Champions League, storia e statistiche: StageUp fa i conti ai club

martedì 14 settembre 2010.
 

di Federico Succi

Finalmente riparte la Champions League, il torneo più importante, a livello di club, del vecchio continente, soprattutto a livello economico e di ritorno di immagine. L’agenzia StageUp Sport & Leisure Business è tra le aziende di riferimento per quanto riguarda il business dello sport ha stilato un rapporto sui ricavi ottenuti dalle squadre partecipanti alla Champions League durante il periodo 2003- 2010.

Partiamo dal 2010, anno in cui l’Uefa ha ripartito ben 746.6 milioni di euro ai club partecipanti alla Champions, di cui 413.1 milioni destinati ai club partecipanti alle fasi finali (ogni squadra che ha raggiunto almeno gli spareggi ha ricevuto 2.1 milioni di euro). Nel 2010, così come nel periodo che va dal 2006 al 2009, sono stati destinati 10.1 milioni di euro alle squadre eliminate nelle qualificazioni per Champions ed Europa League.

Riguardo ai proventi derivanti dai diritti televisivi conclusi dall’Uefa, il 75% è destinato ai club, fino ad un massimo di 530 milioni, mentre il restante viene destinato allo sviluppo del calcio europeo ed all’Uefa stessa per coprire i costi di organizzazione. Se ci sono entrate supplementari, cioè che superano il tetto di cui sopra, l’82% viene destinato ai club ed il restante va sempre all’Uefa. Per quanto riguarda il 2009/2010 è stato rilevato che ogni squadra iscritta al girone della Champions ha ricevuto un minimo di 7.1 milioni di euro: infatti ogni squadra riceve un bonus di 3.8 milioni più un premio a partita di 550 mila euro. Inoltre è previsto un incentivo di 800 mila euro per ogni vittoria e 400 mila per ogni pareggio.

Ovviamente più le squadre vanno avanti e più gli incassi si fanno consistenti.

Ogni squadra che raggiunge gli ottavi guadagna automaticamente 3 milioni; 3.3 milioni vanno alle squadre qualificatesi ai quarti, 4 alle semifinaliste. Nell’ultimo anno al club vincitore della Champions, l’Inter, sono andati 9 milioni per aver vinto la finale, mentre al Bayern Monaco, “appena”, 5.2 milioni.

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Dal 2003 al 2010 tra le prime dieci squadre cha hanno guadagnato di più da questa manifestazione troviamo ben 4 inglesi, di cui 3 ai primi tre posti e cioè Manchester Utd. (216.594.438 milioni guadagnati), Chelsea (215.869.359) e Arsenal (189.186.115), mentre il Liverpool è appena ottavo (159.607.113). Due italiane, con l’Inter (174.521.932) al quarto posto, mentre il Milan (154.154.715) occupa la nona posizione. Le spagnole come il Real Madrid (138.168.872) ed il Barcellona (167.689.047) occupano rispettivamente il decimo ed il sesto posto. Infine abbiamo una francese al quinto posto, il Lione (167.899.301) e la finalista dell’edizione passata, il Bayern Monaco (165.849.510) al settimo posto. Per quanto riguarda le altre italiane, Roma (96.716.299) e Juve ( 92.661.783), sono rispettivamente al dodicesimo e tredicesimo posto.

Da questi dati emerge come il Milan, nonostante due finali vinte e una persa, abbia guadagnato meno dell’Inter, un trionfo e una semifinale (peraltro persa proprio contro i rossoneri) i massimi traguardi raggiunti in questo periodo. L’unica “intrusa”, sembra proprio l’Arsenal, che, aldilà di una finale persa contro il Barcellona, non ha ottenuto grandi risultati, ma evidentemente è riuscita a sfruttare meglio di altri le partecipazioni.

Osservando il ricavo medio per nazione notiamo che l’Inghilterra è in testa con un distacco imbarazzante dalla seconda, l’Italia: i team di Premier sommano un ricavo di 781.257.025, mentre i nostri “appena” 592.491.529. Particolare è la situazione della Spagna che ha un ricavo per nazione quasi come quello nostrano, ma per quanto riguarda il ricavo medio per club ottiene una cifra “modesta”, in quanto paga l’alto numero di squadre partecipanti che si sono avvicendate nel periodo in considerazione. Infatti, sono ben dieci le squadre che si sono divise i ricavi, mentre l’Inghilterra, che ovviamente domina anche questa classifica, nel periodo che va dal 2003 al 2010 ha presentato appena 4 squadre. Possiamo aggiungere le solite 4, che dominano le classifiche di ricavo medio a partecipazione: ai primi due posti Man. Utd. e Chelsea, quasi 31 milioni di euro a partecipazione, al terzo posto troviamo il Barcellona con quasi 28 milioni (ma le inglesi hanno partecipato in 7 edizioni, il Barça “solo” 6) e infine il Bayern Monaco, circa 27.5 milioni.

Il campionato inglese sarà anche il più ricco ma è senz’altro il più piatto d’Europa, se in 8 anni le prime quattro squadre sono risultate sempre le stesse “Big Four”, scambiandosi solo le posizioni. Forse quest’anno il City di Mancini riuscirà a spezzare questa monotonia.

Da questo punto di vista il più avvincente sembra proprio la Liga spagnola, con dieci squadre - oltre Barça e Real - che si sono avvicendate nel corso degli anni. Il punto è: chi ricorda che fine hanno fatto gli sparring partner delle due grandi di Spagna? Il Villareal è sparito, il Valencia quest’anno ha venduto il suo pezzo pregiato (Villa n.d.r.), il Siviglia è, da anni, praticamente immobile sul mercato, il Deportivo la Coruna è scomparso dal grande giro. Soltanto l’Atletico di Forlan e Aguero sembra essersi risollevato, dopo anni di buia latitanza.

Sul fronte inglese, c’è da dire che il predominio economico non è tale sul campo, se consideriamo che tra il 2003 e il 2010 tre volte hanno vinto le italiane (2 Milan, 1 Inter), 2 il Barcellona ed una, rispettivamente, il Porto di Mourinho, il Manchester e il Liverpool.

Nonostante le inglesi siano arrivate in finale ben 5 volte, hanno portato a casa il trofeo nell’unico derby inglese disputato e nel famoso 3-0, 3-3 di Istanbul, tanto caro a Benitez, il quale forse dimentica gli enormi debiti lasciati in eredità ai Reds (ma tutto il calcio inglese è sommerso dai debiti). Si può ben dire che il gap economico venga annullato dal fattore campo.

Ma quanto deve spendere in media un club se vuole arrivare almeno in finale?

Nel 2008/2009 StageUp ha stimato che i club arrivati in finale, Manchester Utd e Barcellona, avessero investito almeno 40 milioni. Lo United, che in quella edizione era campione in carica, per rinforzare la rosa aveva speso 47.5 milioni di euro contro i 42.9 incassati dall’Uefa per la vittoria in Champions dell’anno precedente, mentre la campagna acquisti del Barça superava di poco i 41 milioni contro i 27.5 incassati dall’Uefa per aver raggiunto la semifinale nell’edizione precedente.

A giudicare questi numeri sembra quasi che non convenga vincere la Coppa dalle grandi orecchie, ma visibilità e prestigio, sia in termini commerciali che pubblicitari, nel lungo termine accrescono l’immagine - e non solo - dei club vincitori.


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