Memoria

Oggi i funerali dei cinque ragazzi calabresi morti a Natale

mercoledì 28 dicembre 2011.
 

di Carmine Gazzanni

Frank e Robert Laurenzano, Domenico Noce, Samuel Crivaro, Emanuela Palmieri. Frank, il più grande, aveva 22 anni, ed Emanuela, la più piccola, soltanto 15. I cinque ragazzi calabresi sono morti a Natale, sulla statale 107 Paola-Crotone. Erano partiti da San Giovanni in Fiore (Cosenza) a bordo di una Wolkswagen Lupo; bianca come l’adolescenza, un libro tutto da scrivere. Cena in famiglia, passata la mezzanotte viaggiavano verso Crotone. Avrebbero festeggiato il Natale chissà dove. Magari per le vie di Caccuri (Crotone), che offrono paesaggi lunari a sud di San Giovanni in Fiore. Comuni difficili dove la fantasia conta molto; luoghi che danno più sensi alle cose e inducono poesia, sogno, evasione. Angoli e vite raccontati soltanto fra amici: musica, parole, storie di una regione che non fa storia, cancellata dalle ferrovie e ai margini della stampa nazionale, in cerca di orrori di cosche.

La notte di Natale i cinque ragazzi potevano andare anche al “Columbus”, un pub di Crotone con musica dal vivo: jazz, pop, novità. O semplicemente in qualche spiaggia dello Ionio; ancora primitivo, come nei diari di George Gissing. E invece sono finiti contro il guardrail, sul lato opposto della strada. Aria da lupi, temperata dai tradizionali falò natalizi, “’e focere”. La loro macchina ha sbandato a poco più di un chilometro dal cimitero di San Giovanni in Fiore. Pioveva, era buio, l’una e venti circa. Poi lo schianto con un suv, in corsa da Crotone. Nessuno scampo. Colpo terribile, «sopra una strada che sembra disegnata a caso», dice Andrea, trentenne veneto, guardandola su Google Maps. Curve assurde, pendenze sbagliate, asfalto forse scivoloso.

Sulla stessa strada, la morte incontrò Angela, ventenne di San Giovanni in Fiore. Occhi neri e un mondo davanti. Altro incidente agghiacciante, insieme ad amici. Tante, troppe le vittime della 107. Tra ricordi, fiori ai lati, muti, e il pericolo nascosto, fisso al suo posto.


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