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SCIOPERO DEI GIORNALISTI ...LIBERTA’ DI STAMPA E DEMOCRAZIA IN PERICOLO. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Il rinnovo del contratto dei giornalisti è un diritto primario”. Serventi Longhi: "Parole come pietre". Siddi: "Viva gratitudine al Capo dello Stato". E il grido d’allarme di Furio Colombo.

giovedì 16 novembre 2006 di Federico La Sala
[...] Se i titolari dell’imprese editoriali continueranno a negare non solo il diritto alla contrattazione ma anche il diritto al confronto tra parti sociali, anche a fronte dell’alto messaggio del Presidente della Repubblica, vorrà dire che occorrerà aprire una seria e severa riflessione nel Paese sul venir meno di una funzione fondamentale degli editori che, in tal caso sarebbero avviati verso la via, pubblicamente insostenibile, dell’irresponsabilità sociale.
La tutela di un bene (...)

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> SCIOPERO DEI GIORNALISTI ...LIBERTA’ DI STAMPA E DEMOCRAZIA IN PERICOLO. --- Dopo un trattativa no stop raggiunta l’intesa tra Fieg e Fnsi sull’ipotesi di accordo per il nuovo contratto dei giornalisti.

venerdì 27 marzo 2009

Giornalisti, dopo un trattativa no stop raggiunta l’intesa sul contratto *

L’intesa tra Fieg e Fnsi sull’ipotesi di accordo per il nuovo contratto dei giornalisti, valido dal primo aprile 2009 al 31 marzo 2013 per la parte normativa e al 31 marzo 2011 per quella economica, è arrivata giovedì notte dopo una due giorni di trattativa non stop nella sede della Federazione degli editori. Il confronto finale era iniziato mercoledì nel primo pomeriggio, dopo la Commissione contratto del sindacato dei giornalisti, ed era poi proseguita fino alla mezzanotte sfiorando più volte la rottura.

Dopo lo stop notturno la ripresa ieri mattina - giovedì 26 marzo -, poi l’interruzione per l’ultimo confronto sui testi per gli editori nel direttivo e per il sindacato dei giornalisti nel consiglio nazionale. L’incontro finale tra le due delegazioni guidate per gli editori da Alberto Donati e per il sindacato dei giornalisti da Franco Siddi, è iniziato alle 19 di ieri giovedì, per concludersi non senza difficoltà, alle 3 di stanotte, dopo 8 ore di discussione sugli ultimi spinosi punti, come quello della moratoria nell’applicazione della rimodulazione degli scatti di anzianità.

La prossima settimana l’ipotesi sarà sottoposta mercoledì al consiglio nazionale Fnsi, giovedì alla commissione contratto e venerdì alla conferenza nazionale dei Cdr e dei fiduciari. Inoltre il testo sarà anche illustrato nei prossimi giorni al Ministro del lavoro.

Tra i capitoli più delicati della trattativa quello sugli scatti di anzianità: la maggiorazione sarà del 6% del minimo dello stipendio e maturerà per i primi tre aumenti periodici per ogni biennio, mentre per gli aumenti periodici successivi al terzo per ogni triennio di anzianità. Per quanto riguarda la parte economica il valore del minimo tabellare è incrementato di 265 euro per il redattore ordinario (di cui 5 saranno devoluti al fondo di perequazione per i pensionati), che sarà corrisposto in una prima parte dal due aprile 2009 - pari a 140 euro compresa l’indennità di vacanza contrattuale - e nella seconda - pari a 125 euro - dal primo giugno 2010. La cifrà sarà di 335 euro per i redattori capo.

L’ipotesi di accordo cancella l’allegato N dedicato alle testate multimediali e introduce un capitolo sulla multimedialità che prevede un apposito programma editoriale che specifichi organizzazione del lavoro, modalità di integrazione tra le testate, utilizzo degli strumenti multimediali e preveda la formazione.

Oltre a quella del redattore esperto (dopo otto anni di anzianità) viene introdotta la figura di redattore senior, che può essere attribuita anche al redattore esperto con anzianità di servizio nella qualifica superiore ai cinque anni. Quanto al trasferimento, il giornalista assunto per prestare servizio in un determinato comune non può essere trasferito in una sede che disti più di 40 km dal luogo di svolgimento della prestazione lavorativa e potrà considerare il trasferimento sul quale non concordi come causa di risoluzione del rapporto per fatto dell’editore.

Il distacco presso testate dello stesso gruppo non può durare più di 24 mesi, salvo diverso accordo tra le parti e può essere utilizzato per comprovate esigenze produttive, organizzative e sostitutive. Eventuale proroga deve avere il consenso del giornalista. Il rapporto di lavoro con direttore, condirettore e vicedirettore «può essere risolto dall’azienda anche in assenza di giusta causa e di giustificato motivo». L’indennizzo sale a 13 mensilità di retribuzione più l’indennità di preavviso che è di altri 12 mesi, per un totale di 25 mesi.

I contratti a termine non possono superare i 36 mesi e sono consentiti in fase di sviluppo di nuove iniziative, per sostituire giornalisti assenti, per fronteggiare situazioni imprevedibili che richiedano temporanee integrazioni degli organici. Per le figure apicali (direttore, condirettore e vicedirettore) non possono durare più di cinque anni. Se un giornalista, con il cumulo di più contratti a termine, ha superato i sei mesi di lavoro per lo stesso editore, può sottoscriverne un altro della durata massima di dodici mesi presso la direzione provinciale del lavoro. Per i tempi determinati non sarà più previsto il contratto depotenziato dal punto di vista economico. E sale anche il livello retributivo (da 0,71 a 0,81%) per i redattori con meno di 30 mesi di anzianità.

* l’Unità, 27 marzo 2009


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