SI ALLARGA CONFLITTO ISRAELE-LIBANO Israele bombarda e detta le sue condizioni Si allarga il conflitto israelo-libanese. Per tutto il giorno sono proseguite le offensive di Hezbollah e le rappresaglie israeliane (La Stampa, 14.07.2006)
GERUSALEMME. Si allarga il conflitto israelo-libanese. Per tutto il giorno sono proseguite le offensive di Hezbollah e le rappresaglie israeliane. Nuovo raid sulla periferia di Beirut e ancora missili sull’aeroporto, mentre continuano i lanci di razzi Katiuscia a nord di Israele.
Prendendo atto dell’escalation di violenze, il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha annunciato un possibile cessate il fuoco in Libano a tre condizioni: la liberazione dei due soldati israeliani sequestrati da Hezbollah, lo stop ai lanci di razzi verso Israele, l’applicazione di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza sul disarmo dei guerriglieri sciiti.
La comunità internazionale nel frattempo reagisce con sdegno all’ondata di violenze. Il responsabile dei diritti umani per l’Onu, Jan Egeland, sostiene che il blocco imposto da Israele a confini, porti e aeroporti del Libano «viola le leggi internazionali e il senso comune».
Il Vaticano, con il cardinale Angelo Sodano, ha deplorato l’attacco israeliano ad un paese «libero e sovrano». Un appello per un immediato ’cessate il fuocò è giunto anche dal presidente russo Vladimir Putin, che ha annunciato l’inserimento della crisi mediorentiale nell’agenda del G8 di San Pietroburgo.
Anche il presidente del Consiglio Romano Prodi si è pronunciato contro l’escalation di violenze e le rappresaglie ’sproporzionatè, raccogliendo il plauso degli esponenti della maggioranza. Critica l’opposizione. Per Gianfranco Fini il governo è «irresponsabile» e ha spezzato il «rapporto di fiducia» che c’era fra Italia e Israele.