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Memoria della libertà e della resurrezione. Con Dante, per la nostra Costituzione ...

GESÙ "CRISTO", GESÙ DI NAZARET. MA CHI ERA COSTUI?! CERTAMENTE IL FIGLIO DELL’AMORE ("CHARITAS") DI GIUSEPPE E DI MARIA!!! NON IL FIGLIO DEL "DIO" ("CARITAS") DELLA CHIESA AF-FARAONICA E COSTANTINIANA !!! A memoria eterna di PIERGIORGIO WELBY e della sua lezione di sovranità umana, civile, e "christiana".

mercoledì 2 maggio 2007 di Federico La Sala
"CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4. 1-16).

"Duemila anni fa, un ovulo fu miracolosamente fecondato dall’azione soprannaturale di Dio, da questa meravigliosa unione risultò uno zigote con un patrimonio cromosomico proprio. Però in quello zigote stava il Verbo di Dio"(dichiarazione del Cardinale Dario Castrillon Hoyos alla XV conferenza internazionale del Pontificio consiglio, la Repubblica del 17 novembre 2000, (...)

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> A memoria eterna di PIERGIORGIO WELBY e della sua lezione di sovranità umana, civile, e "christiana". -- Biotestamento. Il testamento biologico è legge. Cosa sono le “dat”? Come decidere sul fine vita.

venerdì 15 dicembre 2017

Il testamento biologico è legge

Cei contraria, medici cattolici divisi

L’associazione confessionale: non la applicheremo. Ma la sezione di Milano è favorevole

di M. D. B. (Corriere della Sera, 15.12.2017)

ROMA Mancano circa 10 minuti a mezzogiorno quando il tabellone si illumina di puntini verdi e dall’aula si alza un lungo applauso. «È la legge di Luca», piange dal palco Maria Cristina Coscioni, mamma del malato di Sla che aprì la campagna per il testamento biologico. Il Senato ha detto sì senza modificarlo al testo passato ad aprile alla Camera: 180 no, 6 astenuti, 71 contrari. Risultato di una coalizione atipica: Pd, Mdp e M5S. L’Italia trova a fine legislatura le norme sul fine vita, uguali per strutture pubbliche e religiose. Ed è qui che i cattolici perdono compattezza. Il direttore dell’ufficio Cei per la Pastorale della Salute, don Massimo Angelelli, pone l’altolà: «Non ci riconosciamo nella legge. Tutela i medici sollevandoli da responsabilità e le strutture pubbliche. E carica la scelta sui malati senza pensare ai sofferenti».

Uno dei punti più controversi è su idratazione e nutrizione artificiale, considerate trattamenti. La Cei distingue: «Se un paziente dovesse chiedere di interromperle negli ospedali cattolici non si procederà.

A favore i medici cattolici di Milano: «La mediazione trovata in Parlamento risponde in più parti al nostro documento». Ma il presidente dell’associazione nazionale Filippo Boscia prende le distanze: «Sono una minoranza. È incrinato il principio dell’indisponibilità della vita laicamente inteso». Il senatore Maurizio Sacconi: «Avremo casi Charlie Gard», il bimbo senza cervello cui è stato negato il proseguimento delle cure di sostegno.

«È una pagina di bella politica che spero possa segnare la storia dei diritti di questo Paese», si emoziona Emilia Grazia De Biasi che con la strategica mossa di dimettersi da relatrice in Commissione sanità del Senato ha tirato fuori le Dat da una caterva di emendamenti ostruzionistici. C’è un’altra donna fra i protagonisti, Donata Lenzi, pd, relatrice alla Camera. Le nomina al megafono Marco Cappato, leader dell’Associazione Coscioni, riunita ieri in piazza, in prima fila Mina Welby e Filomena Gallo. «Un passo avanti per la dignità della persona», scrive su Twitter il presidente del consiglio Paolo Gentiloni. Come lui i ministri Martina e Fedeli.


Una legge che prova ad allinearci agli altri Paesi

di Gilberto Corbellini (Il Sole-24 Ore, 15.12.2017)

Una volta tanto, anche se con qualche decennio di ritardo, proviamo ad allinearci con i Paesi più civili nel riconoscere, con una legge, che quando arriviamo alla fine della vita non possiamo perdere il diritto umano più fondamentale di ogni altro, quello all’autodeterminazione.
-  La legge sulle disposizioni anticipate di trattamento e il consenso informato, approvata ieri, cancella un’anomalia etica e legale, ovvero che mentre un cittadino italiano maggiorenne e cosciente può rifiutare un trattamento medico (come prevede l’art. 32 comma 2 della Costituzione), incluse alimentazione e idratazione artificiali, se questa stessa persona perde coscienza non dispone più di tale diritto. Ovvero decidono parenti e medici.
-  Le disposizioni anticipate di trattamento sono una continuazione del consenso informato, che finalmente è riconosciuto dalla legge come presupposto necessario per procedere a qualunque trattamento medico, ed entrano in gioco quando mancano le condizioni psicologiche per decidere (la coscienza per capire le informazioni e dare il consenso). È tutto qui ed è molto facile da capire.

Le direttive anticipate non sono un obbligo e quindi chi vuole continuare ad affidarsi a parenti e medici può farlo, ma si è almeno capito che una volta che sono state redatte devono essere rispettate da tutti, a iniziare dai medici, e che anche alimentazione e idratazione artificiale sono trattamenti medici (a predisporli peraltro non può essere che un medico). Un argomento che accade di ascoltare, è che le persone possono cambiare idea. Ma le disposizioni si possono cambiare in qualunque momento ed è auspicabile si costruiscano anche in Italia spazi informatici dove ognuno può aggiornare direttamente le proprie. E credere che una persona che non è più cosciente possa cambiare idea è ridicolo.

È giusto ricordare oggi Piergiorgio Welby, Giovanni Nuvoli, Eluana Englaro e Walter Pilulu, perché senza il loro coraggio e la loro determinazione, il tema non avrebbe raggiunto i livelli di consapevolezza culturale e politica che hanno portato a una legge, che però non è la migliore possibile sul fine vita. Questa legge non avrebbe risposto alle domande di dj Fabo e c’è ancora un tratto di strada da percorrere per diventare davvero civili.


-  Domande e risposte
-  Cosa c’è da sapere sul Biotestamento
-  Come decidere sul fine vita
-  Dalle disposizioni anticipate di trattamento alla libertà di scelta delle cure
-  I doveri dei sanitari e il ruolo del fiduciario

di Caterina Pasolini (la Repubblica, 15.12.2017)

ROMA Cosa sono le “dat”?
-  Sono le disposizioni anticipate di trattamento, ovvero le nostre volontà in materia di assistenza sanitaria in previsione di una futura incapacità a decidere o comunicare. La legge prevede che ogni maggiorenne indichi le preferenze sanitarie e possa nominare un fiduciario che parli e lo rappresenti col medico quando non potrà o non vorrà farlo. Le dat sono inserite nella legge che parla di consenso informato alle cure, di rifiuto all’accanimento terapeutico

Cosa tutela la legge?
-  La legge tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e soprattutto alla autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato e proseguito senza il consenso libero e informato del malato. In caso di impossibilità a comunicare, la sua scelta medica verrà rappresentata dalle dat e difesa dal suo fiduciario.

Cosa si può accettare o rifiutare?
-  Quando si è lucidi e coscienti si è liberi di scegliere o rifiutare cure o accertamenti. Così nelle dat la persona può accettare di sottoporsi in futuro a qualsiasi cura, chiedere di essere assistita a oltranza oppure rifiutare qualsiasi accertamento o terapia. Può entrare nel dettaglio: non voglio essere rianimato, intubato, voglio antidolorifici, oppiacei, rianimazione meccanica. Voglio o non voglio che siano iniziati trattamenti anche se il loro risultato fosse uno stato di demenza, uno stato di incoscienza senza possibilità di recupero. Oppure restare sul vago: non voglio essere rianimato.

Idratazione e nutrizione si possono rifiutare?
-  Sì. Sono considerate somministrazioni su prescrizione medica di nutrienti mediante dispositivo medici, come il sondino nella pancia, e quindi terapie alle quali si può decidere di rinunciare.

Si può cambiare idea, revocare le scelte?
-  La revoca è sempre possibile in ogni momento, e come l’accettazione o il rifiuto delle cure, va annotata nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elettronico.

Il medico è obbligato ad ubbidire al malato?
-  Nessun medico può violare la volontà dei malati, ma al medico è riconosciuto il diritto di obiettare le scelte del paziente e rifiutarsi di eseguirle.

Quindi chi ha l’ultima parola?
-  Il paziente. Se il dottore si rifiuta per motivi personali di seguire le sue indicazioni, la struttura ospedaliera ha il dovere di trovare un sostituto che garantisca il rispetto delle volontà del malato.

Da quando si possono fare le dat?

Da subito, le disposizioni sono immediatamente valide. In futuro verrà istituito un registro nazionale e nei prossimi mesi si potranno inserire all’interno del fascicolo medico elettronico presente in numerose regioni. Così il medico, quando si arriva in ospedale, sa subito, anche se incoscienti, se vogliamo essere rianimati o meno. Evitando cosi il ripetersi di drammatici casi come quello tristemente famoso di Eluana Englaro.

Le Dat vanno scritte a mano?
-  Si possono scrivere a mano, a macchina o sul computer,

Si può videoregistrare?
-  Sì, si può anche videoregistrare.

Devono essere firmate?
-  Sì, devono essere sempre firmate a mano.

Davanti a chi vanno firmate?
-  In comune o davanti al notaio

A chi vanno consegnate?
-  Nei comuni dove ci sono i registri, sono più di 170 già ora, oppure al notaio. Andrebbero consegnate anche al fiduciario che si è scelti.

I compiti del fiduciario?
-  Deve rappresentare le nostre volontà quando non saremo in grado di esprimerci e, nel caso di nuove invenzioni e cure, valutare se siano coerenti col nostro pensiero.

Tutti possono fare il fiduciario?
-  Sì, purché maggiorenni. Non ci sono limitazioni. E una scelta personale.

Valgono i testamenti fatti prima della legge nei comuni o consegnati ai notai?
-  Si, valgono, non c’è bisogno di rifarli.

Si può chiedere l’eutanasia?
-  Suicidio assistito ed eutanasia nel nostro Paese sono vietati, quindi non si possono chiedere.

Si può chiedere la sedazione profonda?
-  Sì, è prevista per i malati in fase terminale ai quali altre terapie antidolorifiche risultano inefficaci. È garantita dalla legge sulle cure palliative

Cosa è previsto per i minorenni?
-  I minorenni non possono fare il biotestamento come le persone considerate incapaci. In questo caso il consenso informato è espresso dai genitori, dal tutore o dall’amministratore e sentito il ragazzo.

Cos’è il consenso informato?
-  Ogni paziente ha diritto a conoscere le proprie condizioni di salute, ad essere informato su diagnosi, prognosi, benefici e rischi dei trattamenti.
-  Il malato può nominare un fiduciario se non vuole ricevere informazioni sulla sua salute e per esprimere il consenso o il rifiuto al suo posto.


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