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Al di là della trinità "edipica" - e "mammonica" ("Deus caritas est": Benedetto XVI, 2006)!!!!

LUCETTA SCARAFFIA E MARY ANN GLENDON: CONTRO IL FEMMINISMO, RILANCIANO LA VECCHIA "DIABOLICA ALLEANZA" CON LA CHIESA CATTOLICO-ROMANA. "NUOVA ALLEANZA"?!: A CONDIZIONE CHE ACCANTO A "MARIA" CI SIA "GIUSEPPE"!!! - a c. di Federico La Sala

Uscire dallo "stato di minorità" non significa mangiare un "piatto di lenticchie" ... né "sposare" il figlio!!!
venerdì 26 gennaio 2007
Un nuovo femminismo che tuteli la vita e non imiti soltanto i modelli maschili: un faccia a faccia ieri a Roma
Donne e Chiesa, nuova alleanza?
Nella storia del cristianesimo i primi casi di donne leader sul piano culturale e spirituale.
Per superare le incomprensioni è fondamentale proporre modelli di vera ed efficace complementarietà
Da Roma *
La Chiesa va d’accordo con le donne, ma non con il femminismo, se per femminismo intendiamo il movimento che si è sviluppato a partire dagli (...)

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> LUCETTA SCARAFFIA E MARY ANN GLENDON: CONTRO IL FEMMINISMO, RILANCIANO LA VECCHIA "DIABOLICA ALLEANZA" CON LA CHIESA CATTOLICO-ROMANA. --- Madre Viviana Balarin, suor femminista: la Chiesa non apprezza il genio delle donne (di Franca Giansoldati)

martedì 8 maggio 2012

Madre Viviana, suor femminista: la Chiesa non apprezza il genio delle donne

di Franca Giansoldati (Il Messaggero, 7 maggio 2012)

Il genio femminile? Non sempre nella Chiesa sembra essere apprezzato. Suor Viviana Ballarin, presidente dell’Usmi, l’organismo dal quale dipendono tutti gli ordini religiosi femminili italiani, un esercito di circa 70 mila suore, riflette sulla mancanza di adeguati riconoscimenti da parte del Vaticano.

Non vuole parlare di maschilismo strisciante, né di discriminazione su base sessuale ma sul tappeto - effettivamente - restano diversi problemi insoluti. «Il cosiddetto genio femminile è una ricchezza per la società e anche per la Chiesa, ma molto spesso si ha paura del diverso; ciò che è diverso rappresenta per molti non tanto una ricchezza ma anche una minaccia e io credo che in gran parte per questo anche negli ambienti ecclesiastici si preferisce non confrontarsi con il diverso» dice.

Ecco che così iniziano i guai. «Allora si affidano alle donne, anche plurititolate, servizi e ruoli secondari ed esecutivi», afferma suor Viviana osservando la presenza di diverse religiose in curia e in altri organismi ecclesiali, con mansioni non adeguate per gli studi e la preparazione maturati nel corso degli anni. «E’ ancora piuttosto raro che vengano affidati nella Chiesa alle donne ruoli a più ampio respiro, intendo dire di responsabilità, di decisionalità. E’ abbastanza raro che possano sedere ai tavoli dove si pensa o si programma».

La questione che intende affrontare la presidente dell’Usmi è ampia e affonda le radici nella cultura del nostro tempo. «Quando nelle culture, nelle società e anche nella Chiesa non viene rispettato il progetto creazionale si cade o nel maschilismo o nel femminismo o altro. Gli ismi dicono sempre qualcosa di negativo».

Se ne deduce che il problema non è tanto della Chiesa ma di un influsso culturale che «volere o no influenza e condiziona anche la Chiesa degli uomini. Ma non la Chiesa di Cristo. Gesù, infatti, nella vita terrena ha dato esempi meravigliosi di rottura con leggi molto sfavorevoli nei confronti delle donne, pensiamo ad esempio al suo rapporto con la donna emorroissa, con la peccatrice in casa di Simone, con l’adultera, con la Samaritana e altre ancora».

Alla domanda se vorrebbe che il Papa introducesse il sacerdozio femminile, suor Viviana risponde subito di no. «Non sono smaniosa di rivendicazioni per quanto riguarda le questioni teologiche aperte. Come donna mi sento pienamente realizzata sia nella mia identità che nella mia missione. Se un giorno il sacerdozio e il diaconato verranno dati alle donne ben venga, mi pare però che ciò che conta veramente per ogni donna sia vivere quella diaconia e quel sacerdozio che sono stati impressi nella sua carne come fuoco il giorno in cui Dio l’ha voluta femmina e non maschio». Le religiose in Italia sono circa 70 mila secondo le ultime statistiche dell’Usmi.


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