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DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi. Una nota di Federico La Sala

IL MAGGIORASCATO. La crisi epocale dell’ordine simbolico di "mammasantissima" ("patriarcato": alleanza Madre-Figlio).
martedì 8 gennaio 2013 di Federico La Sala
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
[...] l’esame della vicenda della monaca di Monza “alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue” una società basata sulla proprietà e sul maggiorasco e mostra di essere, senza alcun dubbio, un contributo critico di altissimo livello, degno di stare a fianco del Discorso sull’origine della disuguaglianza di Rousseau e della cosiddetta “accumulazione originaria” del Capitale di Marx (ma anche, se si (...)

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> DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi -

mercoledì 24 gennaio 2007

L’autodifesa del presidente: "Non ho compiuto alcun reato, ma se sarò incriminato mi dimetterò". Il procuratore generale si era detto pronto a procedere contro di lui per stupro, molestie e frode

Israele, Katsav si autosospende Olmert: "Ma ora deve dimettersi"

Ora anche il premier auspica che il capo dello stato si faccia da parte *

TEL AVIV - Il primo ministro israeliano ha chiesto le dimissioni del presidente Katsav, sotto accusa per lo scandalo sessuale che lo ha già costretto ad autosospendersi.

"Non ho dubbi che Katsav, nelle condizioni attuali, non può svolgere le proprie mansioni e deve lasciare la residenza del Capo dello stato" ha detto Ehud Olmert nel corso di una conferenza a Herzlya, presso Tel Aviv.

In considerazione della probabile incriminazione per abusi sessuali, il capo dello stato oggi si è autosospeso. Con una lettera al Parlamento i suoi avvocati hanno chiesto di dichiararlo temporaneamente sospeso dalle proprie funzioni. In base alla legge israeliana, queste saranno svolte dalla presidente della Knesset, Dalia Itzik.

Ma parlando al Paese, in serata, Katsav ha continuato a sostenere la propria innocenza. In una conferenza stampa in cui non sono mancati scambi tesi con i giornalisti presenti in aula, il presidente, tradendo tutta la sua emozione, ha respinto con forza le accuse. "Sono sottoposto a una persecuzione, a un basso complotto nei miei confronti" ha detto il capo dello stato. "Sono determinato a combattere fino al mio ultimo respiro per dimostrare la mia innocenza".

"Le accuse contro di me sono velenose e infondate", ha detto ancora, aggiungendo di non aver commesso alcun reato di quelli che gli vengono contestati. Se sarà effettivamente incriminato, ha detto ancora, si dimetterà nel giro di un minuto.

Il presidente è stato particolarmente polemico nei confronti dei giornalisti: "Sono stato attaccato dal tribunale della stampa", ha esclamato Katsav, che ha avuto un diverbio acceso con un corrispondente del Canale 2, l’emittente che per prima ha riferito dello scandalo sessuale.

Il procuratore generale Mazouz aveva reso nota ieri l’intenzione di procedere all’incriminazione nei confronti del presidente per diversi gravi reati fra cui stupro, molestie sessuali, frode e intralcio alla giustizia.

L’annuncio, giunto al termine di un’indagine durata sei mesi e scaturita dalla denuncia di quattro collaboratrici che avevano lavorato alle sue dirette dipendenze, ha provocato un terremoto politico, con molti deputati della Knesset che si stanno organizzando per chiedere la destituzione forzata del presidente qualora non si dimettesse. E il ministro dell’istruzione, Yuli Tamir, ha ventilato l’ipotesi di togliere da tutte le aule scolastiche le foto del capo dello stato sotto accusa.

Da parte sua, Katsav continua a gridare al complotto. Un suo collaboratore, l’avvocato Amnon Shomron, ha duramente attaccato oggi la segretaria che accusa il capo di dello stato di averla violentata nel suo ufficio, e ha affermato alla radio militare che "ci sono prove che essa in passato ha esercitato la prostituzione".

Immediata la reazione dell’avvocato della segretaria, Kineret Barashi, che si è detta sconvolta "per la bassezza degli attacchi che giungono dall’entourage di Katsav". Barashi ha anticipato che querelerà Shomron per diffamazione.

Katsav, che ha 61 anni, dovrebbe terminare il proprio mandato in luglio. In base alla legge israeliana, un presidente non può essere processato mentre è in carica, ma il parlamento ha la facoltà di metterlo in stato d’accusa.

Lo scandalo è scoppiato lo scorso anno, quando diverse impiegate che avevano lavorato alle sue dipendenze, prima come ministro del Turismo, poi come presidente, avevano sporto denuncia alla polizia accusando Katsav di molestie sessuali.

Il ministro della Giustizia, citando quattro delle donne che si sono presentate come vittime delle violenze, ha reso noto martedì di voler incriminare il presidente per stupro e per aver sfruttato la sua posizione di potere per molestare le sue dipendenti.

Il procuratore generale Mazouz ha detto che concederà un’udienza alla difesa per poter presentare i propri argomenti prima di procedere all’incriminazione formale del presidente. L’udienza dovrebbe avere luogo nelle prossime settimane.

* la Repubblica, 24 gennaio 2007


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