Si aggrava il bilancio della strage sul lavoro, provocata dalle esalazioni
di una cisterna per lo zolfo. I dipendenti non indossavano protezioni
Molfetta, le vittime salgono a cinque
morto anche l’operaio ventenne
Comune proclama lutto fino ai funerali. Prodi incontra i parenti delle vittime
Il pm apre l’inchiesta: l’ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo
BARI - Non ce l’ha fatta, la quinta persona di Molfetta rimasta intossicata sul lavoro, ieri, dalle esalazioni di zolfo fuoriuscite durante le operazioni di lavaggio di un’autocisterna. All’alba Michele Tasca, operaio, vent’anni, è morto. Il giovane era ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Monopoli (Bari) per le lesioni ai polmoni provocate dall’inalazione di gas da zolfo. E intanto, la Procura ha aperto un fascicolo: l’ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo.
Le altre vittime della strage sono gli operai Guglielmo Mangano, 43 anni, e Luigi Farinola, 36 anni; il camionista Biagio Sciancalepore, 22 anni; e il titolare dell’azienda, Vincenzo Altomare, di 63 anni. Il Comune di Molfetta ha proclamato il lutto cittadino da oggi fino al giorno dei funerali dei cinque lavoratori del Truck Center.
Nel pomeriggio il presidente del Consiglio, Romano Prodi, si è recato a Molfetta dove ha incontrato i parenti delle vittime. Nel palazzo del Comune è stato accolto dal commissario straordinario, Antonella Bellomo, dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e dal vescovo Luigi Martella.
L’incidente è avvenuto ieri pomeriggio, intorno alle 15.30, presso la Truck Center, azienda specializzata nella manutenzione e nel lavaggio di grossi automezzi. Nel corso di quella che avrebbe dovuto essere un’operazione di routine, la pulitura di una cisterna vuota utilizzata per trasportare zolfo: lo ha confermato questa mattina anche il legale dell’azienda, l’avvocato Bepi Maralfa. Secondo il quale venivano rispettate tutte le norme di sicurezza previste.
Ieri, invece, la tragedia: Mangano viene risucchiato all’interno, gli altri, nell’inutile tentativo di salvarlo, perdono la vita. Vittime delle esalazioni velenose. Un solo sopravvissuto, Tasca, ricoverato in ospedale in gravissime condizioni. Ma questa mattina, anche lui non ce l’ha fatta.
Sulla strage, la Procura della Repubblica presso il tribunale di Trani - col pm Giuseppe Maralfa - ha aperto l’inchiesta (contro ignoti) per omicidio colposo plurimo. In attesa degli esiti, c’è da registrare il fatto che nessuna delle vittime indossava uno scafandro o una mascherina. E anche che era classificato come "prodotto altamente tossico" il contenuto della cisterna: la definizione è contenuta nella bolla di accompagnamento del quale era corredato il mezzo, e che è stata acquisita dagli inquirenti.
Proprio in queste ore i carabinieri stanno studiando a fondo normative e decreti sui lavaggi di cisterne, per capire se ci siano state violazioni delle procedure obbligatorie di sicurezza.
* la Repubblica, 4 marzo 2008