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Doomsday Clock.... Fine della Storia o della "Preistoria"?

TROIA, L’OCCIDENTE, E IL PIANETA TERRA. PER LA PACE PERPETUA. COMMENTO APOCALYPTICO DI SCUOLA GIOACHIMITA, DANTESCA, KANTIANA, E MARXIANA - a cura del prof. Federico La Sala

J. Chirac, alla conferenza dei «Cittadini della Terra»: «Siamo alla soglia dell’irreversibile» (2007).
venerdì 19 gennaio 2007 di Maria Paola Falchinelli
TROIA, L’OCCIDENTE, E IL PIANETA TERRA. Commento apocalyptico di scuola gioachimita, dantesca, kantiana, e marxiana
Roma soggiogò la Grecia,
la Grecia soggiogò Troia,
ma Troia soggiogò la Grecia,
soggiogò Roma,
e tutta la Terra.
Non sarà niente di previsto!
Hitler, il Vietnam saranno niente a confronto.
La violenza subita e immagazzinata da secoli
nel nostro corpo - terrestre!,
tenuta a bada da catene sempre più solide,
infine eromperà.
L’inimmaginabile!
Chi sogna l’età dell’oro? Chi (...)

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> TROIA E L’OCCIDENTE. COMMENTO APOCALYPTICO DI SCUOLA GIOACHIMITA .... Alla fine sarà una sorta di consunzione lenta, come una "morte vaporosa". Così morirà il pianeta Terra, e accadrà esattamente tra 7,59 miliardi di anni.

martedì 11 marzo 2008

Ansa» 2008-03-11 20:40

LA TERRA MORIRA’ FRA 7,59 MILIARDI DI ANNI

di Luciano Clerico

WASHINGTON - Alla fine sarà una sorta di consunzione lenta, come una "morte vaporosa". Così morirà il pianeta Terra, e accadrà esattamente tra 7,59 miliardi di anni. A questa conclusione è arrivato uno studio, che sta per essere pubblicato sull’ inglese Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, condotto dai due astronomi Klaus Peter Schroeder e Robert Connon Smith e anticipato sulle pagine scientifiche del New York Times.

La Terra, conclude lo studio basandosi su un nuovo metodo di calcolo, morirà risucchiata da un sole divenuto nel frattempo sempre più grande, un sole gigante le cui dimensioni saranno 256 volte le attuali, un solo rosso e congestionato che porterà inesorabilmente il pianeta Terra fuori della sua orbita, condannandolo alla fine. Una fine che non prevede implosioni o esplosioni, ma una lenta, inesorabile ’cottura’ del pianeta o, per essere più precisi, una "morte vaporosa". "E’ una scoperta un po’ deludente" ha commentato il professor Smith, docente di astrofisica alla University of Sussex, "ma la possiamo sempre mettere in questo modo: può essere uno stimolo per l’umanità per cercare il sistema per lasciare il pianeta e colonizzare altre aree nella galassia".

Detto questo - ha ammonito l’astrofisico - è bene ricordare che l’impatto dell’ India con il continente asiatico che ha dato vita alla catena dell’Himalaya risale a una sessantina di milioni di anni fa. "Un battito di ciglia se paragonato ai miliardi di anni di cui stiamo parlando". Lo studio si è basato su nuovi sistemi di calcolo messi a punto da Schroeder e da Manfred Cuntz, della University of Texas. Grazie ad essi si è per così dire "ricalcolato" la attuale massa solare e quanto di essa si perderà nel tempo in seguito alla espansione del sole fondata su questa teoria: tra 5,5 miliardi di anni il sole sarà almeno 10 volte più luminoso di quanto non lo sia oggi, ma più leggero.

Perché si calcola che proprio per quel periodo terminerà il suo ’carburante’, cioé l’idrogeno del suo nucleo e per questo motivo comincerà ad alimentarsi con l’idrogeno dei suoi raggi. Questo comporterà una espansione gassosa di incredibili proporzioni. Mentre il nucleo si contrarrà, riducendo la massa, i raggi esterni si espanderanno fino a trasformare l’attuale motore del sistema solare in un gigante rosso 250 volte più grande di oggi. Sarà questa trasformazione a portare alla morte l’intero sistema solare. Terra compresa, naturalmente, che, uscendo dalla sua orbita, tra 7,59 miliardi di anni precipiterà verso una "morte vaporosa" tanto lenta quanto inesorabile.

luciano.clerico@ansa.it


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