, e fa pure la sconcertante scoperta che tanti battezzati, invece di agire come lievito spirituale del mondo, sono inclini ad abbracciare atteggiamenti contrari alla verità del Vangelo".

Lo scandalo della pedofilia. Benedetto XVI è poi tornato ancora una volta sullo scandalo della pedofilia nella chiesa cattolica americana."Nessuna mia parola - ha detto - potrebbe descrivere il dolore e il danno arrecati da tali abusi. E’ importante che a quanti hanno sofferto sia riservata un’amorevole attenzione pastorale".

"Sono già stati fatti - ha aggiunto - grandi sforzi per affrontare in modo onesto e giusto questa tragica situazione e per assicurare che i bambini possano crescere in un ambiente sicuro". "Queste premure per proteggere i bambini devono continuare. Oggi - ha proseguito - esorto ciascuno di voi a fare quanto gli è possibile per promuovere il risanamento e la riconciliazione e per aiutare quanti sono stati feriti".

Indiani e schiavi. Benedetto XVI ha poi ricordato le "ingiustizie" compiute dai colonizzatori nei confronti dei nativi del continente (gli indiani) e poi nel commercio degli schiavi dall’Africa. "Gli americani - ha spiegato - sono sempre stati un popolo della speranza". "Certo - ha osservato il Papa - questa non è stata l’esperienza di tutti gli abitanti di questo Paese: basti pensare alle ingiustizie sofferte dalle native popolazioni americane e da quanti dall’Africa furono portati qui forzatamente come schiavi".

La folla dei fedeli. Il Papa è stato accolto dal saluto caloroso e dai cori di 50 mila persone che hanno affollato il nuovissimo Nationals Park Stadium di Washington per assistere alla prima messa del suo viaggio negli Stati Uniti. Il Pontefice ha fatto il giro dello stadio, a bordo della "papamobile" con le fiancate trasparenti, accolto da forti applausi della folla che attendeva da ore il suo arrivo.

Lo stadio si è riempito fin da prima dell’alba, con fedeli arrivati da tutte le diocesi Usa. I biglietti, distribuiti dall’arcidiocesi di Washington alle parrocchie e ai gruppi cattolici dell’area, erano esauriti ormai da giorni. Migliaia di persone sono rimaste comunque all’esterno dello stadio per seguire da fuori la messa. Tutti gli spettatori sono stati sottoposti a meticolosi controlli, dagli addetti alla sicurezza. Il Papa, che ieri ha incontrato il presidente Bush alla Casa Bianca, ha celebrato insieme a 14 cardinali, 250 vescovi e 1.300 sacerdoti, accompagnati dai canti di quattro cori che raccolgono complessivamente 570 cantanti. Tra le voci ’eccellenti’, quelle del soprano Denyce Graves e del tenore Placido Domingo.

Studenti di architettura della Catholic University di Washington, l’ateneo della capitale americana che il Papa visiterà nel pomeriggio, hanno disegnato l’altare, il leggio e il trono papale.

* la Repubblica, 17 aprile 2008. (ripresa parziale, senza immagini)


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