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La "Camor-ra" ... e le "Camer-e" sgarrupate!!!

NAPOLI e LA CAMORRA. Vincenzo Cuoco insegna! E’ una storia di lunga durata. Un’analisi di Giancarlo Nobile - a c. di Federico La Sala

Ma che cos’è quel fenomeno che chiamiamo camorra? Dov’è? Come si struttura? Quali sono e dove sono le sue radici?
lunedì 6 novembre 2006
[...] La borghesia napoletana ha utilizzato l’altra società con una prassi che possiamo chiamare illegalità/legale che va dalle video cassette e musicassette pirata a basso costo, al pane ed altre mercanzie in qualsiasi giorno ed ora, al parcheggio abusivo, alle scommesse ed al lotto clandestino sino alle costruzioni abusive etc. il tutto senza tener conto che ciò, oltre che a formare la società senza l’indispensabile mediazione di regole e leggi, nutre economicamente le attività illegali (...)

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> NAPOLI e LA CAMORRA. Vincenzo Cuoco insegna! E’ una storia di lunga durata. --- La camorra è parte integrante della società napoletana. Roberti: corruzione mai combattuta in Italia (di Nicola Barone).

mercoledì 16 settembre 2015

Roberti: corruzione mai combattuta in Italia

di Nicola Barone (Il Sole-24 Ore, 16 settembre 2015)

Mai combattuta la corruzione in Italia? «Mai». Così il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti davanti alla commissione parlamentare Antimafia. Per molte ragioni non ultima il fatto che «i corrotti sono sempre stati visti come dei furbi, gente che ci sa fare e che va negli uffici comunali con gli assegni in bocca per ottenere le licenze».

Nel ragionamento di Roberti si affaccia lo stesso discorso che vale per gli evasori fiscali. «Ma corruzione ed evasione fiscale sono il sostrato della criminalità organizzata. Come prova anche l’inchiesta su Mafia Capitale, la corruzione si è associata all’intimidazione, certo non l’ha sostituita: ma non si può in nessun caso negare che le mafie siano un elemento costitutivo delle società da cui hanno avuto origine, all’interno delle quali si sono affermate e da dove si sono propagate anche fuori d’Italia e fuori d’Europa proprio per effetto della vulnerabilità del sistema economico finanziario e delle istituzioni».

La camorra è parte integrante della società napoletana

«Alcuni anni fa, durante un’audizione davanti alla commissione Antimafia presieduta da Forgione, dissi che la camorra era un elemento costitutivo della società napoletana. Intendevo dire, e la realtà da allora non è cambiata, che la camorra è parte integrante della società napoletana e un problema economico e politico oltre che criminale». In apertura della sua audizione il procuratore nazionale mostra di condividere la sortita, assai discussa, della presidente Rosy Bindi.

«Basta con i negazionismi ipocriti, subdoli e paralizzanti - ha premesso Roberti - che contrappongono a questa evidenza una visione di Napoli come paradiso terrestre e un atteggiamento di tipo consolatorio. Esiste una Napoli virtuosa e onesta ma anche una Napoli camorrista e plebea che convive con l’altra, si alimenta delle diseguaglianze economiche, fa affari con i ricchi senza scrupoli e recluta nelle aree della povertà, dell’emarginazione e della disperazione».

A Napoli - ha proseguito il procuratore nazionale Antimafia - «la camorra domina ancora larga parte del territorio: guardare in faccia la realtà è la precondizione necessaria per articolare un’attività strutturale di contrasto che risulti davvero efficace.

Questo vale anche per la mafia e per la ’ndrangheta: «Negare che le mafie siano una componente organica della società significa negare l’evidenza ma è necessario anche prevedere tutta una serie di interventi per favorire sul piano economico e sociale il recupero di questi territori. Come intervento giudiziario di più non si può fare, anzi dobbiamo fare attenzione a non indebolirlo come, inconsapevolmente e in perfetta buona fede, si sta invece rischiando di fare in questi giorni con alcune modifiche al Codice penale».


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