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Per l’inizio del dialogo, quello vero (B. Spinelli)

ITALIA E PAKISTAN: LA DIVINA COMMEDIA (Dante Alighieri) E IL POEMA CELESTE (Muhammad Iqbal). Ri-leggiamo insieme... le due opere e i due Autori! Un’ipotesi di rilettura di DANTE .... e un appello per un convegno e per il Pakistan!!!

DANTE PER LA PACE, PER LA PACE TRA LE RELIGIONI E TUTTI I POPOLI.
venerdì 9 novembre 2007 di Federico La Sala
[...] W O ITALY ... Dopo di lui, in Vaticano, è tornata la confusione, la paura, e la volontà di potenza e di dominio. Un delirio grande, al di qua e al di là del Tevere, ma La Legge dei nostri ‘Padri’ e delle nostre ‘Madri’ Costituenti è sana e robusta ... Dante è riascoltato a Firenze, come in tutta Italia - e nel mondo. Anche nel Pakistan - memori del “Poema Celeste” (Muhammad Iqbal) - la Commedia non è stata dimenticata!!! [...]
PENSARE UN ALTRO ABRAMO: GUARIRE LA NOSTRA (...)

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> PAKISTAN ---- Asia Bibi graziata dal presidente Zardari. La notizia, diffusa ieri, era stata smentita. Oggi una nuova conferma data da Cnn che cita come fonte il il governatore del Punjab.

mercoledì 24 novembre 2010


-  Asia Bibi graziata dal presidente Zardari
-  Pakistan non abrogherà legge blasfemia

-  La notizia, diffusa ieri, era stata smentita. Oggi una nuova conferma data da Cnn che cita come fonte il il governatore del Punjab.
-  Gruppi religiosi musulmani hanno minacciato dure proteste contro la liberazione

ISLAMABAD - Ieri la notizia della grazia per Asia Bibi, la cristiana cristiana pachistana condannata a morte per blasfemia, aveva fatto il giro del mondo. Ma poco dopo la smentita aveva di nuovo fatto temere per la sorte della donna. Oggi una nuova conferma: il presidente Asif Ali Zardari ha concesso la grazia. Lo dice la Cnn citando il governatore del Punjab, Salman Taseer. "Il presidente Zardari è un liberale, non lascerà che questa povera donna muoia - ha detto -. Non sarà una vittima di questa legge". E ha aggiunto: "L’Alta corte dovrebbe sospendere la sentenza e rilasciarla. Se lo fanno, bene. Altrimenti, allora la grazieremo’’.

Si conclude così, una vicenda che ha tenuto migliaia di persone con il fiato sospeso e che ha suscitato manifestazioni di solidarietà e protesta in tutto il mondo. Nonostante il clamore suscitato dalla vicenda, però, il Pakistan non Il Pakistan non abrogherà la legge sulla blasfemia, ma si limiterà a introdurre degli emendamenti per evitare eventuali abusi contro le minoranze religiose. Lo ha detto oggi il ministro delle Minoranze, Shakbaz Bhatti, secondo quanto riporta il sito internet del quotidiano Dawn.

La legge, introdotta dal dittatore Zia al Haq negli anni Ottanta, gode di un vasto supporto nel Paese dove i musulmani sono il 95% della popolazione. Il ministro, un cristiano, ha detto che un’eventuale revoca potrebbe suscitare le proteste dei gruppi religiosi fondamentalisti che sono interessati a rovesciare il governo. Bhatti ha annunciato che "saranno tenute delle consultazioni con i diversi rappresentanti della società" per discutere delle modifiche da apportare, ma ha escluso l’abrogazione della severissima legge. "Dobbiamo valutare attentamente le reazioni di coloro che non sempre hanno sentimenti tolleranti. Per ora è sufficiente impedire che sia usata con altri fini" ha aggiunto.

Secondo alcune stime, dal 1987 oltre mille persone sono state incolpate per blasfemia, ma non un singolo caso è stato confermato in appello. Inoltre nessuna sentenza di morte è finora stata mai eseguita. Asia Bibi è stata prima donna a essere condannata alla pena capitale per blasfemia.

* la Repubblica, 23 novembre 2010


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