Germania: Wulff lascia. Merkel: questa è la legge
Il presidente tedesco accusato di corruzione.
Telefonata tra la cancelliera, Monti e Papademos *
Il presidente tedesco Christian Wulff ha annunciato le sue dimissioni, per oggi. "La Germania ha bisogno di un presidente che non ha solo il sostegno della maggioranza ma di una grande maggioranza di cittadini", ha spiegato Wulff a Bellevue annunciando le dimissioni. Per tali ragioni, ha aggiunto, "non è più possibile" per lui portare avanti l’incarico.
"Ho fatto errori ma sono sempre stato onesto". Lo ha detto il presidente della repubblica federale tedesca Christian Wulff, annunciando le sue dimissioni. Wulff, a cui stampa e ed opposizione chiedevano di dimettersi da diversi giorni, è accusato tra l’altro di aver ottenuto un prestito dalla moglie di un uomo d’affari con cui aveva negato di avere avuto rapporti.
Il presidente della Camera Bassa Horst Seehofer (CSU), assume l’incarico di presidente della Repubblica federale tedesca, in sostituzione di Christian Wulff, che si è appena dimesso. Lo ha annunciato lo stesso Wulff a Bellevue.
Ieri la Procura di Amburgo aveva chiesto la revoca dell’ immunità di Wulff, una decisione che toccherà al Parlamento tedesco. La magistratura, secondo quanto trapelato dalla stampa, intende indagare su ipotesi di reato relative a scambi di favori fra il presidente e alcuni amici imprenditori, che risalirebbero all’epoca in cui Wulff era alla guida del Land Bassa Sassonia.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha preso atto con "dispiacere" e "rispetto" della decisione di Wulff di ritirarsi. "Il nostro stato di diritto prevede che siamo tutti uguali davanti alla legge". Lo ha detto Merkel a Berlino in un passaggio del suo intervento per le dismissioni del presidente tedesco.
La cancelliera Angela Merkel vuole che la successione di Christian Wulff sia decisa molto rapidamente. Per questo motivo, secondo la Dpa, sarebbe già in programma, sabato, un incontro con i leader degli altri due partiti del suo esecutivo, Horst Seehofer, del Csu, e Philipp Roeselr dell’Fdp. Nel maggio 2010 Wulff era succeduto al presidente dimissionario Horst Kohler.
Merkel, annullata la visita a Roma oggi, conta di poter organizzare "al più presto un nuovo incontro" con Mario Monti in Italia. Lo ha detto il portavoce Steffen Seibert a Berlino. "I contatti con l’Italia rimangono molto stretti in questi giorni", ha sottolineato, in vista dell’eurogruppo sulla Grecia.
OGGI TELEFONATA A TRE MONTI-MERKEL-PAPADEMOS - Angela Merkel e Mario Monti si terranno in stretto contatto durante il fine settimana, in vista dell’Eurogruppo di lunedì. Su iniziativa di Monti, avrà luogo oggi, a fine mattinata, una conversazione telefonica a tre, con la Cancelliera Merkel e il Primo Ministro greco Lucas Papademos.
RINVIATO INCONTRO MERKEL-MONTI - Merkel ha rinviato un incontro previsto per oggi a Roma con il presidente del Consiglio Mario Monti, viste le annunciate dimissioni del presidente tedesco, Christian Wulff, accusato di corruzione. Fonti ufficiali del governo tedesco non hanno indicato nessuna ragione per il rinvio dell’incontro, per il quale non sarebbe stata fissata ancora nessuna data, limitandosi a dire che la Merkel ha informato Monti con una telefonata. Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina una telefonata dal Cancelliere della Repubblica Federale di Germania.
* ANSA, 17 febbraio 2012, 13:43
L’esempio di Berlino
di Barbara Spinelli (la Repubblica, 18 febbraio 2012)
Conviene non dimenticare come nacque la candidatura di Christian Wulff, nel 2010. Nacque molto male, perché Angela Merkel s’era incaponita sul suo nome. Lo preferì a quello di un personaggio di ben altra statura. Se i tedeschi avessero potuto eleggere direttamente il capo dello Stato, senz’altro avrebbero scelto Joachim Gauck, non il grigio uomo d’apparato democristiano. Gauck era l’uomo del momento giusto, per la successione di Horst Köhler alla massima carica dello Stato. Per aver conosciuto la paura quando era un pastore dissidente nella Germania comunista, sapeva quel che significa pensare con la propria testa, resistere, affrontare tempi difficili come i nostri.
Assieme a Havel, era stato uno dei rari dissidenti che non solo aveva combattuto il totalitarismo ma era stato capace di guardare dentro se stesso, di intuire quello che può fare, di ogni uomo, un conformista o un ideologo, a seconda delle necessità e delle convenienze. Per dieci anni, fra il 1990 e il 2000, aveva diretto un’istituzione essenziale per l’unificazione tedesca e la rinascita democratica in Germania Est: l’autorità che archivia e mette a disposizione del pubblico gli atti della Stasi (servizi di sicurezza dell’Est). L’ex pastore era il candidato proposto da socialdemocratici e verdi, la sua popolarità nei sondaggi era immensa.
Angela Merkel predilesse Wulff, per mediocri calcoli di partito e probabilmente perché Gauck era figura troppo imponente per lei. L’outsider amato dai tedeschi l’avrebbe messa in ombra. Più segretamente, forse, contava anche la vita diversa che ciascuno dei due aveva avuto nella Germania comunista: dissidente lui, non comunista ma certamente conformista lei. Di Wulff non si conoscevano disonestà, quando fu designato. Ma era un personaggio senza spessore, senza grande passato. Ora che sono venuti alla luce tante macchie, e un intreccio così importante fra interessi pubblici e privati, la scelta del Cancelliere appare ancora più incongrua, e ottusa.
Wulff è il figlio della meschinità politica, del pensare corto e piccolo che ha prevalso in questi anni ai vertici tedeschi, specialmente democristiani. Roland Nessel, editorialista dello Spiegel, gli ha affibbiato un nomignolo: il Presidente altro non era che un Gernegroß, un «vorrei esser grande». In Italia diremmo: un «vorrei ma non posso». In Germania i capi di Stato non hanno poteri vasti come in Francia e America; non sono neanche paragonabili ai colleghi italiani. Da loro ci si aspetta tuttavia un senso acuto dell’etica pubblica, un’attitudine leggermente aristocratica a volare alto: a dire - nei momenti critici - parole possenti e decisive. Cruciali furono nel dopoguerra, e poi tra gli anni ’70 e ’90, presidenti come Theodor Heuss, Gustav Heinemann, Richard Von Weizsäcker, Roman Herzog, Johannes Rau. Il declino della carica comincia nel 2004, con il predecessore di Wulff che fu Horst Köhler. Tutti e due sono stati uomini della Merkel, costretti a dimettersi prima del tempo.
Detto questo, la caduta di Wulff è un giorno memorabile per la democrazia tedesca. I legami del Presidente con finanzieri poco fidati, la maniera in cui aveva ottenuto crediti agevolati grazie ai favori dell’industriale Geerkens, ai tempi in cui era presidente della Bassa Sassonia, i piccoli favori ottenuti dal magnate dell’industria cinematografica David Groenewold: simili reati non reggono il paragone con la corruzione che mina la politica italiana, ma sono insopportabili per i tedeschi. Sono il segno che i partiti nelle loro chiuse cucine possono sbagliare e deviare dall’etica pubblica, ma che nella società esistono fortissimi anticorpi, pronti a reagire a ogni sorta di malaffare, di bugia detta dal potere. E tutto questo, prima che comincino i processi veri e propri. Un caso Cosentino è impensabile in Germania. L’ultimo scandalo fu quello del ministro della Difesa Karl-Theodor zu Guttenberg, costretto a dimettersi nel marzo 2011, quando si scoprì che la sua tesi di dottorato era frutto di plagio. Anche Guttenberg era uomo della Merkel.
Non ci sono grandi personalità a guidare la Germania, ma il controllo sociale sulla politica è intenso, e le campagne stampa godono dell’appoggio della popolazione. L’uguaglianza di tutti davanti alla legge è una regola aurea cui la nazione e le sue classi dirigenti non rinunciano. L’una e le altre non indietreggiano davanti ai capi di Stato. Non lasciano soli i magistrati e i giornalisti, a fare le loro inchieste. Per questo i risultati di tali battaglie sono tangibili, e tempestivi.
Non così in Italia. Sono stati necessari la crisi economica e lo spread impazzito, perché Berlusconi venisse spinto fuori dall’arena politica. E ancor oggi la corruzione dilaga, ancor oggi l’operazione Mani Pulite è ricordata con sospetto, rancore: per alcuni il malcostume ha toccato le vette odierne non malgrado, ma a causa dei procedimenti contro Tangentopoli. C’è perfino chi ritiene non irrealizzabile il sogno di Berlusconi di salire un giorno al Quirinale. Speriamo che la Germania diventi un esempio per il funzionamento della sua democrazia, e non solo per la disciplina finanziaria che sta imponendo all’Unione europea
L CASO Presidente tedesco Wulff si dimette Angela Merkel annulla visita a Roma
Il capo di Stato tedesco al centro di uno scandalo: è accusato di aver ottenuto da un amico un prestito a tasso agevolato. Ieri la Procura di Hannover ha chiesto l’annullamento dell’immunità parlamentare per poter procedere a indagini sul suo conto. Il cancelliere: "Rispetto e rammarico". Telefonate a Monti e Napolitano *
BERLINO - Il presidente tedesco Christian Wulff, 52 anni, si è dimesso. Lo ha annunciato lo stesso presidente nel corso di una dichiarazione dalla sede della presidenza, il castello di Bellevue a Berlino: "Ho fatto degli errori, ma sono stato sempre in buona fede - ha detto Wulff -. C’è bisogno di un presidente che possa dedicarsi completamente alle sfide europee e abbia fiducia ampia dei cittadini. Gli sviluppi di questa settimana hanno dimostrato che questa fiducia non c’è più e quindi non c’è altra possibilità che abbandonare questa carica: oggi perciò mi dimetto", ha aggiunto. Annullata la visita del cancelliere tedesco, Angela Merkel, in programma oggi a Roma. La Merkel avrebbe dovuto incontrare alle 12 a Palazzo Chigi il premier Mario Monti e a seguire si sarebbe recata al Quirinale per una colazione di lavoro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Grande rammarico. "Ho ascoltato le dimissioni di Wulff con molto rammarico". Così il cancelliere tedesco in conferenza stampa ha commentato la decisione del presidente al quale ha rivolto un ringraziamento. "Lui si è dedicato con dedizione e grande impulso alla Germania, ha rappresentato sempre degnamente questo Paese, anche all’estero", ha aggiunto la Merkel, ma ora "il presidente riteneva di non potere servire più il popolo". Il cancelliere ha, poi, annunciato: "I partiti si riuniranno per trovare un accordo per un successore. Vogliamo condurre i colloqui in maniera veloce. I partiti che governano la Repubblica federale, la Cdu e la Fdp dopo consultazioni assieme ai socialdemocratici ai Verdi/Bundnis 90 cercheranno di trovare un candidato comune per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica federale tedesca". Poi ha concluso: "Il nostro stato di diritto prevede che siamo tutti uguali davanti alla legge’’.
Wulff: "Sarò scagionato". "Credo di essermi comportato in maniera retta senza commettere illeciti e questo verrà dimostrato - ha detto Wulff -. Sono convinto che il mio recarmi alla Procura di Hannover mi scagionerà in tutti i modi". Poi ha aggiunto: "Lascio la strada libera al mio successore. Il presidente del parlamento insieme al capo di governo sceglieranno il prossimo successore. Giovedi ne parleranno", ha detto ancora Wulff. Il presidente della Camera Bassa Horst Seehofer (CSU), assume l’incarico di presidente di transizione della Repubblica federale tedesca.
Immunità. Ieri, la Procura di Hannover, nel nord della Germania, ha annunciato di aver chiesto l’annullamento dell’immunità per il presidente della Repubblica, accusato da due mesi di illeciti. Il presidente della Repubblica tedesca gode della stessa immunità dei parlamentari: possono essere perseguiti penalmente solo se il Bundestag concede l’autorizzazione. E il parlamento dovrà riunirsi in seduta plenaria per decidere del caso.
Lo scandalo. Nelle ultime ore c’è stata una drammatica accelerazione della crisi al vertice dello Stato tedesco. Mercoledì sera la procura di Hannover ha aperto un’inchiesta nei confronti del presidente per interesse privato in atti di ufficio: su di lui pesa l’accusa di avere ottenuto un prestito di 500mila euro da un imprenditore amico, con un tasso di favore del 4%, quando era governatore del Land della Bassa Sassonia. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la notizia di tre pernottamenti in un albergo dell’isola di Sylte di 258 euro l’uno, pagati sempre da un imprenditore a lui vicino e che Wulff dice di aver rimborsato in contanti. Anche la giovane moglie di Wulff, la bella Bettina, 38 anni, è finita nel calderone mediatico per dei vestiti di grandi firme (tedesche) ricevuti in omaggio. Il presidente tedesco ha tentato di riacquistare un po’ di credibilità e allontanarsi dai quotidiani attacchi della stampa tedesca (in prima linea la Bild) con un viaggio in Italia di tre giorni 1, dal 13 al 15 febbraio, ma non è bastato.
Oltre ai partiti dell’opposizione anche nei settori della maggioranza di governo è venuto meno il sostegno politico al capo dello Stato, a partire dal partito liberale, che ha già preso chiaramente le distanze. ’’Per rispetto alla massima carica che ricopre, Wulff deve adesso trarre le conseguenze’’, aveva dichiarato Heiner Garg, vicepresidente del land dello Schleswig-Holstein. Un alto esponente della Csu bavarese, partito fratello di quello di Angela Merkel, aveva dichiarato che è ’’inimmaginabile un presidente che si rechi in Procura’’.
Telefonate a Monti e Napolitano. La Merkel ha telefonato al premier italiano Mario Monti per annunciare di dover rinviare la visita. Si è trattato di una telefonata cordiale, durante la quale la Merkel ha assicurato di voler venire in Italia al più presto. Come spiegano fonti del governo italiano i due capi di governo si risentiranno anche in giornata. Stamani anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto una telefonata dalla Merkel.
Conference call a tre con Papademos. "La Cancelliera Merkel e il Presidente Monti si terranno in stretto contatto durante il fine settimana, in vista dell’Eurogruppo di lunedì", ha fatto poi sapere Palazzo Chigi. A fine mattinata su iniziativa di Monti, c’è stata una conversazione telefonica a tre, con la cancelliera Merkel e il primo ministro greco Lucas Papademos: "Al termine di questo colloquio, dettagliato e condotto con spirito costruttivo - si legge nel comunicato - i tre partecipanti si sono dichiarati fiduciosi che lunedì all’Eurogruppo potrà essere raggiunto l’accordo sulla Grecia".
Due rinvii in un mese. È la seconda volta in poco meno di un mese che un incontro tra Mario Monti e Angela Merkel a Roma viene annullato. Il 20 gennaio scorso 2 infatti avrebbe dovuto tenersi nella Capitale un vertice tra il premier italiano, la cancelliera tedesca e il presidente francese Nicolas Sarkozy, ma venne rinviato per improvvisi impegni di quest’ultimo legati alla politica transalpina. Stavolta a fare slittare il vertice Merkel-Monti sono questioni interne alla Germania, con la crisi istituzionale legata all’inchiesta sul presidente Christian Wulff che potrebbe portare già oggi alle sue dimissioni.
* la Repubblica, 17.02.2012