CRISTIANESIMO, AFRICA, E "DIO" DEL CATTOLICESIMO-ROMANO....

AFRICA: «Una Chiesa non chiusa su se stessa ma che condivide gioie e speranze, problemi e sfide dell’intera società africana».

Preparazione dell’Assemblea del Sinodo dei vescovi: Lineamenta
giovedì 29 giugno 2006.
 

Una Chiesa dinamica, con lo sguardo aperto sul futuro, impegnata contro miseria e sottosviluppo È il quadro che emerge dalle Linee preparatorie alla II Assemblea speciale dei vescovi del Continente

Una «bussola» per l’Africa: pace, giustizia e perdono

Sono stati presentati ieri mattina in Vaticano «Lineamenta», tappa del cammino verso il prossimo Sinodo africano Arinze: una realtà ecclesiale viva che cerca di testimoniare la fede in modo sempre più approfondito

Da Roma Fabrizio Mastrofini (Avvenire, 28.06.2006)

Una Chiesa dinamica, in un contesto sociale complesso che sfida la testimonianza cristiana in molti campi. È la «fotografia» della realtà ecclesiale africana che emerge dai Lineamenta per la preparazione dell’Assemblea del Sinodo dei vescovi per l’Africa, la seconda dopo quella del 1994.

Questa volta il tema prescelto, approvato da Benedetto XVI, è «Voi siete il sale della terra...voi siete la luce del mondo» (Mt 5, 13.14). Il testo è stato presentato ieri dal cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il culto divino e da monsignor Nikola Eterovic, Segretario generale del Sinodo dei vescovi.

Il documento presenta la realtà africana e le problematiche principali in cinque capitoli, nell’ambito generale della «nuova evangelizzazione», necessaria al continente.

Nel PRIMO viene descritta brevemente la situazione sociale, economica, politica, culturale e religiosa e viene esaminato anche il ruolo delle religioni e, in particolare, il rapporto tra il cristianesimo e l’islam. Si mettono in luce le difficoltà del cammino ecumenico e il ruolo favorevole che invece può svolgere la cultura di fondo, caratterizzata dalla religione tradizionale africana.

Il SECONDO capitolo presenta la realtà sempre attuale di Gesù, Salvatore anche dell’uomo africano, come la sorgente della Buona Notizia che illumina la complessa realtà africana e che orienta la Chiesa sul cammino della riconciliazione, della pace e della giustizia.

Il TERZO capitolo rileva che la Chiesa nella sua opera di evangelizzazione deve applicare la dottrina sociale alla realtà africana, anche perché in molti Paesi solo l’istituzione ecclesiale possiede l’autorità morale di parlare a tutta la società.

Il capitolo seguente, il QUARTO, rileva che l’annuncio di salvezza libera l’uomo in ogni sua dimensione e spetta a tutte le componenti della Chiesa intesa come famiglia di Dio e diventa sempre più urgente l’educazione del laicato cattolico, capace di promuovere il bene comune. Si ribadisce poi la condanna dei traffici indiscriminati di armi, in genere vendute dai Paesi ricchi, che, poi, vengono adoperate in guerre fratricide dai Paesi africani poveri che spendono in modo irresponsabile le poche risorse economiche che dovrebbero essere destinate alla promozione del benessere dei propri cittadini.

Infine il QUINTO capitolo insiste sull’importanza della celebrazione della Santa Messa, sull’adorazione dell’Eucaristia, sulle altre forme di preghiera della Chiesa. La Chiesa, famiglia di Dio, sacramento di salvezza, animata dallo Spirito Santo, ha delle risorse per poter cambiare la faccia della terra in un’Africa riconciliata, le cui popolazioni sappiano vivere in pace, incamminate verso il progresso equilibrato e il raggiungimento di una maggiore giustizia sociale.

Sui temi della giustizia e del ruolo della Chiesa, ha insistito il cardinale Arinze sottolineando come «le diocesi in Africa intraprendono concrete iniziative di solidarietà cristiana verso i poveri e i bisognosi. Molte Conferenze episcopali hanno delle commissioni per la giustizia e la pace, le quali aiutano anche nell’educare i cittadini sui loro diritti e doveri di voto.

I vescovi, soprattutto quando riuniti in Conferenza, discutono delle questioni nazionali con coraggio e amore. I rifugiati e i profughi incontrano la Chiesa come una delle poche istituzioni in grado di prendersi cura di loro e di mettere un sorriso sui loro volti». Dalla conferenza stampa è emersa così l’immagine di una comunità ha detto Arinze - che cerca di vivere la propria fede in modo sempre più approfondita. «Una Chiesa non chiusa su se stessa ma che condivide gioie e speranze, problemi e sfide dell’intera società africana».


Sul tema, nel sito, si cfr.:

AFRICA, CRISTIANESIMO, E "DIO" DEL CATTOLICESIMO-ROMANO. Una gerarchia senza Grazie (in greco, Χάριτες - Charites) e un papa che scambia la Grazia ("Charis") di Dio ("Charitas") con il "caro-prezzo" del Dio Mammona (Benedetto XVI, "Deus caritas est") aprono i lavori ...


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