Il cippo dedicato a Primo Levi
di PAOLO BERTINETTI (La Stampa, 15/5/2007)
L’ufficio del professor Pelizzetti, a Chimica, in via Giuria, è ingombro di libri e faldoni. Però sul tavolo c’è uno spazio quasi sgombro, occupato soltanto da una vecchia tesi di laurea: è quella, in chimica pura, di Primo Levi, discussa nell’anno 1941. Venerdì il professor Pelizzetti officerà la cerimonia nel corso della quale l’Aula Magna di Chimica verrà intitola alla memoria di Primo Levi. Subito dopo le autorità accademiche e quelle del Comune, alla soglia del Valentino, proprio di fronte a Chimica, inaugureranno un cippo dedicato al nostro grande scrittore.Questa seconda cerimonia nasce da una proposta lanciata dalle colonne di questo giornale. C’era stato all’Università uno dei soliti piccoli gesti imbecilli di intolleranza e di disprezzo per l’Olocausto.
E a chi scrive era parso naturale proporre un gesto di segno opposto. Ricordare Primo Levi, come Torino già ha fatto in più occasioni, non è però soltanto un gesto di civiltà. E’ anche un gesto di fierezza cittadina nel sottolineare la grandezza di uno dei suoi figli più illustri. Al punto che, in tempi di sempre più diffuso pregiudizio sull’inutilità della letteratura, Andrea Casalegno ha invece potuto scrivere che “Se questo è un uomo” è un libro indispensabile, un’opera di cui non può fare a meno chiunque abbia il senso dell’umana dignità