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UNA CATTOLICA, UNIVERSALE, ALLEANZA "EDIPICA"!!! IL MAGGIORASCATO: L’ORDINE SIMBOLICO DELLA MADRE, L’ALLEANZA DELLA MADRE [GIOCASTA] CON IL FIGLIO [EDIPO], REGNA ANCORA COME IN TERRA COSI’ IN CIELO

DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi. Una nota di Federico La Sala

IL MAGGIORASCATO. La crisi epocale dell’ordine simbolico di "mammasantissima" ("patriarcato": alleanza Madre-Figlio).
martedì 8 gennaio 2013 di Federico La Sala
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
[...] l’esame della vicenda della monaca di Monza “alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue” una società basata sulla proprietà e sul maggiorasco e mostra di essere, senza alcun dubbio, un contributo critico di altissimo livello, degno di stare a fianco del Discorso sull’origine della disuguaglianza di Rousseau e della cosiddetta “accumulazione originaria” del Capitale di Marx (ma anche, se si (...)

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> DONNE E UOMINI: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi - nell’epoca dei Borromeo-Ratzinger ... degli Innominati, e dei don Rodrigo-Katzsav !!! Una nota di Federico La Sala

domenica 29 ottobre 2006

RIFLESSIONE. ORSOLA CASAGRANDE: IL PATRIARCATO CHE UCCIDE

[Dal quotidiano "Il manifesto" del 15 agosto 2006. Orsola Casagrande e’ giornalista, particolarmente impegnata per i dritti e la liberazione dei popoli] *

Serap Cileli e’ nata in Turchia ma vive in Germania da quando aveva otto anni. Per due volte e’ stata promessa in sposa (la prima quando aveva appena quattordici anni) dal padre a uomini che non aveva mai visto. Per due volte e’ sfuggita a quello che sembrava un destino ineluttabile. Ne continua a pagare le conseguenze: la famiglia l’ha rinnegata e lei e’ costretta a vivere in una cittadina tedesca cercando di tenere un basso profilo. "Ma non posso tacere - dice al telefono - sul destino che continua ad essere imposto a tante donne musulmane". Per questo ha scritto un libro (Siamo le vostre figlie non il vostro onore) e ha messo in piedi progetti di denuncia dei matrimoni forzati ma anche degli omicidi d’onore. "In Germania - dice - anche se non ci sono statistiche certe sappiamo che gli omicidi d’onore sono in aumento. Tra il 1996 e il 2004 ne sono stati provati 49, ma e’ chiaro che sono molti di piu’".

Una delle critiche che Serap Cileli muove alla societa’ occidentale e’ quella di "chiudere un occhio e anche due sugli omicidi in nome di una tolleranza di tradizioni culturali. Ma questa - dice appassionata - non e’ una tradizione culturale. L’immigrazione turca in Germania esiste da mezzo secolo, eppure matrimoni forzati, omicidi d’onore, diritti violati delle donne sono stati tabu’. Questo idillio multiculturale di cui tanto si parla e’ in realta’ la scusa usata dall’occidente per non affrontare problemi real i. Non si puo’ ignorare il fatto - insiste Cileli - che in Francia almeno settantamila donne l’anno vanno in vacanza e si ritrovano nell’incubo di un matrimonio forzato. Per la Germania si parla di almeno trentamila ragazze".

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Dall’altra parte della Manica, in Gran Bretagna, i cosiddetti delitti d’onore sono in aumento. Nazand Begikhani, kurda irachena, ha appena curato un libro in inglese intitolato Honour. E’ una ricerca sugli omicidi d’onore nel Kurdistan iracheno e all’interno della comunita’ kurda in Gran Bretagna. "La violenza contro le donne - dice Begikhani - e’ purtroppo in aumento nei paesi musulmani e nelle comunita’ musulmane all’estero. L’omicidio della giovane Banaz Babakir Agha, il cui corpo e’ stato ritrovato in aprile, e’ solo l’ultimo di una lunga serie di omicidi". Dopo alcuni efferati omicidi nel 2003 e 2004 un gruppo di donne, musulmane e non, ha fondato a Londra la Campaign Against Honour Killings. Le pressioni del gruppo hanno convinto la polizia britannica a riaprire le pratiche di 109 omicidi di donne. Dei 22 finora esaminati, 18 sono stati riconosciuti come omicidi d’onore. "Quella di uccidere e’ una decisione presa collettivamente dalla famiglia - dice Begikhani - e generalmente per commettere l’omicidio si sceglie un un membro minorenne, cosi’ la pena sara’ piu’ lieve". In Gran Bretagna, dove si calcolano almeno dodici omicidi d’onore l’anno, pero’ le ultime condanne sono state all’ergastolo. E’ toccato per esempio al padre della giovane Banaz Babakir, cosi’ come al padre e al fratello di Shafilea Amhed, pachistana, uccisa sempre in Inghilterra nel 2004.

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Di nuovo in Germania e’ molto attiva anche la sociologa turca Necla Kelek, autrice di un libro sulle spose importate. A 17 anni e’ scappata di casa dopo che il padre l’aveva minacciata con un’ascia. "Frequentavo una scuola tedesca - racconta - ma non potevo frequentare amici tedeschi perche’ infedeli e poi non potevo andare in piscina, fare sport". Anche Kelek critica i tanti nella societa’ tedesca che "come molti intellettuali turchi chiudono gli occhi di fronte ai matrimoni forzati e alle spose importate dicendo che si tratta di affari privati. Ma non lo sono - dice Kelek - anzi sono questioni che condizionano e vanno ad intaccare i valori della nostra societa’ democratica. La mia critica e’ rivolta all’ipocrisia, non all’islam. Ed e’ profondamente ipocrita - conclude la sociologa - dire che accettiamo omicidi d’onore e matrimoni forzati per rispetto di una cultura differente".

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Serap Cileli parla di un nuovo muro a Berlino, di una societa’ parallela che nasce prima di tutto da "ragioni economiche. Gente senza qualifiche, disoccupati, finisce col rinchiudersi in questi ghetti da cui e’ praticamente impossibile uscire. Le donne poi sono per lo piu’ casalinghe, chiuse in casa. E’ dunque - conclude Cileli - su questi ghetti che bisogna lavorare. Lo stesso vale per la Francia e l’Inghilterra. E naturalmente poi non ci si puo’ stupire se le banlieues esplodono o Bedford si incendia". Anche la legislazione, per Cileli, Kelek e per l’avvocata berlinese Seyran Ates ha un ruolo da giocare. "Non si puo’ piu’ accettare - dice Ates che nel 1984 e’ rimasta gravemente ferita in un attacco davanti all’universita’ dove era andata a denunciare l’esistenza in Germania degli omicidi d’onore - che i tribunali tedeschi facciano sconti di pena nei casi di omicidi d’onore che permettono agli assassini di cavarsela con pochi anni di galera".

* NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE Supplemento settimanale del giovedi’ de "La nonviolenza e’ in cammino" Numero 87 del 26 ottobre 2006


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