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"Gomorra"!!!

Campania-CALABRIA-Sicilia: Camorra-’Ndrangheta-Mafia. VIBO VALENTIA. Operazione della polizia di Stato. In manette anche un magistrato.

venerdì 10 novembre 2006 di Federico La Sala
[...] Al magistrato Pasquin, che risiede a Vibo Valentia, vengono contestati i reati di corruzione semplice, corruzione in atti giudiziari, falso, truffa e abuso. Reati che sarebbero stati commessi in favore di persone vicine alla cosca Mancuso, uno dei più noti e attivi gruppi criminali della ’ndrangheta, con interessi in molteplici attivita’ economiche e commerciali [...]
’Ndrangheta, blitz nel Vibonese
in manette anche un magistrato *
VIBO VALENTIA - C’è anche un magistrato del tribunale (...)

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> Campania-CALABRIA-Sicilia: Camorra-’Ndrangheta-Mafia. VIBO VALENTIA. Operazione della polizia di Stato. In manette anche un magistrato.

domenica 12 novembre 2006

L’accusa: "Riceveva dalla mafia una stabile remunerazione". Sequestrati beni per 4 milioni. Amato, presto in Calabria

Vibo, interrogato il giudice Pasquin Mastella: "Seguivo il caso da tempo" *

VIBO VALENTIA - E’ stata interrogata Patrizia Pasquin, presidente della sezione civile del Tribunale di Vibo Valentia, accusata di corruzione in atti giudiziari, falso e truffa aggravata ai danni dello stato. Secondo l’accusa il magistrato, sospettata di essere vicina al clan della ’ndrangheta dei Mancuso, avrebbe beneficiato di una "stabile remunerazione" in cambio dei favori che avrebbe garantito come presidente del Tribunale e, in particolare, come giudice fallimentare.

In un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Salerno, Emma Conforti, su richiesta dei pm antimafia Mariella De Masellis e Domenica Gambardella, si fa riferimento alle contropartite che il giudice avrebbe ricevuto in cambio dei favori elargiti. "La Pasquin - affermano i pm - riceveva stabile remunerazione consistita nell’acquisto di mobili per la sua casa ed in continue forniture alimentari corrisposte a lei e fatte pervenire, a mezzo corriere, al figlio, Alessandro Tassone, domiciliato a Torino per motivi di studio a partire dal febbraio del 2000".

Scattati anche una serie di sequestri partiti con quello del cantiere del "Melograno Village" a Parghelia, nel vibonese, di cui la Pasquin sarebbe stata socio occulto, e di beni immobili e conti correnti, per un valore di circa quattro milioni di euro. Tra i beni, che sarebbero riconducibili agli esponenti della ’ndrangheta Giuseppe e Giovanni De Stefano, c’è anche l’immobile dove ha sede il noto bar e ristorante ’Cordon Bleu’ di Reggio Calabria. Giuseppe De Stefano è fratello di Carmine, di 38 anni, arrestato nel dicembre del 2001 dopo diversi anni di latitanza. I due cugini sono inoltre nipoti di Orazio De Stefano, di 47 anni, fratello di Paolo e Giorgio uccisi negli anni scorsi, già inserito nell’elenco dei 30 superlatitanti, arrestato nel febbraio del 2004.

I sequestri fanno parte dell’operazione "Dinasty 2 - do ut des" in cui sono state coinvolte una quarantina di persone tra cui magistrati, amministratori, politici, avvocati, professionisti e mafiosi. La Pasquin, salita anni fa alla ribalta delle cronache per aver seguito le indagini sull’omicidio del piccolo Nicholas Green, il bambino assassinato nel ’94 in una rapina sull’autostrada, viene accusata anche dalla testimonianza dell’imprenditore Giuseppe Masciari.

Sottoposto a programma di protezione in qualità di testimone di giustizia e costituitosi parte civile in numerosi procedimenti penali contro esponenti della ’ndrangheta, Masciari in una nota si dice vittima di quel "sistema ’ndranghetistico che vede complici esponenti della magistratura, nello specifico la dottoressa Pasquin, la stessa che nel ’96 ha pronunciato la sentenza dichiarativa di fallimento avverso l’imprenditore Masciari, che si era opposto di sottostare alla pressione estorsiva e al sistema di collusione già in atto a quei tempi".

Da Roma intanto il ministro degli Interni Giuliano Amato fa sapere che, vista la gravità dei problemi discussi col presidente della regione Calabria Agazio Loiero, arriverà al più presto in Calabria per un vertice con istituzioni, prefetti, forze dell’ordine e magistrati. Mentre il ministro della Giustizia Clemente Mastella rende noto che "in riferimento alla gravissima vicenda dell’arresto di Patrizia Pasquin, magistrato in servizio presso il tribunale di Vibo Valentia, il ministero comunica che già da tempo sta seguendo con la massima attenzione lo sviluppo del procedimento penale in questione".

"L’Ispettorato generale del dicastero - prosegue il comunicato di via Arenula - ha infatti costantemente richiesto alla Procura della Repubblica competente le opportune notizie. Non sono stati fino ad ora disposti accertamenti amministrativi presso il tribunale di Vibo per non ostacolare il corretto andamento delle indagini".

* la Repubblica, 11 novembre 2006


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