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DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi. Una nota di Federico La Sala

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martedì 8 gennaio 2013 di Federico La Sala
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> DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". ---- TELEFONO ROSA, IL MOSTRO E’ IN CASA. Un bilancio presentato a Roma dal quale emerge che sempre più spesso l’autore della violenza è in casa (di Gianluca Vannucchi)..

venerdì 13 marzo 2009


-  Ansa» 2009-03-13 16:34

-  VIOLENZA DONNE: TELEFONO ROSA, IL MOSTRO E’ IN CASA

-  di Gianluca Vannucchi

ROMA - Continua a crescere anche nel 2008 il numero di donne vittime di violenza, non solo sessuale, che hanno chiesto aiuto a "Telefono Rosa". Un bilancio presentato a Roma dal quale emerge che sempre più spesso l’autore della violenza è in casa.

-  I DATI: Nel corso del 2007 si sono registrati 1.492 casi di richieste di aiuto, che nel 2008 hanno raggiunto quota 1.744 (circa il 16% in più), delle quali 1.457 provenienti da cittadine italiane e 287 da donne straniere. Per le vittime italiane, l’età si concentra tra i 35 e i 54 anni. Il fenomeno della violenza incontra, però, come principale ostacolo proprio quello di restare sommerso: si calcola che soltanto il 10% venga denunciato.

- LA CASA IL LUOGO MENO SICURO: Nel 53% dei casi autore della violenza è il marito o il partner, ciò significa che nel 2008 ci sono state 1.430 donne che hanno subito violenza all’interno di una relazione affettiva, all’interno delle mura domestiche. E’ necessario poi aggiungere il 9% di quante dichiarano di subire violenza dal proprio convivente (il dato raggiunge il 15% nel caso delle cittadine straniere) e il 2% di coloro che patiscono maltrattamenti da parte del fidanzato. Si riduce al 2% la quota di donne che dichiarano di aver ricevuto violenza o maltrattamenti da parte di uno sconosciuto.

-  PROTAGONISTA VIOLENZA E’ COLTO E CON LAVORO: Un elevato livello di scolarizzazione non esenta gli uomini dal commettere atti violenti. Accanto alla maggioranza di quanti si configurano come impiegati (23%) o operai (18%), si riscontrano significative percentuali di liberi professionisti (11%), imprenditori (6%), commercianti (6%) e alti funzionari (6%). Si riduce al 7% la quota di disoccupati.

- ALCOL E DROGA NON SONO ALIBI: Sembra cadere, inoltre, la correlazione tra comportamenti violenti e abuso di droga o alcol: nel 69% dei casi l’autore della violenza non era dedito né a bere né a drogarsi.

-  VIOLENTI IN CASA, ’NORMALI’ FUORI: Spesso, gli autori della violenza hanno personalità duplici e comportamenti che tendono a distinguere l’atteggiamento tenuto a casa, da quello negli spazi pubblici: la violenza è privata, non sconfina al di fuori dell’ambito familiare, secondo il 69% delle vittime italiane.

- IL TIPO DI VIOLENZA: Il carattere domestico rende più frequenti le violenze di tipo psicologico (31%) e quelle di tipo fisico, in particolare le percosse (23%) da parte del partner. A queste si aggiungono le sottili forme di minaccia (13%) e la violenza di tipo economico (10%). Sono il 3% le violenze sessuali raccontate a Telefono Rosà.

- VIOLENZE REITERATE: raggiunge l’83% dei casi il numero di vittime italiane costrette a sottostare quotidianamente agli atti violenti, dato in rilevante crescita rispetto al 2007.

-  LE CAUSE DELLA VIOLENZA SECONDO LE VITTIME: Motivi di tipo caratteriale (43%), gelosia (11%), o contrasti familiari (10%). Nell’11% la presenza di disturbi psichici.


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