Roy Hodgson: Coppa Uefa persa con l’Inter, Europa League 2010 persa col Fulham

lunedì 5 luglio 2010.
 

di Federico Succi

I tifosi interisti sicuramente ricorderanno Roy Hodgson, ed altrettanto sicuramente non avranno proprio un bel ricordo. Passò alla storia per aver perso una finale di Coppa Uefa contro lo Shalke 04, ma soprattutto passò alla storia per essere l’allenatore ad aver dato il via libera alla cessione di Roberto Carlos.

La carriera di Hodgson è stata una carriera lunga ma fatta anche di molto dolore. Ad esempio, nel ’90, Hodgson andò in Svizzera ad allenare il Neuchatel Xamax, a cui riuscì l’impresa di battere squadre molto più blasonate come il Real Madrid, ma quella squadra non ottenne successi di rilievo. Della finale di coppa uefa con l’Inter persa nel ’97 ne abbiamo già parlato.

Dopo questa avventura si trasferisce al Blackburn Rovers dove viene precocemente licenziato, pare, per scarsa condizione fisica della squadra. Passa ad allenare la nazionale finlandese per portarla all’europeo 2008, ma la sua nazionale finisce quarta e viene accusata per la scarsa propensione offensiva e l’eccessivo difensivismo. La prova furono i cinque 0-0 in quattordici partite. Dopo tutte queste vicissitudini, il calcio sembra restituirgli ciò che gli aveva tolto in tutti questi anni.

Hodgson riesce infatti nell’impresa di portare in finale di Europa League ( la prima della storia n.d.r.) il modesto Fulham, mattatore della Juventus, a cui manca un trofeo in bacheca da ben 131 anni, ossia dalla sua fondazione. Finalmente arriva l’occasione ideale. Un confronto con l’ Atletico Madrid, squadra alla sua portata. Dopo essere passati in svantaggio, con gol di Forlan, i londinesi si rimboccano le maniche e agguantano subito il pareggio con Davies. La ripresa vede il Fulham meglio organizzato in campo e sembra la volta buona.

Si arriva ai supplementari, e nel secondo tempo Aguero mette in mezzo un pallone che Forlan deve solo spingere in rete. 2-1. A nulla sono valsi i tentativi del Fulham di riportare la partita in parità. E così ancora una volta Hodgson rimane a bocca asciutta, mantenendo questo suo triste primato, che a questo punto sembra più una maledizione. Di solito non c’è favola senza lieto fine, ma qui il lieto fine sembra non arrivare mai ed allora più che una favola sembra, appunto una storia maledetta.

La maledizione di Hodgson.


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