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La costruzione del ’presepe’ cattolico-romano .... e la ’risata’ di Giuseppe!!!

MEMORIA DI FRANCESCO D’ASSISI. "VA’, RIPARA LA MIA CASA"!!! Benedetto XVI ha ricordato la conversione di Francesco: «l’ex play boy convertito dalla voce di Dio»... ma ha "dimenticato" la denuncia sul "ritardo dei lavori", fatta da Pirandello già a Benedetto XV. Che disastro!!!

LA "SACRA FAMIGLIA" DELLA GERARCHIA CATTOLICO-ROMANA E’ ZOPPA E CIECA: IL FIGLIO HA PRESO IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO". E’ ORA DI RESTITUIRE "L’ANELLO DEL PESCATORE" A GIUSEPPE, PER AMARE BENE MARIA - NON GIOCASTA!!!
giovedì 4 ottobre 2012 di Federico La Sala

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> "Va’, ripara la mia casa"!!!.... Benedetto XV, la denuncia sul "ritardo dei lavori", fatta da Pirandello ... e quanto tempo perso!!!

mercoledì 1 agosto 2007

Benedetto XV, magistero di pace

Oggi su «L’Osservatore Romano» un articolo dello storico Danilo Veneruso rilegge la «Nota alle potenze belligeranti» del 1° agosto 1917 (Avvenire, 01.08.2007)

La «Nota alle potenze belligeranti» del 1° agosto 1917, in cui la Prima guerra mondiale viene bollata «inutile strage», non è l’esito d’una discontinuità di analisi, magistero o iniziativa. Fin dal giorno della sua elezione «il 3 settembre 1914, Benedetto XV è stato instancabile, prima ancora di parlare di pace, nel presentare il carattere e le prospettive funeste» del conflitto. Così scrive lo storico Danilo Veneruso in un articolo pubblicato oggi su «L’Osservatore Romano» nel 90° anniversario della nota di papa Giacomo della Chiesa - ricordata il 22 luglio scorso all’Angelus da Benedetto XVI. Veneruso ripercorre l’evoluzione del quadro internazionale, politico e culturale, che sfocerà nella «grande guerra», considerata «necessaria» dai governi e dalle élite del tempo «per porre ordine alla modernità». Proprio contro l’idea diffusa che le sfide complesse della modernità potessero essere risolte solo con le armi e la violenza, puntò il dito Benedetto XV. Lo fece con chiarezza d’analisi e linguaggio, come testimonia la celebre espressione «inutile strage», che in un primo momento - annota Veneruso - era apparsa eccessiva ai collaboratori del Papa, rispetto agli standard del bon ton diplomatico. Il magistero di pace di Benedetto XV non restò senza frutti: tra i più significativi - scrive ancora Veneruso - la nascita nel 1919 della «Lega per la pace» dei cattolici tedeschi, nel cui statuto si afferma che «il precetto evangelico dell’amore» deve valere nei rapporti fra le persone come in quelli fra gli Stati e i popoli, nell’economia e nella vita sociale.


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