AMORE E SANGUE
di don Aldo Antonelli
No!
Non mandatemi all’altro paese! Per favore...
Con il sottofondo la musica del Requiem di Dvoràk giro e rigiro, claudicante e con l’ausilio di un bastone, attorno al tavolo, nella penombra del tramonto.
Giro e rigiro in questa mi stanza e mi tornano in mente tutti i discorsi fatti oggi con gli amici di Spoleto che sono venuti a trovarmi: la Democrazia moribonda, la Libertà strozzata in onore del suo stesso nome, il pensiero affogato nel mare delle emozioni, i sentimenti sepolti sotto le prepotenze dei ri-sentimenti, la chiesa consortile della politica ed in essa coloro che non hanno vergogna a chiamarsi "servus servorum" gemelli siamesi, ormai, con i potenti del soldo e del comando e, infine Berlusconi che come merda tutto cementa...!
Il necrologio è lungo e dentro il pianto mi infartua il cuore.
Riprendo a leggere un libro dal segno in cui l’ho lasciato ieri e mi imbatto in questa poesia che mi cambia il sapore delle lacrime. L’amarezza della rabbia e dello scoramento si apre ad una improvvisa, leggera, agrodolce speranza.
Al posto della Chiesa, cui Mario, prete in America Latina che conosco, si riferisce, potete anche mettere la Società, il Futuro, la Democrazia, la Giustizia, la Libertà, quello che volete di più caro.
Regge sempre.
Eccovela.
"Sono pazzamente innamorato
di una prostituta.
E’ entrata senza chiedere
alcun permesso nella mia vita
e non mi lascia più.
Mi travolge
mi spezza il cuore
mi fa soffrire come non mai.
Tra le braccia d’altri la vedo
carica d’ori, di gioie e di vergogne.
Vorrei fuggire
sbattere la porta
dimenticare per sempre
dopo un addio sofferto e lacerante,
ma non posso.
Nemmeno Lui
ti ha abbandonata
quando lo tradivi
e per pochi denari
lo vendevi ai signori della storia e del tempio.
Nemmeno Lui
ti ha gettato in viso
l’addio dell’abbandono
quando vestita a festa
bevevi con altri
il vino dell’ebbrezza.
Sempre ti ha amato
senza un duro rimprovero
senza la sferza del padrone
senza l’indifferenza del dimenticato.
Ha preferito morire
al perderti per sempre.
Ha preferito spaccare
il suo povero cuore
che gettare il tuo
tra le immondizie.
Ho amato una prostituta
e continuo ad amarla.
Vorrei vederla
nuova e pura, donna libera
non venduta
e bella come la primavera.
Ogni giorno
cucisco e ricucisco
cocciutamente
il suo abito strappato e il mio.
E la chiamo
sorella e Madre
pura e santa
e così la sogno
come Lui la sognò
questa mia Chiesa".
MA QUANDO?
di don Aldo Antonelli
Quando vediamo la luce?
Un vecchio rabbino domandò una volta ai suoi allievi da che cosa si potesse riconoscere il momento preciso in cui finiva la notte e cominciava il giorno.
"Forse quando si può distinguere con facilità un cane da una pecora?".
"No" disse il rabbino.
"Quando si distingue un albero di datteri da un albero di fichi?".
"No" disse il rabbino.
"Ma quando allora?" domandarono gli allievi.
Il rabbino rispose:
"È quando, guardando il volto di una persona qualunque, tu riconosci il fratello o la sorella. Fino a quel punto, è ancora notte nel tuo cuore".
Finisca la notte. E inizi il giorno.
Aldo