Inviare un messaggio

In risposta a:
Cercate ancora (Claudio Napoleoni, 1990)

PRIMO LEVI. Quando Levi morì (11 aprile 1987), Claudio Magris scrisse un articolo che cominciava così: «È morto un autore le cui opere ce le troveremo di fronte al momento del Giudizio Universale». Un ricordo di Ferdinando Camon - a cura di pfls

lunedì 2 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Nella sua sopravvivenza e nella sua scrittura c’è stato un doppio fallimento del sistema lager. Il sistema lager non ha agito su Levi con tutta la sua forza. Perché Levi era un chimico, perché ha imparato il tedesco, perché non si è mai ammalato, e perché ha avuto la fortuna di ammalarsi negli ultimi giorni, evitando la marcia della morte, l’evacuazione dal lager (raccontata da Elie Wiesel)[...]
[...]«C’è Auschwitz, quindi non può esserci Dio». [...] «Non trovo una soluzione al (...)

In risposta a:

> PRIMO LEVI. Quando Levi morì, Claudio Magris scrisse un articolo che cominciava così: «È morto un autore le cui opere ce le troveremo di fronte al momento del Giudizio Universale». Un ricordo di Ferdinando Camon - a cura di pfls

martedì 15 maggio 2007

Il cippo dedicato a Primo Levi

di PAOLO BERTINETTI (La Stampa, 15/5/2007)

L’ufficio del professor Pelizzetti, a Chimica, in via Giuria, è ingombro di libri e faldoni. Però sul tavolo c’è uno spazio quasi sgombro, occupato soltanto da una vecchia tesi di laurea: è quella, in chimica pura, di Primo Levi, discussa nell’anno 1941. Venerdì il professor Pelizzetti officerà la cerimonia nel corso della quale l’Aula Magna di Chimica verrà intitola alla memoria di Primo Levi. Subito dopo le autorità accademiche e quelle del Comune, alla soglia del Valentino, proprio di fronte a Chimica, inaugureranno un cippo dedicato al nostro grande scrittore.Questa seconda cerimonia nasce da una proposta lanciata dalle colonne di questo giornale. C’era stato all’Università uno dei soliti piccoli gesti imbecilli di intolleranza e di disprezzo per l’Olocausto.

E a chi scrive era parso naturale proporre un gesto di segno opposto. Ricordare Primo Levi, come Torino già ha fatto in più occasioni, non è però soltanto un gesto di civiltà. E’ anche un gesto di fierezza cittadina nel sottolineare la grandezza di uno dei suoi figli più illustri. Al punto che, in tempi di sempre più diffuso pregiudizio sull’inutilità della letteratura, Andrea Casalegno ha invece potuto scrivere che “Se questo è un uomo” è un libro indispensabile, un’opera di cui non può fare a meno chiunque abbia il senso dell’umana dignità


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: