Palestina, una decisione coraggiosa
di Filippo Gentiloni (“il manifesto”, 6 novembre 2011
Ci lamentiamo spesso del silenzio vaticano sulle questioni anche importanti che non lo riguardano direttamente. È bene questa volta, invece, sottolineare un importante intervento della Santa Sede in favore del riconoscimento della autonomia e indipendenza della Palestina. Una «decisione coraggiosa», come commenta la rivista "Il Regno" che la riferisce, dopo che la Palestina aveva fatto formale richiesta di diventare membro ufficiale dell’Onu. Così si è espresso il rappresentante della Santa Sede, che ha lo statuto di "osservatore" nell’organizzazione: «Se si vuole la pace occorre saper adottare decisioni coraggiose. Occorre quindi dare concreta attuazione all’obiettivo della realizzazione del diritto dei palestinesi ad avere un proprio stato indipendente e sovrano e del diritto degli israeliani alla sicurezza, avendo i due stati confini internazionalmente riconosciuti».
Il rappresentante della Santa Sede così concludeva: «La Santa Sede esorta le parti a riprendere con determinazione i negoziati e rivolge un pressante appello affinché si giunga ad una pace duratura, nel rispetto dei diritti degli israeliani e dei palestinesi».
La Santa Sede ricorda il documento del 1947 che poneva la base giuridica per l’esistenza dei due stati. Uno di questi ha già da tempo visto la luce, mentre l’altro non è ancora stato costituito, benché siano passati più di 40 anni. La Santa Sede auspica che gli organi competenti delle Nazioni Unite prendano una decisione che aiuti a dare completa attuazione all’obiettivo finale, cioè la realizzazione del diritto dei palestinesi ad avere un proprio stato indipendente e sovrano e del diritto degli israeliani alla sicurezza.
Nei confronti di questa decisa posizione della Santa Sede all’Onu la maggior parte degli stati si è dimostrata favorevole. Contrari, come era prevedibile, sia Israele che gli Usa. L’Italia si è astenuta.