I funerali del maestro nel Duomo di Modena, migliaia nelle strade
Alla cerimonia anche Kofi Annan, l’ambasciatore Usa Spogli, Bono, Zeffirelli
Il mondo saluta Pavarotti
Un addio con "Vincerò"
La Kabaivanska intona l’Ave Maria di Verdi, Bocelli esegue l’Ave Verum Corpus
Prodi: "Le parole non servono, a parlare sono l’emozione e il dolore"
MODENA - Una bara di acero chiaro circondata da rose rosse, lilium e girasoli, i suoi preferiti, nel cuore dell’abside del Duomo di Modena. Sulla destra e sulla sinistra i familiari, la moglie Nicoletta che singhiozza ininterrottamente, l’ex moglie Adua con le tre figlie, gli amici più stretti. Alle tre in punto l’Ave Maria intonata dalla soprano, e amica, Raina Kabaivanska, avvia l’ultimo saluto a Luciano Pavarotti. L’atto finale di un omaggio durato tre giorni, in cui almeno centomila persone hanno onorato la camera ardente e il mondo ha salutato, commosso, il tenore italiano come uno dei più grandi della storia della musica e della lirica.
Cinquantamila - secondo la stima del Comune di Modena - le persone che hanno assistito alle esequie dalle strade e dalle piazze del centro storico insieme alle telecamere delle tv di tutto il mondo. Nella cattedrale erano presenti, fra gli altri, Romano Prodi, Francesco Rutelli, Arturo Parisi, l’ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, il numero uno della Fao Jacques Diouf, ministri e autorità locali, dal presidente della Regione Vasco Errani al sindaco di Modena, Giorgio Pighi. Soprattutto c’erano gli amici di Big Luciano, Bono, Jovanotti, Zucchero, Gianni Morandi, Carla Fracci, Caterina Caselli, la soprano Mirella Freni, Franco Zeffirelli, i friends con cui Pavarotti è riuscito, esperimento unico e forse irrepetibile, a miscelare musica pop, lirica e opera.
Monsignor Cocchi, che ha officiato la messa, prima di ringraziare tutte le autorità presenti, ha letto il messaggio e la benedizione apostolica di Papa Benedetto XVI che ha scritto del "sentimento di cordoglio per la dipartita del grande artista che con grande talento interpretativo ha onorato il dono divino della musica". Un lungo applauso per un emozionato Andrea Bocelli che, al momento della comunione, ha eseguito l’Ave Verum Corpus di Mozart.
C’è anche un messaggio di Alice, 4 anni, la bambina avuta da Nicoletta, letto da monsignor Cocchi: "Papà, so che mi hai tanto amata e so che mi proteggerai sempre. Ti porterò con me nel mio cuore bambino". Una suora ha letto una preghiera a nome delle tre figlie di Pavarotti (avute dalla prima moglie): "Ti ringraziamo Signore per avergli fatto dono di una voce capace di toccare le corde dell’anima". "Le parole non servono - ha detto Prodi nel suo intervento dal pulpito - a parlare sono l’emozione e il dolore, e tutto dentro di noi e intorno a noi mostra che Pavarotti è entrato profondamente in tanti momenti della nostra vita. E’ per me un onore rendere omaggio al suo genio e alla sua generosità a nome di tutta l’Italia".
Disposte in ordine nelle navate della chiesa ci sono circa mille persone. Nella piazza Grande altre migliaia seguono la cerimonia sui maxischermi, sotto l’occhio di un imponente servizio d’ordine. "Il più grande tenore di tutti, un grande uomo e la più grande perdita a livello planetario" dice il cantante Tony Renis. E Jovanotti, commosso: "Anche il sole oggi sembra salutare la grandezza di Pavarotti".
Un lungo applauso ha accompagnato la bara all’uscita dal Duomo, mentre gli altoparlanti diffondevano le note di Vincerò con la voce di "Big Luciano". In cielo, l’omaggio della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolore. Poi, il trasferimento al cimitero di Montale, in agro di Castelnuovo Rangone, a pochi chilometri da Modena, nella tomba di famiglia.
* la Repubblica, 8 settembre 2007.