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UNA CATTOLICA, UNIVERSALE, ALLEANZA "EDIPICA"!!! IL MAGGIORASCATO: L’ORDINE SIMBOLICO DELLA MADRE, L’ALLEANZA DELLA MADRE [GIOCASTA] CON IL FIGLIO [EDIPO], REGNA ANCORA COME IN TERRA COSI’ IN CIELO

DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi. Una nota di Federico La Sala

IL MAGGIORASCATO. La crisi epocale dell’ordine simbolico di "mammasantissima" ("patriarcato": alleanza Madre-Figlio).
martedì 8 gennaio 2013 di Federico La Sala
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
[...] l’esame della vicenda della monaca di Monza “alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue” una società basata sulla proprietà e sul maggiorasco e mostra di essere, senza alcun dubbio, un contributo critico di altissimo livello, degno di stare a fianco del Discorso sull’origine della disuguaglianza di Rousseau e della cosiddetta “accumulazione originaria” del Capitale di Marx (ma anche, se si (...)

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> DONNE E UOMINI: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi - nell’epoca dei Borromeo-Ratzinger ... degli Innominati, e dei don Rodrigo-Katzsav !!! Una nota di Federico La Sala

mercoledì 25 ottobre 2006

Nell’Epoca non solo di Katzsav...

Non porta il burqa, olio bollente sulla moglie

Botte ai figli per farli diventare bravi musulmani. Immigrato denunciato e allontanato da casa

Olio bollente sulla moglie, accusata di non essere una buona musulmana e di non indossare il burqa. Calci e pugni ai tre figlioletti «rovinati dai maestri cristiani». Vergate tirate con il batti materassi e il calzascarpe sia ai due maschietti più piccoli - uno frequenta l’asilo, l’altro la scuola elementare - sia alla loro sorellina più grande, iscritta alle medie. E poco importava che i tre bimbi gridassero e piangessero disperati implorando di lasciarli stare.

Per farli crescere «buoni musulmani» il padre li svegliava all’alba d’ogni mattina per la prima delle cinque preghiere obbligatorie da recitare durante il giorno. «Non mi interessa se fate i compiti che vi danno in quella scuola di infedeli - ripeteva ai figlioletti assonnati e terrorizzati - dovete pregare e basta... dovete studiare il Corano». E se la moglie, come accadeva spesso, cercava di mettersi in mezzo, il batti materassi e il calzascarpe calavano anche su di lei. Prima le botte, tante, eppoi gli insulti. «Non sei una buona madre e non sei una buona moglie... sei solo una donnaccia... suicidati, vai sul balcone e buttati di sotto...».

Un padre padrone, Shaid Ullah, 48 anni, nato in Bangladesh, arrivato in Italia giovanissimo, un lavoro porta a porta e un appartamento alla periferia di Milano. Una casa modesta che l’altra mattina, su ordine della magistratura, l’uomo ha dovuto lasciare in fretta sotto gli occhi dei carabinieri. Contro di lui un provvedimento cautelare di allontanamento chiesto dal pm Silvia Perrucci e ordinato dal gip Enrico Manzi, che lo ha già interrogato.

A denunciare i maltrattamenti sono stati i vicini. Preoccupati per le grida e il fracasso di mobili trascinati che ancora una volta arrivavano da dietro quelle mura, si sono decisi a chiamare i carabinieri. «Che volete da me - ha abbozzato lui a difesa - qui non sta succedendo proprio nulla, le solite malelingue... Andate via...». Ma i carabinieri non se ne sono andati. A parlare c’erano i lividi della moglie, i segni dell’olio bollente che marchiavano la sua carne, così i militari hanno scoperto tutto e hanno fatto intervenire la magistratura. In lacrime, la moglie ha poi raccontato il resto. Le violenze, le umiliazioni, il terrore dei figli prima di andare a dormire, le loro difficoltà a scuola, costretti com’erano a lasciare perdere i compiti assegnati dalle maestre per studiare invece l’arabo e il Corano sotto la minaccia del batti materassi. Un inferno.

«Figuratevi - ha confidato la donna agli inquirenti - ho persino dovuto nascondere a mio marito che nostra figlia non è più una bambina ma è diventata una ‘signorina’. Voleva saperlo per obbligarla a mettere il burqa... Me lo chiedeva ogni giorno, oramai, una vera ossessione per lui... L’avrebbe costretta a coprirsi e l’avrebbe ammazzata di botte se non avesse obbedito...».

E lui, il padre padrone? Nega ogni cosa. Nega di avere gettato l’olio bollente addosso alla moglie, nega di avere picchiato i figli e di essere ossessionato dal burqa. Ora vive in casa di alcuni amici, un po’ qui e un po’ là per Milano. In tasca l’ordine tassativo di non avvicinarsi alla sua strada.

Biagio Marsiglia, Corriere della Sera, 25 ottobre 2006


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