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IL BELGIO, IL VATICANO, E LE SABBIE DEL DESERTO DEI FARAONI. Sul caso, un resoconto di Marco Ansaldo - a cura di Federico La Sala

Davanti all’ira del Vaticano il Belgio non sembra scomporsi, e la maggior parte dei media mostra anzi di appoggiare l’azione della magistratura.
martedì 29 giugno 2010.
 

[...] La Procura belga ha respinto le accuse lanciate dal segretario di Stato vaticano. Ai vescovi, ha detto il portavoce Jean-Marc Meilleur, è stata data la possibilità di mangiare e bere, e le perquisizioni sono state condotte «da professionisti che conoscono molto bene il loro lavoro e che rispettano i diritti delle persone» [...]

LA CHIESA E IL VERGOGNOSO SILENZIO SULLA PEDOFILIA DELLA GERARCHIA VATICANA. Il tradimento strutturale della fiducia. Una nota sul numero 3 (2004) della rivista "CONCILIUM"

PAPA RATZINGER, ANNO SACERDOTALE E PEDOFILIA. I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? E’ "UN FENOMENO RIDOTTO"!!!


-  Inchiesta sulla pedofilia,
-  Vaticano durissimo: "Vescovi sequestrati come nei regimi comunisti"

-  Bertone attacca il Belgio
-  "Blitz inaudito anti-pedofilia"
-  Ma Bruxelles andrà avanti con le indagini

di Marco Ansaldo (la Repubblica, 27.06.2010)

CITTÀ DEL VATICANO Rabbia in Vaticano per le modalità della perquisizione della polizia nella sede della Conferenza episcopale belga, ordinata dalla magistratura che conduce un’inchiesta sulla pedofilia. Il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, è duro: «Non ci sono precedenti, nemmeno nei regimi comunisti di antica esperienza». Convocato l’ambasciatore di Bruxelles presso la Santa Sede, al quale è stato espresso «il rammarico» per l’azione dei giudici.

CITTÀ DEL VATICANO «Per il sequestro dei vescovi durante la perquisizione della polizia nella sede della Conferenza episcopale belga non ci sono precedenti. Nemmeno nei regimi comunisti di antica esperienza».

C’è rabbia e sgomento in Vaticano per il caso che sta contrapponendo la Santa Sede al Belgio. E le parole pronunciate dal segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, danno la misura dell’indignazione che si respira oggi Oltretevere. A sconcertare, oltre alla perquisizione di tutti i vescovi belgi riuniti nella Sede episcopale, sono soprattutto i modi usati nell’inchiesta, arrivata a scoperchiare persino le tombe di due cardinali eminenti, come Suenens e Van Roey, alla vana ricerca di documenti non trovati durante la macabra indagine. Un’azione che ambienti religiosi criticamente definiscono «da Codice da Vinci».

Ma assieme allo sgomento c’è la voglia di reagire con determinazione. Il primo giorno è trascorso, come spiega il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, alla ricerca di «elementi per una presa di posizione precisa». Esaurita la fase esplorativa è stato quindi il momento di un passo ufficiale con la convocazione, da parte del "ministro degli Esteri" vaticano, Dominique Mamberti, dell’ambasciatore di Bruxelles presso la Santa Sede, al quale è stato espresso il «rammarico» per l’azione della magistratura belga. Ieri, infine, è intervenuto lo stesso "primo ministro" vaticano, Bertone appunto, a manifestare in maniera pubblica il pensiero del governo del Papa.

«Questo è un fatto inaudito e grave», ha detto il cardinale segretario di Stato durante un convegno all’università Lumsa. Che ha così continuato, con tono indignato: «Al di là della condanna della pedofilia, l’irruzione e il sequestro dei vescovi per nove ore, senza bere né mangiare... Non sono mica bambini». A conferma dell’ufficialità della protesta, le parole di Bertone sono state subito pubblicate con evidenza sulla prima pagina dell’Osservatore romano. Già al mattino Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, aveva scritto che «violare tombe di cardinali in una cattedrale, pur con i crismi della legge, è un gesto che sa di violenza».

La Procura belga ha respinto le accuse lanciate dal segretario di Stato vaticano. Ai vescovi, ha detto il portavoce Jean-Marc Meilleur, è stata data la possibilità di mangiare e bere, e le perquisizioni sono state condotte «da professionisti che conoscono molto bene il loro lavoro e che rispettano i diritti delle persone».

Ma ora la Chiesa belga potrebbe decidere di avviare un’azione legale, secondo quando annunciato dal portavoce della Conferenza episcopale locale, Eric de Buekelaer. Intanto, fino a quando la magistratura non ordinerà il dissequestro dei computer, l’attività dell’arcivescovado di Machelen-Bruxelles, quartier generale della Chiesa in Belgio, resterà paralizzata. I giudici intendono prima esaminare con attenzione tutto il materiale acquisito per indagare chi può essersi reso colpevole di abusi sessuali su minori, oltre ai 475 fascicoli di testimonianze su casi di pedofilia.

Davanti all’ira del Vaticano il Belgio non sembra scomporsi, e la maggior parte dei media mostra anzi di appoggiare l’azione della magistratura. In un Paese di antica tradizione cattolica, ma dove la laicità dello Stato è sacrosanta e inviolabile e la pedofilia è un incubo (come dimostrano esempi eclatanti del passato fuori dal circuito religioso, vedi il "mostro di Marcinelle" Marc Dutroux) molti giornali riconoscono che le iniziative prese con le perquisizioni nell’arcivescovado e nella cripta della cattedrale di Saint-Rombaut sono state «sproporzionate», scrive Der Standaard. La giustizia, però, ha lanciato si legge su De Morgen un «segnale chiaro: la Chiesa non è al di sopra della legge».

«L’idea che circola qui spiega a Repubblica il professor Charles-Ferdinand Nothomb, vice presidente vicario dell’Istituto Internazionale Jacques Maritaine, molto attento al mondo cattolico è che il nuovo governo voglia preparare una commissione indipendente da quella già istituita dalla Chiesa sulla questione pedofilia. La mia impressione è che il partito socialista intenda muoversi in maniera aggressiva nei confronti dei vescovi cattolici».


Sul tema, nel sito e in rete, si cfr.:

LA CHIESA E IL VERGOGNOSO SILENZIO SULLA PEDOFILIA DELLA GERARCHIA VATICANA. Il tradimento strutturale della fiducia. Una nota sul numero 3 (2004) della rivista "CONCILIUM"

PAPA RATZINGER, ANNO SACERDOTALE E PEDOFILIA. I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? E’ "UN FENOMENO RIDOTTO"!!!

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-  SENZA RELAZIONE ("LOGOS") DI OSPITALE ACCOGLIENZA E DI AMORE ("CHARITAS"), IL DIALOGO E’ SOLO LO STRUMENTO FURBESCO DI UN TOTALITARISMO CIECO E MASCHERATO ...
-  IL DIBATTITO NON è UN DIALOGO: IL DIALOGO E’ UNA RELAZIONE ESIGENTE! Una nota di Antoine Nouis


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