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Archeologia del presente

ERODE IL GRANDE. RITROVATA LA TOMBA DEL "RE DEGLI GIUDEI", IL GOVERNATORE DELLA GALILEA - a cura di pfls

mercoledì 9 maggio 2007 di Maria Paola Falchinelli
Israele: Scoperta la tomba di Erode il Grande *
L’Università ebraica di Gerusalemme ha annunciato la scoperta della tomba e del sepolcro di Erode il Grande, il re che governò la Giudea sotto l’impero romano.
Il ritrovamento, si legge in una breve nota diffusa alla stampa, è stato fatto a Herodium, una sito archeologico non distante da Betlemme. I particolari saranno forniti in una conferenza stampa fissata per domani mattina all’Università. Stando a quanto ha riferito il giornale (...)

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> ERODE. RITROVATA LA TOMBA DEL "RE DEGLI GIUDEI", IL GOVERNATORE DELLA GALILEA - a cura di pfls

mercoledì 9 maggio 2007

Ritrovata in una fortezza a 12 km da Gerusalemme la probabile tomba del sovrano giudaico, reso famoso dai Vangeli

Qui giace Erode il re dei cattivi

Il sarcofago in calcare, ben decorato, è stato rinvenuto nel palazzo dell’Herodium. Di certo appartenne a una personalità importanteOra gli studi stratigrafici potrebbero confermare la morte del tiranno nel 4 a.C.; la nascita di Gesù sarebbe anticipata così di qualche anno

di Aristide Malnati (Avvenire, 09.05.2007)

Una scoperta di rilevante portata storica è stata annunciata ieri dal Consiglio Supremo Archeologico Israeliano: un’équipe di studiosi israeliani dell’Università ebraica di Gerusalemme ha riportato alla luce la tomba di Erode il Grande, re dei Giudei dal 40 al 4 a. C., di cui parla anche il Vangelo. Il rinvenimento è stato effettuato al culmine di 35 anni di scavo sistematico operato dagli archeologi sotto la guida di Ehud Netzer, massimo esperto di studi su questo controverso personaggio della storia ebraica.

L’importante sepoltura giace a 12 km a sud di Gerusalemme (sulla strada che conduce a Betlemme), e precisamente a Herodium, all’interno del sontuoso palazzo che Erode fece erigere oltre 2000 anni fa: si tratta di un edificio compreso in una cittadella fortificata fondata tra il 24 e il 15 a. C. sulla cima di una collina piatta e desertica: «Era una delle principali fortezze fatte costruire dal re. Era perfettamente consentaneo alla sua mentalità far erigere luoghi riparati e ben difesi, come anche quello di Masada. Erode viveva in un costante stato d’ansia e aveva una terribile paura di attentati: così per garantire la propria incolumità faceva costruire luoghi protetti dappertutto. Ed è logico aspettarsi che la sua tomba fosse all’interno di uno di questi», ha precisato Netzer, che ha aggiunto come fonti storiche alludano alla presenza della sepoltura in un luogo fortificato (lo fa Giuseppe Flavio quando descrive la morte e la sentita processione al funerale del sovrano); gli studiosi rammentano anche, a far aumentare le probabilità dell’attribuzione, come il luogo dove Erode visse gli ultimi anni della sua vita fosse l’Herodium. Erode il Grande nacque nel 73 a. C. ad Aschelon (oggi a sud di Tel Aviv), divenne governatore della Galilea (48 a. C.) e re dei Giudei a partire dal 40 a. C.

Negli anni terminali della propria esistenza intrecciò le sue azioni con quelle di Gesù e della Sacra Famiglia. Racconta il Vangelo di Matteo che Giuseppe e Maria fuggirono con il piccolo Gesù a dorso d’asino, dirigendosi alla volta dell’Egitto, per sottrarsi alla strage degli innocenti, ordinata dallo stesso re dei Giudei, timoroso della profezia che gli avevano fato i Magi. Secondo tale previsione un bimbo ebreo appena nato a Betlemme sarebbe presto diventato sovrano proprio al posto di Erode; e la Sacra Famiglia ritornò in Giudea solo dopo la morte del re (Mt 2, 16-18).

Nel narrare questo episodio, diventato in seguito un celeberrimo tòpos letterario e fonte di famose rappresentazioni artistiche, l’evangelista collega il fatto a un’antica profezia biblica, contenuta nel Libro di Geremia, proiettandolo in un contesto di fatale necessità. Il palazzo di Erode venne poi distrutto nel 71 d.C. dall’esercito romano di Tito, che in quegli anni sedò nel sangue la rivolta giudaica e avviò con successo una guerra in tutta la regione, culminata con la presa di Masada e con la distruzione parziale del secondo tempio (72 d.C.), fatto innalzare un secolo prima proprio da re Erode. Fu comunque il suo un regno prospero e solido, costellato da importanti e imponenti costruzioni in disparate località della regione, come Cesarea e Gerico.

Gli archeologi hanno poi trovato resti consistenti di un sarcofago in calcare, ritenuto quello che conteneva il re dei Giudei: «Sicuramente appartenne a un personaggio importante, viste la particolare fattura e le decorazioni. E all’interno del palazzo il personaggio proprietario di un simile sarcofago non poteva essere che re Erode», conclude Netzer. L’équipe di archeologi è poi impegnata nel certosino vaglio del contesto archeologico e della stratigrafia, nella consapevolezza di poter ricavare preziosi elementi di vita quotidiana dell’epoca. Si cercano poi indizi di datazione, che confermino il momento della morte del sovrano all’anno 4 a. C. e che di conseguenza spostino una volta per tutte la nascita di Gesù a un anno di poco precedente il decesso di Erode.


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