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SCIOPERO DEI GIORNALISTI ...LIBERTA’ DI STAMPA E DEMOCRAZIA IN PERICOLO. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Il rinnovo del contratto dei giornalisti è un diritto primario”. Serventi Longhi: "Parole come pietre". Siddi: "Viva gratitudine al Capo dello Stato". E il grido d’allarme di Furio Colombo.

giovedì 16 novembre 2006 di Federico La Sala
[...] Se i titolari dell’imprese editoriali continueranno a negare non solo il diritto alla contrattazione ma anche il diritto al confronto tra parti sociali, anche a fronte dell’alto messaggio del Presidente della Repubblica, vorrà dire che occorrerà aprire una seria e severa riflessione nel Paese sul venir meno di una funzione fondamentale degli editori che, in tal caso sarebbero avviati verso la via, pubblicamente insostenibile, dell’irresponsabilità sociale.
La tutela di un bene (...)

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> LIBERTA’ DI STAMPA E DEMOCRAZIA IN PERICOLO --- Oggi è la "Giornata europea di mobilitazione per la dignità del giornalismo", ma in Italia lo "Stand up for journalism" (un sit-in tutte le principali città del Vecchio Continente) assume purtroppo un’urgenza e un significato particolare

giovedì 6 novembre 2008

Giornalisti in piazza: «Libertà di informare»

di Silvia Garambois *

«Siamo giornalisti esuber(i)anti»: sono le "facce da tg", quelli che tutte le sere vanno in onda su La7, ad essersi scritti addosso, sulla maglietta, i rischi che corre l’informazione. E lo fanno in piazza Montecitorio, distribuendo volantini e salutando gli onorevoli, quelli che di solito intervistano, ai quali stavolta spiegano che sono addirittura 25 gli "esuberi" annunciati nel loro giornale, che 12 contratti a termine già stati cancellati. E che i cittadini rischiano di non trovare più un’informazione completa, una buona informazione.

Oggi è la "Giornata europea di mobilitazione per la dignità del giornalismo", ma in Italia lo Stand up for journalism (un sit-in tutte le principali città del Vecchio Continente) assume purtroppo un’urgenza e un significato particolare: c’è il Tg7 in sciopero, l’azienda non ne vuol sapere di sbloccare la trattativa; c’è una intera categoria senza contratto da un numero di giorni esagerato, 1.347, quasi 4 anni; c’è - e vien da dire "soprattutto" - la paura del bavaglio. Ma c’è anche l’assalto squadrista dell’altra notte al Tg3, contro il programma "Chi l’ha visto?" di Federica Sciarelli.

"Aiutateci a difendervi" è scritto sul volantino che viene distribuito ai passanti, mentre al Cinema Capranichetta (proprio sulla piazza Montecitorio) è in corso un’affollatissima assemblea: il problema è, ancora una volta, il disegno di legge sulle intercettazioni, quello che non serve a garantire la privacy del cittadino comune, ma che senz’altro impedirà di sapere, di avere notizie, sulle truffe-bond, sulle cliniche degli orrori, sulla malagiustizia, sulla malasanità, sulla malafinanza, sulla malapolitica, sulla malavita, su tutto questo finché l’iter giudiziario non approda in tribunale. E si sa quanto tempo può passare...

Purtroppo il nostro Paese è sempre lì, nella classifica della libertà di stampa: al 44esimo posto. La Federazione della Stampa, che ha organizzato la manifestazione insieme all’Unione cronisti, denuncia le leggi bavaglio. E c’è, tra le peggiori, il disegno di legge Alfano, che prevede anche il carcere per i giornalisti, contro la pubblicazione di informazioni di importante interesse per l’opinione pubblica, ma che siano rilevate da atti di indagini giudiziarie.

«Libertà di informare, libertà di conoscere»: anche questo i giornalisti si sono "scritti addosso", sulle magliette, visto che in pochi lo possono scrivere sui loro giornali. Alla manifestazione intervengono il segretario della Fnsi, Franco Siddi, il presidente dell’Ordine, Lorenzo Del Boca, dell’Unione Cronisti, Guido Columba e il presidente Fnsi, Roberto Natale che annuncia nuove mobilitazioni e anche possibili scioperi.

* l’Unità, Pubblicato il: 05.11.08, Modificato il: 06.11.08 alle ore 10.34


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