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Magistero evangelico - di Amore ("Charitas"), non magistero di Mammona e di Mammasantissima ("Deus caritas est", 2006) !!!

DON ANTONIO SCIORTINO E LA SUA "FAMIGLIA CRISTIANA". BASTA!!! NON ABUSIAMO DELLA PAROLA!!! MEGLIO CHIAMARLA "FAMIGLIA CATTOLICA" ("SACRA FAMIGLIA UNITA")!!! Comunicato del Vescovo e del Presidente del Centro studi Teologici di Milano, Mons Giovanni Mapelli - a cura di pfls

E’ ORA DI FINIRLA CON QUESTE DELEGITTIMAZIONI, COME SE I LAICI INCARNASSERO SOLTANTO IL MALE!
giovedì 28 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Non è meglio ricomininciare con una testimonianza vera e quotidiana, vissuta, e non proclamata a vuoto...?
Quando finirà la kermesse dei cattolici trionfali, e comincerà la testimonianza che sa prevedere rispetto e non giudizio su tutto e su tutti?
In un momento poi in cui la Chiesa è dilaniata da scandali interni che fanno pure rabbrividire?
Oggi occorre una Teologia alta e non una teologia da baraccone dietro ad altri baracconi... politici o militanti .... [...] (...)

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> DON ANTONIO SCIORTINO E LA SUA "FAMIGLIA CRISTIANA". BASTA!!! ---- FAMIGLIA CRISTIANA e I DIRITTI NEGATI. Don Sciortino e le leggi per i gay (EDITORIALE: Ecclesia Dei - Centro Studi Teologici di Milano).

giovedì 5 novembre 2009

EDITORIALE

-  dalla Rivista ECCLESIA DEI
-  n.2/2209 - novembre *

-  FAMIGLIA CRISTIANA e I DIRITTI NEGATI
-   Don Sciortino e le leggi per i gay

-  L’ultimo editoriale del Direttore di Famiglia Cristiana sulla questione dei diritti alle persone omosessuali ci ha colpito non poco: leggendo Don Antonio Sciortino, assurto in un baleno ad esperto di filosofia della natura, teologo di teologia fondamentale, antropologo e poi ancora giurista di insigne fama, esperto dei diritti umani e di diritto internazionale lo sconcerto dilaga.

-  Leggiamone una perla, di questo lavoro di alto profilo giuridico: "Il rispetto incondizionato, che si deve alla persona omosessuale e ai suoi diritti non include però il diritto al matrimonio (così come all’adozione o al figlio con ricorso alla fecondazione artificiale), perché tale diritto non esiste." Ha pontificato il Direttore che "tale diritto non esiste!"

-  E’ interessante che anzichè argomentare nel diritto, secondo un profilo storico-critico e culturale circa l’istituzione matrimoniale, questo epigono ratzingeriano delle proibizioni si limita alle negazioni.
-  Negare tutto, negare sempre su tutta la linea....
-  Ecco il senso dell’editoriale, ed anche purtroppo il senso di un pontificato che si è messo di traverso, con una sfacciataggine senza pari ed un peso ingombrante, a tutto il corso della storia contemporanea e della modernità.

-  Don Sciortino, già normalizzato dal Vaticano ai tempi della sostituzione di Don Leonardo Zega alla Direzione del settimanale dei Paolini, adesso fa’ il teologo divulgativo del pensiero unico ratzingeriano e mentre fa’ una pallida "apertura" (come odio questo sciocco termine...) sui "diritti individuali " dei gay, chiude su ogni altro fronte anche il semplice confronto possibile tra visioni antropologiche e culturali del fatto matrimoniale.

-  Come se al mondo esistessero persone che hanno diritti pieni e complementari, diciamo sociali, e altri invece che ne hanno soltanto di individuali.

-  Questa assurda teoria partorita da teologi vaticani, di cui si fanno portavoce la Conferenza Episcopale italiana e altri soggetti ecclesiali è una vera "porcheria" giuridica e va detto con forza.

-  La legge è urguale per tutti, tutti!

-  E sotto il profilo teologico Dio non crea uomini e donne inferiori come creature dotate di corporeità e di spiritualità.

-  Si potrà eccepire sul termine "matrimonio", ma arrivare a dire che quelle dei gay sono solo "unioni", cosa vuol significare?
-  Cosa è poi una "unione"?
-  Vi è la consapevolezza della relazione tra due persone? ribadiamo persone ai teologi che si riempiono spesso la bocca e ci riempiono spesso le orecchie, della parola persona, e che ciò che nasce e si realizza dentro il legame tra due individui di stesso sesso è sempre e comunque relazione inter-personale?
-  Perchè dunque circoscrivere questa umana relazione ad un grado infimo quasi fosse un legame sconveniente che non merita tutela ma soltanto una forma di rilievo individualistico, partorendo una specie di codice di diritto civile ad hoc, quasi che il diritto fondamentale non si applichi a talune categorie di persone?
-  E’ obbrobriosa questa visione che si sposta dal piano più strettamente etico (per modo di dire) a quello ontologico e poi civilistico e diremmo anche statale. La furibonda lotta dei cattolici istituzionali per sminuire, negare, ostacolare, cavillare, spostare l’attenzione in merito ai diritti delle coppia gay è una lotta impari e sudicia.

-  Don Sciortino ci è o ci fa’?

-  Ecco cosa dice ancora:
-  "Il termine coppia riferito agli omosessuali (e ancora più il matrimonio) è del tutto fuori luogo; più appropriato, forse, è il termine unione..."
-  Bene anche il nome coppia è del tutto fuori luogo... e perchè mai?
-  Perchè la coppia cosa è?
-  Viene fuori una incapacità ad accettare che la natura fa’ attrarre due persone dello stesso sesso allo stesso modo in cui ne fa attrarre due di sesso diverso.
-  Viene fuori la visione della sessualità soltanto procreativa e per nulla significativa a livello della sua specificità relazionale e affettiva, di completamento reciproco e profondamente umanizzante.
-  Si pensa la sessualità a partire probabilmente dai propri fallimenti esistenziali ed anche vocazionali, siano essi papali , presbiterali, o di direttori di testate cattoliche, per lanciare lo sguardo su tutto il resto e insinuare malignità e dubbi di ogni sorta verso un legame di per sè degno di considerazione e naturale.
-  Tutto ciò per impedire che la società cambi il suo sguardo e il suo modo di giudicare, spesso così volgare e così infelice....
-  Tutto ciò perchè lo Stato sia irretito in una paura atavica e superstiziosa che lo fa’ regredire ad epoche veramente tristi, e perchè rimanga di fatto immobile persino su una legge che contrasti l’omofobia.

-  Perchè questa visione così gretta quando sono in gioco i destini stessi delle persone?
-  Non riusciamo a capacitarci davvero.

-  Succede oggi ciò che succedeva negli anni ’30, quando le leggi razziali stabilivano per natura la superiorità e l’inferiorità e dunque la soppressione di alcune "razze umane".
-  Oggi gli inferiori socialmente parlando sono i gay e le lesbiche o i transessuali, inferiori perchè titolari di soli "diritti individuali".

-  Durante il fascismo era l’Avvenire d’Italia, organo dei Vescovi italiani, padre dell’attuale Avvenire del già Direttore Dino Boffo, che salutava come socialmente utili e provvidenziali le leggi razziali contro ebrei e poi le restrizioni contro rom, zingari e omosessuali.
-  Era l’Osservatore Romano, da ben più altro scranno di visuale, che ne tesseva le lodi, dopo i Patti del Laterano, che avevano "cristianizzato" il Duce e il suo fascio littorio.
-  Il giornale vaticano chiedeva dopo il 1945 di tenere in piedi qualche legge del 1938, almeno per gli ebrei non convertiti al cattolicesimo romano: questa lezione della storia,la Chiesa e Famiglia Cristiana e Don Sciortino non l’hanno mai imparata?!
-  Forse no, perchè chiedono adesso le stesse cose verso i gay, facendoli passare per "impediti" nel diritto e nella rilevanza sociale.
-  Non imparano mai niente dai propri errori, i clericali di oggi e di sempre: e quando le leggi le scrivono o vogliono scriverle i clericali e i teologi del momento, non possono sortire che brutte leggi anticostituzionali e leggi che ci fanno vergognare.
-  Lo sapeva in qualche modo anche la vecchia Democrazia Cristiana, e tutto quanto si dibatteva allora tra Gedda e De Gasperi.
-  Ma oggi non è un italiano che siede a San Pietro, è un tedesco, che mentre vede fallire ogni sua impresa restauratrice e dittatoriale pure in patria, qui da noi - regnante una indegna gazzarra politica e una pletora vuota sui valori condivisi - riesce ancora a farla da padrone.
-  Padrone e ostacolo al progresso civile, alle leggi giuste e in linea con la civiltà europea, ostacolo ad ogni dialogo e confronto sociale, sempre incline all’intimidazione morale e al diniego.

-  Don Sciortino, che si distingue per ben altre battaglie di legalità in Italia, qui cade nel pozzo stesso della ostilità preconcetta, convinto di difendere l’unico matrimonio possibile...
-  Ma era Cristo che invitava a dar vita ad un norma che non umilia l’uomo ma invece lo eleva, e che la norma non era più dell’uomo stesso.
-  Ma oggi nella Chiesa di Roma è venuta avanti una teologia che preferisce non confrontarsi con nessuna istanza del mondo contemporaneo e pensa di chiudersi in una sorta di negazione totale, sortendo insieme due risultati paralleli: da una parte allontana progressivamente una moltitudine di persone e fedeli e dall’altra, mentre si pretende portatrice del Vangelo di Gesù Cristo, di fatto ottunde il messaggio evangelico stesso in una sorta di fariseismo settario e oltranzista dove nessuno è a proprio agio, e dove il volto di Dio somiglia sempre più a un volto corrucciato e stizzito, e sempre più incomunicabile e freddo.

-  Questa incapacità di essere come Papa Roncalli Giovanni XXIII ed altri uomini di Chiesa, voce del dialogo e non dei diktat....
-  Una Chiesa ormai andata, che lo aveva voluto Papa, amato dai lontani e dai vicini, da dentro e da fuori la Chiesa. Questa assenza e incapacità nei fatti produce il vuoto totale di Dio in Occidente e un degrado spirituale senza pari, che in Italia si assomma al deserto morale della politica e dei suoi politici.
-  Che linguaggio parla la Chiesa di oggi?
-  Quello di Pio V?

-  Il linguaggio teologico della Chiesa si è fatto ostico e refrattario, è divenuto simile al legalismo dei farisei e dottori della legge che oberavano di pesi i fedeli, senza toccarli loro con un dito, ed è divenuto linguaggio di chiusura del Regno dei Cieli a sè e agli altri....
-  Non solo, anche i visi, i volti dei preti e dei vescovi e i loro gesti, sono divenuti, più del linguaggio verbale, icona della frustrazione e del pessismismo e della solitudine esistenziale, della infelicità stessa che la teologia cattolica romana profonde negli animi religiosi.
-  Vi è un panorama clericale desolante in giro!...

Il lieto annuncio del Vangelo, quella gioia primigenia del Cristo risorto, è soffocata da prediche e pratiche clericali e devozionali che ammorbano l’aria e intristiscono... La parola della Chiesa è parola di negazione e di deserto... In questo deserto, umano e divino insieme, fiorisco le frotte di giovani e giovinastri nichilisti, picchiatori dei deboli, delle donne, degli extracomunitari e poi sempre di più dei gay e delle lesbiche o dei transessuali. Che Dio sia lontano lo dice il silenzio che i Vescovi e il Papa stesso, come ordine di scuderia interno, mantengono sui pestaggi dei "diversi sessuali". Se una parola si può dire sul resto degli emarginati, sui gay no, su questi si tace in una specie di teutonico silenzio che origina dal disprezzo e dalla incultura divenuta teologica e fiera di sè.

Senza Dio, e con tanti vescovi e papa in silenzio, si compiono le brutalità più inaudite. I giovani smutandati d’Italia se ne vanno in giro magari convinti di salvaguardare l’onore, la famiglia, i valori tradzionali.

Il desolante panorama italico è sotto gli occhi di tutti. E i clericali o teologi di corte ci vengono a dire cosa si deve in genere negare agli omosessuali. Come accaduto il 13 ottobre scorso, dove un’altra pagina nera e nefanda è stata scritta nella nostra storia d’Italia.

*

+ Giovani Climaco Mapelli Arcivescovo

CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO


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